È nato nel 1993 e si estende tra Basilicata e Calabria, su una delle aree naturali più incantevoli d'Italia e d'Europa: è il Parco del Pollino, l'area protetta che abbraccia i territori del massiccio del Pollino e dell'Orsomarso.

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Dove si trova il Parco del Pollino

Suddiviso tra le province di Cosenza in Calabria e di Potenza e Matera in Basilicata, il Parco Nazionale del Pollino è il più grande d'Italia visto che si estende complessivamente su 192.565 ettari, segnati da alte vette – Serra Dolcedorme, il Monte Pollino, Serra del Prete, Serra delle Ciavole e Serra di Crispo superano i 2000 metri – e da paesaggi meravigliosi e incontaminati.

La sagoma delle montagne dell'Appennino meridionale che svettano sul parco si può ammirare senza problemi dalla coste joniche del Sibarita, da Metaponto, e anche dal Tirreno lucano e cosentino, da Maratea a Praia a Mare.

Per gli antichi il Pollino era il giardino degli dei: il suo nome deriva infatti da Apollinea, mitologica dimora di Apollo.

La creazione del Parco Nazionale del Pollino

Il parco naturale del Pollino come territorio protetto a livello interregionale è un'idea nata addirittura nel 1958, ma concretizzatasi soltanto negli anni 80.

Nel 1988 e nel 1990 furono promulgate due leggi, con la delimitazione dei confini del parco, che portarono poi alla nascita ufficiale del parco nel 1993. Solo l'anno successivo, tuttavia, vide la luce l'ente del Parco Nazionale del Pollino, che presiede alla tutela delle tante specie uniche o rare di questo magnifico lembo di terra italiana.

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Flora e fauna nel Parco del Pollino

Se stai pensando a una visita al Parco del Pollino, sappi che potrai trovarci esemplari vegetali e animali assolutamente unici, a cominciare da arbusti e piante.

Endemiche, ad esempio, sono le acerete del Monte Sparviere, con cinque varietà di acero – di Lobel, d'Ungheria, campestre, di monte e riccio - che convivono nello stesso habitat sul versante orientale del Parco del Pollino, tra Calabria e Basilicata jonica.

Straordinarie sono le distese di macchia mediterranea, che si sviluppano fino a un'altitudine di 800 metri, mentre a quote superiori dominano incontrastate querce, castagni, carpini e l'ontano napoletano, specie che prolifera solo da queste parti, in Corsica e in poche altre zone appenniniche.

Vera e propria primizia del Parco del Pollino è l'albero più vecchio d'Europa, il mitico Italus, alto più di dieci metri e con un diametro di 160 centimetri scoperto di recente dal professor Gianluca Piovesan, ordinario di scienze forestali all'Università della Tuscia che ha provveduto anche a datarlo: ha 1230 anni. Dove si trova? Top secret.

Sono invece visibili in quasi tutta l'estensione del Parco del Pollino, dalla Basilicataalla Calabria, animali come il capriolo, il cinghiale, lo scoiattolo meridionale, ma anche predatori come il lupo e il gatto selvatico, la tenera martora e la scorbutica puzzola.

Tra antri e grotte vivono colonie di pipistrelli come il vespertilio di Capaccini o il molosso del Cestoni. Nel parco ci sono inoltre due specie rare di coleottero, la Rosalia alpina e il Buprestis splendens.

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Un vicolo di Viggianello, nel Parco del Pollino in provincia di Potenza.

I borghi del Parco del Pollino

Sin qui le bellezze naturali, ma ci sono anche tanti bei borghi nel Parco del Pollino. I comuni compresi nel territorio del parco sono 56 in tutto, di cui 32 in Calabria e 24 in Basilicata.

D'obbligo una visita a Civita, nel cosentino, dove ammirare il ponte del Diavolo, le case Kodra e inerpicarsi tra le stradine del centro storico, abitato da una popolazione di stirpe arbëreshë, italo-albanese.

Davvero caratteristico è il borgo di Viggianello, nel potentino, dalla forte impronta bizantina e normanna.

Straordinari e magnifici sono poi i centri di Castelluccio e Rotonda in Lucania e di Mormanno, Castrovillari e Papasidero in Calabria, mentre Laino Castello è addirittura un paese fantasma, ormai completamente privo di abitanti.