Da Ennio Morricone a Sean Connery a Pierre Cardin, tutti i (tanti) famosi morti nel 2020
Tutti quelli che ci hanno lasciato in questo terribile 2020, e che non dimenticheremo
Più di tutti quelli di cui ho memoria, il 2020 è stato un anno segnato dalla perdita. Ci lasciamo alle spalle 12 mesi di conta di vite spezzate dalla pandemia, di bollettini con numeri sempre troppo alti e sempre troppo ingiustamente insignificanti, rispetto a ciò che rappresentano. Ci lasciamo alle spalle un anno che ha picchiato durissimo anche per quanto riguarda le persone famose e amate che ci hanno lasciato, all'improvviso, come per Kobe Bryant, oppure no, come per la magnifica Franca Valeri. Ecco, vogliamo ricordare qui chi se n'è andato, i personaggi famosi morti in questo annus horribilis, che certo non ha fatto sconti a nessuno, olimpo delle star compreso.
Kobe Bryant (23 agosto 1978 – 26 gennaio 2020)
Kobe Bryant è morto a 41 anni in un tragico incidente in elicottero nel quale ha perso la vita anche la seconda delle sue quattro figlie, Gianna, di soli 13 anni, 26 gennaio 2020. Kobe Bryant era (è, è stato, sarà) uno dei più forti e famosi giocatori di basket di sempre. Una prestanza fisica incontenibile, un talento inimmaginabile, una tecnica impareggiabile, una competitività implacabile, una fama imbattibile che è arrivata ben oltre il rettangolo del palazzetto.
Kirk Douglas (9 dicembre 1916 – 5 febbraio 2020)
Kirk Douglas disse al The Guardian in un'intervista del 2017: "Non avrei mai detto che sarei vissuto fino a 100 anni, la cosa mi ha scioccato". Ebbene, il protagonista del capolavoro di Stanley Kubrick Orizzonti di gloria, è arrivato a 103, vissuti all'insegna della sua celebre frase, modernissima per altro, "Amatemi o odiatemi, ma non siate indifferenti".
Ulay (30 novembre 1943 - 2 marzo 2020)
"La fotografia può rimanere solo alla periferia delle cose, se cerco la mia genetica o la mia identità, devo andare sotto la mia pelle": nel 2020 si è spento anche Ulay, nato Frank Uwe Laysiepen a Sonlingen in Germania, performance artist e e fotografo radicale per oltre un decennio al fianco - nella vita e nel lavoro - di Marina Abramović.
Lucia Bosé (28 gennaio 1931 – 23 marzo 2020)
Scoperta da Luchino Visconti mentre lavorava nella pasticceria Galli di Milano, Lucia Bosé è stata eletta Miss Italia nel 1974, ma l'amore per il torero Louis Miguel Domininguin la portò a vivere in Spagna, dove sono nati i suoi figli, Miguel, Lucia e Paola. Ha brillato sul grande schermo come attrice meraviglioso in tantissime pellicole, tra cui il cult La signora delle Camelie di Antonioni, del 1953. Lucia Bosé, un nome che rimanda a bellezza, eleganza, talento, ma soprattutto libertà.
Luis Sepulveda (4 ottobre 1949 – 16 aprile 2020)
Una vita che ne ha contenute almeno dieci, quella del combattente, romanziere, poeta, sceneggiatore Luis Sepulveda, scampato alle torture di Pinochet, per poi entrare a far parte della rivoluzione di Simon Bolivar in Nicaragua. Che vita, Sepulveda, eppure la sua tempra leggendaria non ha retto l'onda d'urto del Covid-19, che a soli 70 anni gli è stato letale.
Ezio Bosso (13 settembre 1971 – 15 maggio 2020)
Ezio Bosso, compositore e maestro d'orchestra, lo si ricorda al meglio con le sue stesse parole: "Ogni giorno - diceva ad Elle nel 2016 - ho bisogno di imparare a ri-conoscere il mio corpo, capire come cambia e come assecondarlo. Certo la situazione non migliora ma che devo farci? Ogni tanto scherzando dico che mi sono evoluto e mi sono spuntate le ruote. Come essere umano sono grato alla malattia, che assieme alla musica mi ha dato la possibilità di capire che non devo temere la mia fragilità, e che non devo vincere, o essere il più forte, a ogni costo".
Christo (13 giugno 1935 – 31 maggio 2020)
"Christo ha vissuto la sua vita al massimo, non solo sognando ciò che sembrava impossibile, ma facendolo diventare realtà. L’opera di Christo e Jeanne-Claude ha riunito le persone attraverso esperienze condivise in tutto il mondo, e il loro lavoro vive nei nostri cuori e ricordi". Questo il messaggio con cui l’ufficio referente di Christo Vladimirov Javacheff, conosciuto come Christo, ne ha annunciato la scomparsa, ad 84 anni. Un messaggio perfettamente in linea con il suo celebre "La bellezza, la scienza e l’arte trionferanno sempre“. Un auspicio per il futuro, ma anche la sintesi della grande eredità che ci resta attraverso le sue opere e il suo ricordo.
Pau Donés (11 ottobre 1966 – 9 giugno 2020)
Ci sono canzoni praticamente perfette che non scoloriscono mai, e restano, invece, sempre fresche, verdi, moderne. È questo il caso de La flaca, canzone degli Jarabedepalo, che poco più di venti anni fa ebbe un grandissimo successo in tutto il mondo e rese famoso anche in Italia Pau Donés, il cantante e leader della band. Donés è morto in questo 2020 di cancro, all’età di 53 anni. L'Italia era la sua seconda casa: qui, infatti, ha collaborato, tra gli altri, con Jovanotti, Niccolò Fabi, Noemi, Fabrizio Moro e Ermal Meta.
Ennio Morricone (10 novembre 1928 – 6 luglio 2020)
Certi giorni capita nascano i geni. Nel caso di Ennio Morricone quel giorno speciale è stato il 10 novembre 1928. Lui, che è stato uno dei più grandi compositori di colonne sonore di film del Novecento, forse il più grande compositore di colonne sonore di film del Novecento, è venuto al mondo a Roma per portare bellezza, e così ha fatto fino ad oggi (e per sempre). Ennio Morricone è morto a 91 anni e oggi lascia un senso di silenzio irreale, soprattutto per lui che il silenzio lo ha riempito per tutta la vita, illuminandolo con sequenze di note portatrici di grazia e gioia, tormento e passione. Insomma, di vita. Il Maestro, nel necrologio che s'è scritto da solo, ci ha regalato la parentesi più romantica del 2020, con la dedica di eterno amore alla sua Maria Travia: "A Lei rinnovo l’amore straordinario che ci ha tenuto insieme e che mi dispiace abbandonare. A Lei il più doloroso addio".
Kelly Preston (13 ottobre 1962 – 12 luglio 2020)
L'attrice e moglie dal 1991 di John Travolta è morta a 57 anni per un tumore al seno contro il quale ha combattuto per due anni. Preston insieme al marito aveva dovuto affrontare la terribile perdita del loro primogenito Jett, scomparso a soli 16 anni a causa un attacco epilettico mentre erano in vacanza alle Bahamas. La figlia Ella ha ricordato la madre con un lungo post su Instagram nel quale ha scritto "non ho mai incontrato nessuno coraggioso, forte, bello e amorevole come te (...) Grazie per il tuo aiuto e grazie per aver reso questo mondo un posto migliore. Hai reso la vita così bella e so che continuerai a farlo sempre. Ti voglio tanto bene mamma"-
John Lewis (21 febbraio 1940 – 17 luglio 2020)
"Because of you, John". Questa è la frase che, nel 2009, Barack Obama ha scritto su una foto che John Lewis, allora deputato della Georgia, gli aveva chiesto di autografare per ricordare il giorno dell'insediamento alla Casa Bianca del primo presidente nero degli Stati Uniti. "È grazie a te, John". E Obama aveva ragione: la storia dell'America non sarebbe stata la stessa senza John Lewis che ha dedicato la sua vita alla lotta per i diritti civili, marciando, protestando e subendo pestaggi e arresti affinché le persone di colore smettessero di essere considerate cittadini di serie B e si mettesse finalmente un punto alla segregazione razziale. Lewis se n'è andato a 80 anni in un momento storico in cui la sua battaglia è tornata più attuale che mai, e le piazze di tutto il mondo gremite di persone che manifestavano contro il razzismo sono state un fatto storico senza precedenti che speriamo gli abbia dato fiducia per un futuro migliore.
Olivia de Havilland (1º luglio 1916 – 26 luglio 2020)
Olivia de Havilland, la dolce Melania di 'Via col vento' e una delle ultime stelle dell'età dell'oro di Hollywood, è morta all'età di 104 anni. Indimenticabile interprete di film come 'La fossa dei serpenti', 'Piano piano dolce Carlotta', era anche l'ultima sopravvissuta del cast stellare di 'Via col vento'. È celebre la rivalità artistica con la sorella minore Joan Fontaine, scomparsa nel 2013 all'età di 96 anni. Ha vinto due Oscar, nel 1947 per A ciascuno il suo destino e nel 1950 per L'ereditiera.
Franca Valeri (31 luglio 1920 – 9 agosto 2020)
Quando 100 anni su questo pianeta non sono abbastanza. Non ne avremmo avuto mai abbastanza, di Franca, nata a Milano con cognome "Norsa", quello d’arte lo scelse su consiglio di un’amica ispirandosi allo scrittore e poeta francese Paul Valéry. Come lei, prima, nessuna. Virtuosa delle pause comiche e della parola, anglicismi e francesismi usati in ordine sparso, eppur geometrico, per raccontare, con affetto e ferocia, le donne risvegliatesi in pieno boom senza cognizione, ma ben decise a esistere in equilibrio tra intelligenza e assurdo. Piccoli capolavori nel giro di una sola battuta: "Ritengo che la nostra classe abbia fatto moltissimo per l’affermazione del femminismo, la mia ultima cuoca, pensi, prima di andarsene mi ha lasciato la ricetta di un consommé, 'il sugo di mezzo limone, un bicchiere di champagne, una presina di coscienza...' e io adesso ho il dubbio se sarà sale o pepe". Impareggiabile.
Chadwick Boseman (29 novembre 1976 – 28 agosto 2020)
"Rest In Power" è stata la dedica che il mondo ha fatto a Chadwick Boseman, morto giovanissimo, a soli 43 anni, di cancro. A Boseman va il primato d'aver interpretato il primo supereroe nero targato Marvel in Black Panther del 2018 diretto da Ryan Coogler. Il film, ambientato nell'immaginario regno africano di Wakanda, è stato molto apprezzato dalla critica e dal pubblico, diventando il primo film nato da un fumetto a essere nominato per il miglior film agli Oscar. A lui Tilda Swinton ha reso omaggio, sbarcando al Lido di Venezia incrociando le braccia al petto, nel cosiddetto saluto Wakanda Forever.
Philippe Daverio (7 ottobre 1949 – 2 settembre 2020)
Se n'è andato in punta di piedi e con la compostezza che lo ha sempre contraddistinto e fatto apprezzare dal grande pubblico, Philippe Daverio, lo storico dell'arte della tv, docente e saggista, ex assessore alla Cultura del Comune di Milano. Una vita votata al bello in tutte le sue sfumature e alla cultura tout court, con la missione di coniugare l’alto con il pop raccontando l’arte con perspicacia, competenza e immensa passione. Una carriera encomiabile costellata da traguardi importanti: nel 2013 ha ricevuto dal presidente della Repubblica, il Cavalierato delle Arti e delle Lettere e la Medaglia d'Oro di benemerenza del Ministro per i Beni Culturali e sempre nello stesso anno è stato insignito dal presidente della Repubblica francese della Lègion d'Honneur.
Ruth Bader Ginsburg (15 marzo 1933 – 18 settembre 2020)
Era una combattente, Ruth Bader Ginsburg, la seconda donna a prestare servizio alla di una Corte Suprema che aveva ancora molto bisogno di lei, e lo era in moltissimi sensi. Da quello, più noto, dell'attivismo per i diritti civili, a quello della lotta contro il cancro, che ha preso d'assedio il suo corpo dal 1999, fino al metodo rigoroso con cui, come racconta oggi il New York Times, quello stesso corpo minuscolo, lo allenava ogni giorno, con un personal trainer che sul quel regime ha persino scritto un libro. Perché, in qualunque territorio si muovesse, Ruth Bader Ginsburg ispirava e galvanizzava le persone: mai nessun giudice prima di lei era stato mai così venerato, al punto da avere il suo volto stampato su borse e t-shirt, mentre i suoi celebri colletti ricamati, indossati sulla toga nera, facevano ormai anche quelli tendenza. Non voleva mollare, Ginsburg, perché avvertiva l'urgenza di continuare a rappresentare con forza i liberal, dentro una Corte sempre più conservatrice, ma il tumore che aveva già sconfitto ha avuto la meglio, proprio in questo già abbastanza orribile 2020.
Rossana Rossanda (23 aprile 1924 – 20 settembre 2020))
"La ragazza del secolo scorso" aveva 96 anni e si è spenta nella sua casa di Roma. Con Lucio Magri, Luigi Pintor e Valentino Parlato aveva fondato il manifesto, prima come rivista e poi come quotidiano. Nata a Pola, antifascista aveva partecipato alla Resistenza. Una vita di battaglie, quasi tutte eretiche. È stata l'unica ad aver convinto il capo delle Brigate Rosse, Mario Moretti, a parlare in un'intervista del caso Moro.Nei giorni della fermezza, lei sostenne la tesi della trattativa. Una delle sue ultime uscite pubbliche fu l'anno scorso, a maggio, per sostenere alla Casa delle Donne alcune candidate della sinistra alle elezioni Europee. "Nel bilancio della sua vita prevalgono più le ragioni o i torti?", le domandarono nell'ultima intervista sulla sua vita, concessa a Repubblica nel 2018. "Ho cercato di fare prevalere le ragioni, ma ho avuto grandi torti, del resto chi può negare di sé di non averne avuti". E qual è il torto più grande?: "Non glielo dico. Lo dico a fatica anche a me stessa".
Juliette Gréco ( 7 febbraio 1927 – 23 settembre 2020)
"Passione, battaglie, amore e risate intense", così Juliette Gréco riassumeva la sua vita, terminata qualche mese fa a 93 anni. La sua è stata un'esistenza piena: da musa della Parigi bohémien del dopoguerra, è diventata un'attrice e cantante di fama internazionale, ricordata da tutti come grande dame della chanson française, genere narrativo della musica popolare. Le canzoni sono "come piccole commedie", aveva spiegato al New York Times in un'intervista nel 1999, aggiungendo: "Sono tipicamente francesi. Siamo un popolo che esprime il nostro amore nelle canzoni, la nostra rabbia nelle canzoni, persino la nostra rivoluzione nelle canzoni". E lei, con la sua voce che il pianista e compositore Ernest Lubin definiva "profonda e gutturale che va da un quasi sussurro a un rauco abbandono", ci riusciva benissimo.
Kenzo Takada (27 febbraio 1939 – 4 ottobre 2020)
Geniale, un po' esotico e quel sempre grande sorriso contagioso. Il suo nome, Kenzo, ha sempre evocato una raffinatezza dalle contaminazioni orientali, un’armonia di profumi irresistibile e lontana. La maison Kenzo dal 1970 non ha visto allentarsi una sola maglia del suo fascino originale. Anzi: arricchito, evoluto e sviluppato, il genio di Kenzo Takada ha vissuto negli anni 2000 una nuova età dell’oro. A 81 anni Kenzo ci ha lasciati, vittima di Covid-19 che nel giro di pochissimo gli è stato fatale.
Sean Connery (25 agosto 1930 – 31 ottobre 2020)
Io non conosco nessuno che non ami pazzamente Sean Connery, di certo esisteranno persone che non lo amino, ma anche fosse, non fatemelo sapere. Sì, perché quando se ne va un personaggio di questa grandezza, vuoi credere nel profondo che tutti lo stiano piangendo, proprio come te, che stai riguardando tutta la sua filmografia. Sir Sean Connery sarà ricordato come Bond e molto altro. Ha definito un’era e uno stile. Quello che con il suo spirito e il suo charme ha creato sullo schermo dovrebbe essere misurato in mega watts: ha aiutato a creare il blockbuster moderno. Continuerà a influenzare attori e filmmakers per tanto tempo. E proprio come ha detto il suo erede nel ruolo di Bond, Daniel Craig, "Dovunque sia, spero che ci sia un campo da golf".
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