Può il principe dei demoni diventare una star nel mondo reale? A quanto pare, se ti chiami Beelzebub la risposta è solo una: . Uno tra i diavoli più potenti del mondo degli Inferi, infatti, è riuscito a insinuarsi così tanto nella cultura di massa da perdere qualsiasi aurea misteriosa o esoterica e trasformarsi in qualcosa di noto, conosciuto e - a tratti - anche simpatico. Il demone è comparso in una quantità indefinibile di videogiochi, in alcune serie TV e addirittura viene citato spesso nei film, come si fa per personaggi come Madonna o Beyoncé. La sua nascita, però, è da collocarsi ai tempi della Bibbia in cui, a dire il vero, non si sa ancora a che cosa ci si riferisse nominandolo.

Beelzebub e la Bibbia: ecco dove compare

Il demone Beelzebub rientrerebbe tra i tre più potenti diavoli di tutto l’Inferno insieme a Lucifero e Astaroth e, secondo le teorie esoteriche elaborate da esorcisti come Padre Amorth, sarebbe il principe degli Inferi. Il suo nome, in realtà, compare anche nella Bibbia in almeno due passaggi: il primo è il Secondo libro dei Re, interpellato da Acazia come re di Ekròn per sapere se l’infortunio riportato a seguito di una caduta dalla finestra sarebbe stato permanente; il secondo è nel Vangelo di Matteo, in cui l’evangelista si riferisce a lui proprio come principe dei diavoli. Tuttavia, come spesso accade per il Testo Sacro del Cristianesimo, esistono delle incongruenze tanto nella traduzione quando nella trascrizione a mano delle parole: nella versione in greco dell’Antico Testamento, infatti, ci si riferisce al dio di Ekròn con il nome di Baal muian, mentre nella stessa versione dei Vangeli, il nome del principe dei demoni è Beelzeboul. Si parla allora della stessa figura? E qual è quindi la versione corretta del nome? A queste domande, in realtà, non sappiamo ancora rispondere con certezza.

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Il nome di Beelzebub: alcune ipotesi

Il termine Beelzebub presenta delle origini sfumate che teologi e occultisti stanno ancora cercando di spiegare. Una delle ipotesi più accreditate è che l’appellativo con cui ci si riferisce al demone possa derivare dal nome del dio fenicio di Ekròn che in ebraico è indicato come Ba’al zēbūb, tradotto in divinità delle mosche, ovvero qualcosa ritenuto fastidioso. Tuttavia, altri studiosi tra cui Friedrich W. A. Baethgen affermano che in realtà questa denominazione potrebbe non avere un senso dispregiativo: Baal, infatti, sarebbe stato messo in correlazione con le mosche perché credute animali sacri e legati a una stagione viva come l’estate. Infine, ci sono alcuni teorizzatori che, in maniera molto più semplice, tendono ad associare al nome di Beelzebub lo stesso significato di Satan in ebraico, ovvero avversario. Quest’ultima teoria, però, non ha trovato un grande numero di supporter tra gli studiosi della materia.

Beelzebub nella cultura di massa

Qualunque sia l’origine del suo nome, ciò che è certo è che la figura di Beelzebub è comparsa a più riprese nella cultura di massa, diventando protagonista o personaggio di supporto di fumetti, manga, giochi di ruolo, videogiochi, serie TV e film.

Fumetti e manga

Il demone, infatti, è apparso in molti dei fumetti incentrati su Tex Willer e a lui è stato addirittura dedicato un intero manga omonimo: l’opera è stata pubblicata tra il 2009 e il 2015, mentre in Italia è stata edita da Star Comics solo a partire dal 2011 con una cadenza bimestrale. Nei disegni di Ryhuei Tamura, Beelzebub è effettivamente il principe dei demoni nelle vesti di un bambino raccolto dal fiume da Tatsumi Oga: il suo futuro è quello di distruggere l’umanità una volta diventato adulto. Molto prima, inoltre, il diavolo era apparso nella serie di fumetti italiana Geppo e nel manwha coreano The God of High School.

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Videogiochi e giochi di ruolo

Per quanto riguarda i giochi di ruolo, Beelzebub appare in D&D e il suo nome assume tutto un altro significato: a lui ci si riferisce come Signore delle mosche perché, citando letteralmente, «neanche una mosca potrebbe sfuggire ai suoi intrighi». Il suo personaggio, infatti, è uno degli arciduchi dei Nove Ingeri di Baator.

Nei videogiochi, invece, il demone è uno degli assoluti protagonisti di Shin Megami Tensei, nel quale è inserito come contraltare cattivo della divinità Baal. La Ark System Work lo ha poi coinvolto in Granblue Fantasy Versus per PS4, mentre in Castlevania Symphony of the Night appare come il boss di un laboratorio di alchimia e viene rappresentato come zombie. Nella serie The Binding of Isaac, infine, è la trasformazione del personaggio principale accessoriato di tre elementi legati sempre alle mosche.

Film, serie TV e cartoni animati

Beelzebub è stato anche protagonista di alcuni film e cartoni animati. In Digimon Tamers, ad esempio, è la megadigievoluzione di Impmon, mentre nella sesta serie dello stesso media franchise è la digievoluzione di Baalmon.

Al cinema è comparso in Tenacious D e il destino del rock diretto da Liam Lynch nel 2006: il demone, infatti, viene citato sia nella canzone iniziale Kickapoo sia in Beelzeboss anche se, in realtà, con il suo nome ci si riferisce in generale a Satana, vero antagonista nella vicenda.

Da ultimo, Beelzebub è anche stato uno dei personaggi della serie televisiva di Douglas Mackinnon Good Omens di cui siamo in attesa della seconda stagione: a vestire i suoi panni è stata chiamata Anna Maxwell Martin.