Negli ultimi tempi la paleontologia sta facendo passi da gigante: solo dal 2003 ad oggi, infatti, sono state scoperte circa 45 nuove specie di dinosauri ogni anno. Il perché questa branca del sapere umano sia sempre più simile a Marcell Jacobs alle ultime Olimpiadi è presto detto: nel mondo è aumentato il numero di scienziati specializzati nella materia e questo, oltre a generare un maggior impiego di cervelli, permette anche di sondare il terreno di più parti del pianeta. A ciò, poi, deve essere aggiunto il costante supporto di tecnologie avanzate che ci consentono di ricostruire meglio e in maniera più accurata l’aspetto dei giganti del passato. I fossili dei dinosauri, dunque, continuano a intrigarci come non mai, ma - d’altronde - come potrebbe non essere così, visto che si tratta di testimoni di una vita sulla terra risalente a milioni e milioni di anni fa?

Ecco allora i ritrovamenti più eccezionali nel mondo e in Italia.

Fossili dinosauri in Marocco

A settembre del 2021 è stato scoperto e studiato il fossile di un dinosauro molto particolare vissuto in Marocco circa 165 milioni di anni fa: si tratta dello Spicomellus afer, una specie dotata di spuntoni ossei che, attaccati alle costole, creavano un terrificante gioco di sporgenze su tutto il suo corpo. Ad oggi, di lui abbiamo solo una piccola porzione di scheletro in cui sono evidenti i 27 centimetri delle sue spine: il fossile è stato venduto al Museo di Storia Naturale di Londra che tuttora lo conserva. Ad ogni modo, gli studiosi marocchini hanno già pensato alla costruzione di uno spazio espositivo in cui raccogliere ciò che di nuovo verrà a galla sondando più a fondo il luogo del ritrovamento.

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Kevin Schafer//Getty Images

L’Australotitan cooperensis, il dinosauro australiano

La scoperta dell’esistenza di enormi dinosauri sul territorio australiano del Queensland ha una storia molto affascinante: in questa porzione di entroterra, infatti, viveva la famiglia contadina dei Mackenzie ed è stato proprio uno di loro, nel 2004, a intuire la possibilità di forme di vita primitive nella zona del suo ranch. Effettivamente, Sandy aveva ragione: i fossili ritrovati durante gli scavi sono stati studiati per circa un decennio e le analisi hanno dato forma a un esemplare di dinosauro di circa 95 milioni di anni fa dotato di zampe lunghe due metri e di un peso complessivo compreso tra le 26 e le 28 tonnellate. Oggi è possibile vederne i resti al Museo di Storia Naturale di Eromanga, fondato dagli stessi Mackanzie.

Due specie inquietanti sull’Isola di Wight

L’Isola di Wight del Regno Unito ha fatto da palcoscenico alla scoperta di due specie terrificanti di dinosauri soprannominate airone infernale e cacciatore del fiume, entrambe con un cranio molto sviluppato in lunghezza e, secondo gli studi, del tutto simile a quello degli alligatori. Appartenenti alla famiglia degli spinosauridi, il Ceratosuchops inferodios e il Riparovenator milnerae erano lunghi più di otto metri, mentre dal piede all’anca la loro gamba riusciva a superare i duecento centimetri.

Due sauropodi nella terra degli pterosauri cinesi

La località cinese di Hami, situata nella regione dello Xinjiang, è diventata famosa in tutto il mondo per i numerosi ritrovamenti di fossili di dinosauri volanti chiamati pterosauri: negli ultimi anni, però, sono state rinvenute anche altre specie. Nello specifico, sono stati scoperti due sauropodi denominati Silutitan sinensis e Hamititan xinjiangensis: esemplari giganteschi le cui vertebre cervicali potevano essere lunghe anche 50 centimetri. Questi dinosauri avrebbero vissuto sulla terra nel primo Cretaceo, quindi tra i 145 e i 100 milioni di anni fa.

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Kevin Schafer//Getty Images

L’ultimo dei dinosauri è vissuto in Giappone

Secondo recenti scoperte, il fossile di uno degli ultimi dinosauri vissuti sulla terra prima dell’estinzione a causa di un asteroide sarebbe stato trovato nel 2004 sull’Isola di Awaji dal ricercatore Shingo Kishimoto: si tratterebbe infatti di un esemplare esistito durante il periodo Maastrichtiano e il suo nome è Yamatosaurus izanagii, un adrosauro erbivoro dotato di becco.

Fossili dinosauri in Italia

Anche la nostra Italia ha riportato a galla frammenti di vita preistorica sul suo territorio, nonostante a lungo molti abbiano creduto che non sarebbe stato possibile, visto che durante il Mesozoico l’intera Penisola risultava essere completamente sommersa dalle acque. La scoperta di Ciro, un cucciolo di Scipionyx samniticus ritrovato vicino a Benevento, ha messo in crisi tutte queste convinzioni: i successivi ritrovamenti hanno poi dato il colpo definitivo agli scienziati che si sono così ritrovati a dover rivalutare le loro conoscenze. Dopo Ciro, infatti, sono emersi molti altri fossili: ad esempio, in provincia di Varese è stato scoperto il Saltriovenator zanellai, un esemplare risalente al primo Giurassico appartenente alla famiglia dei teropodi insieme ai più famosi Tyrannosaurus rex e Velociraptor. Di recente, inoltre, un’altra sensazionale scoperta ha fatto drizzare le antenne dei paleontologi di tutto il mondo: nella zona di Trieste è infatti emerso un intero branco di dinosauri italiani perfettamente conservati e attualmente concessi in deposito al Museo di Storia Naturale della città. Gli studi sono ancora in fase embrionale, ma hanno già portato a una nuova certezza: date le loro dimensioni, il territorio italiano non doveva essere composto solo da piccole isole, ma da porzioni di terreno più ampie in cui questi animali potevano scorrazzare liberamente senza ostacolarsi.