Cosa ci aspetteremmo da un felino che, oltre a essere il più piccolo del mondo viene chiamato "gatto rugginoso"? State a sentire:

Il Prionailurus rubiginosus, questo il suo nome scientifico, è un minuscolo predatore: i suoi video sono diventati virali perché sarebbe "adorabile" e il motivo di questa adorabilità sono proprio le sue dimensioni, un esemplare adulto può stare sul palmo di una mano, visto che misura al massimo una quarantina di centimetri, ma spesso anche dieci di meno.

Il suo peso, invece, va dai 900 grammi a un chilo e mezzo. Di solito il mini-felino se ne sta in quasi tutte le aree boschive dell'India, come nelle foreste dello Sri Lanka, la grande isola asiatica, ma recentemente alcuni esemplari sono stati osservati anche in Nepal occidentale, nella regione del Terai, una sconfinata pianura che arriva fino all'impennata di terre che dà vita alla catena dell'Himalaya.

Il gatto rugginoso, però, non è solo adorabile, è anche in pericolo. In teoria si tratta di un animale particolarmente adattabile, capace di rintanarsi in buche, cavità create dagli arbusti e persino piccole insenature di quelle che gli alberi presentano alla loro base. Ma non c'è adattabilità che regga all'impatto della deforestazione: le foreste decidue (un bioma presente un po' in varie zone del mondo ma caratterizzato da una certa umidità, temperature e precipitazioni annue) vanno diminuendo in modo particolarmente rapido in India, e il piccolissimo felino è appena stato inserito nella Lista Rossa dell'IUCN (sigla che sta per International Union for Conservation of Nature) e quindi, ufficialmente, considerato in pericolo. Un pericolo che viene essenzialmente dall'attività umana.

Rusty-spotted cat, Prionailurus rubiginosus phillipsipinterest
MikeLane45//Getty Images

La conoscenza che abbiamo del Prionailurus rubiginosus è relativa: leggendo qua e là (tra le cose più interessanti c'è questo bel testo, una specie di sunto di tutto ciò che sappiamo, della ricercatrice Danielle Miles della Michigan State University uscito sul sito di Animal Diversity) ho capito che le informazioni sui felini sono più difficili da verificare per via, banalmente, della loro grande capacità di non entrare in contatto con l'uomo, la loro "timidezza". Ma nonostante questa scarsezza di certezza il felino più piccolo al mondo sembra essere molto amato in rete e il motivo (almeno presumo) è il fatto che dicevamo prima: la sua intrinseca adorabilità, il suo essere un adulto delle dimensioni di un cucciolo.

L'istinto di alcuni, però, ha preso il sopravvento. Se un animale è in pericolo, e siamo sicuri che il motivo è una certa attività umana, la ragione vorrebbe che ci si impegnasse per preservarlo, quel determinato habitat. E invece c'è chi si chiede se il gatto rugginoso sia o meno adatto da avere come animale domestico. Ma allora vedere Tiger King non vi ha insegnato niente, penso io. Avere una specie in pericolo in gabbia o in casa non significa salvarla, ma annientarla: gli esemplari nati in cattività non sono quasi mai nuovamente inseribili nel loro ambiente naturale. L'unica cosa giusta, se davvero si vuole preservare una delle specie più "pucciose" del mondo animale è non sventrare le foreste decidue. Non comporterà foto su Instagram chissà quanto utili sul piano dei cuoricini ottenuti, eppure sarebbe efficace. E il tema dell'efficacia, troppo spesso, a noi umani emotivi va per sfuggire.

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