L'umanità può morire in numerosi modi. Ci sono quelli che possiamo controllare (ma che non stiamo controllando) come la guerra o il cambiamento climatico. E ci sono invece i modi che sono fuori dalla nostra responsabilità, come gli asteroidi, oppure qualcosa che fino ad ora non avevamo preso in considerazione: i vulcani.
Ultimamente Michael Cassidy, professore di vulcanologia all'Università di Birmingham, e Lara Mani, una ricercatrice associato presso il Center for the Study of Existential Risk dell'Università di Cambridge, hanno scritto su Nature che: "Nel prossimo secolo le eruzioni vulcaniche su larga scala saranno centinaia di volte più probabili degli impatti di asteroidi e comete messi insieme".
Secondo gli studiosi ci siamo concentrati troppo nel trovare piani di fuga da asteroidi (vedi la missione DART della NASA) e ci stiamo concentrando troppo poco sulle "super-eruzioni vulcaniche".
L'ultima super eruzione di questo tipo è avvenuta circa 22.000 anni fa, secondo l'US Geological Survey. Con questo nome ci si riferisce a un evento di magnitudo 8, la valutazione più alta dell'indice di esplosività vulcanica (VEI). L'ultima eruzione di magnitudo 7 invece si è verificata nel 1815 sul Monte Tambora, in Indonesia, uccidendo circa 100.000 persone.
In uno studio del 2021 basato sui dati di antiche carote di ghiaccio, i ricercatori hanno scoperto che gli intervalli tra le eruzioni catastrofiche sono centinaia o addirittura migliaia di anni più brevi di quanto si credesse in precedenza.
Secondo gli studiosi andrebbe studiato molto più a fondo questo tema, monitorando vulcani e utilizzando satelliti per lo studio di questi particolari territori. Le persone hanno bisogno di sapere se vivono in zone vulcaniche pericolose e devono essere informate su come prepararsi per un'eruzione e cosa fare quando si verifica.