Quando si parla di piramidi, molto probabilmente la mente tende a viaggiare verso l’antico Egitto, che nella cultura popolare è la casa di questo genere di costruzioni, spesso adibite a tombe reali dei faraoni regnanti. Ma anche in centroamerica si trovano importanti elementi architettonici molto simili, noti come Teocalli: queste piramidi presentano una sostanziale differenza rispetto alle “cugine” egizie, ossia hanno una struttura a gradoni e, in questo senso, sono più simili alle costruzioni mesopotamiche note come ziqqurat. E quando si parla di popolazione del Mesoamerica non si può non pensare agli Aztechi, una civiltà molto complessa che si insidiò nell’attuale Messico tra il XIV e il XVI secolo, prima che Cortés e i conquistadores ne facessero piazza pulita.

Ma torniamo a noi. Questa civiltà, contemporanea a quella degli altrettanto celebri Maya, trova soprattutto nell’architettura il suo più tangibile lascito al mondo moderno: ma cosa sono le piramidi azteche? E dove si trovano? Approfondiamo le caratteristiche di questo popolo e delle loro costruzioni simbolo.

Chi erano gli Aztechi

Come vi abbiamo già anticipato, in contemporanea ai Maya si sviluppa un’altra grande civiltà preispanica, quella degli Aztechi. Localizzati più a nord del Messico continentale, erano organizzati in città-stato in perenne conflitto l’una con l’altra: altri aspetti molto noti sono quelli relativi al sistematico utilizzo di schiavi e tributi e soprattutto alla ferocia nell’eseguire i sacrifici umani per il dio Sole.

Gli Aztechi, infatti, avevano un politeismo molto complesso ed erano organizzati in rigide classi sociali il cui vertice erano i pilli, ossia i nobili: c’erano poi i mācehualli,

i contadini, e gli schiavi. Molta considerazione era riservata ai pochteca, ossia ai mercanti viaggiatori che, oltre ad alimentare il commercio, potevano anche portare informazioni importanti.

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Per tracciare un quadro completo degli Aztechi, però, bisogna considerare anche i loro aspetti più nobili: in questo popolo qualunque nuova famiglia aveva diritto a un appezzamento di terra da poter coltivare per mantenersi in cambio di una tassa equivalente a un terzo del raccolto.

Fondamentale per questo popolo era l’istruzione, che veniva garantita ad ogni giovane e, in aggiunta, era fortemente promossa dalle autorità: una cosa che, nello stesso periodo storico, in Occidente non avveniva. Gli Aztechi erano straordinariamente avanzati anche dal punto di vista culturale: avevano canti e poesie che si trasmettevano, amavano il teatro, giocavano alla pelota e producevano ceramiche e tessuti.

Le piramidi azteche: la Grande Piramide di Tenochtitlán

Tra le più famose piramidi azteche c’è senza dubbio la cosiddetta Grande Piramide: si tratta del tempio principale di Tenochtitlán, la capitale dell’Impero azteco che oggi fa parte dell’area di Città del Messico. La base di questa costruzione, i cui lavori cominciano nel 1325, è di 100 metri x 80 metri, mentre l’altezza complessiva raggiunge i 60 metri, suddivisi in sette livelli.

Sulla sua sommità si trovavano due templi: uno era dedicato a Huitzilopochtli e l’altro a Tlaloc; entrambi gli dei erano considerati di eguale potenza dagli Aztechi, e per questo temuti e venerati allo stesso modo. Il primo era considerato il dio della guerra e del sole, mentre il secondo quello della pioggia e della fertilità e, in quanto ritenuto responsabile delle inondazioni, andava placato con sacrifici umani in suo onore.

La Piramide Azteca del Sole di Teotihuacan

Quando si parla di piramidi azteche non si può non fare riferimento alla Piramide del Sole di Teotihuacan, che ancora oggi è il sito archeologico più visitato di tutto il Messico. Una volta era una gigantesca città che si ritiene sia stata edificata nel 100 a.C. ed è noto come la sua influenza si sia estesa per tutto il centroamerica, di cui era un centro nevralgico. Ma non è corretto parlare propriamente di città azteca, perlomeno fino ad un certo punto: ancora oggi, infatti, l’identità dei costruttori di Teotihuacan è avvolta nel mistero.

Ciò che si sa è che verso la metà del V secolo la città va incontro prima a un inesorabile declino, probabilmente per rivolte interne, e poi alla sua fine. Ed è così che arriviamo agli Aztechi, che diversi secoli dopo riscoprono una città totalmente abbandonata e, con essa, le sue piramidi: è proprio questa popolazione, infatti, a dare alla mastodontica costruzione il nome con cui è conosciuta ancora oggi.

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La Piramide azteca della luna

Un’altra tra le piramidi Azteche da segnalare in quest’area è la Piramide della Luna, la seconda per grandezza della città, che si ritiene sia stata costruita tra il 200 e il 450 d.C., con l’idea di celebrare la Grande dea di Teotihuacan, legata ai concetti della terra, dell’acqua e della fertilità.

Viene considerata una piramide azteca in quanto questa popolazione sostenne di aver posto sulla sua sommità un’enorme pietra di 22 tonnellate che stava a rappresentare la Luna.

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Marianna Barracane

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