Purtroppo in questo settore non esiste un inquadramento preciso ed una terminologia comune che identifichi in maniera esatta le singole lesioni muscolari. Sono sorte, per questo motivo, credenze strane, superstizioni e magie di nessun valore scientifico. La distorsione rientra nel quadro delle lesioni traumatiche e si intende un trauma che sollecita un’articolazione al di sopra dei gradi fisiologici del movimento. Il trauma si riflette sempre sulla capsula articolare e sui legamenti.
La caviglia ed il ginocchio sono le parti del nostro apparato locomotore più soggette a traumi distorsivi.
Le cause di una distorsioneDurante un movimento qualsiasi, anche dentro casa o scendendo le scale, camminando per strada, il nostro piede può andare incontro a distorsioni. Quali sono le cause?
Molti autori attribuiscono all’articolazione stessa la causa del trauma:
- La conformazione scheletrica della tibio-tarsica
- il malleolo esterno più lungo di quello interno
- Le strutture legamentose esterne più deboli di quelle interne
- La predominanza di un piede cavo supinato rispetto ad uno cavo pronato
COME PUO’ ESSERE UNA LESIONELe lesioni possono essere di 1°- 2°-3° grado.
Se la lesione è di 1° grado, non ci sono grossi danni perché sono interessate poche fibre, queste sono state allungate dal trauma oltre il 5% della loro riserva elastica. L’articolazione rimane stabile, il dolore può essere violento perché c’è uno stiramento delle terminazioni nervose.
Se la lesione è di 2° grado il numero delle fibre interessate sono maggiori, si verificano focolai emorragici, dolore, tumefazione, la continuità del legamento persiste però la meccanica articolare è ridotta. L’articolazione rimane stabile ma c’è una perdita parziale della sua funzione.
Nelle lesioni di 3° grado, c’è rottura dei legamenti, tumefazione, ecchimosi, dolorabilità e perdita della funzione.
Trattamento di una distorsioneIl trattamento consiste, oggi, in una riabilitazione funzionale, rispetto ad una immobilizzazione con il gesso, questa consente un precoce ritorno alle attività fisiche. Naturalmente, subito dopo la lesione, dobbiamo:
- Proteggere l’articolazione con il riposo
- Applicare ghiaccio nella zona colpita
- Usare un bendaggio compressivo
- Mantenere l’arto in posizione un po’ elevata
Il riposo nelle prime 48 ore deve essere assoluto con il piede elevato per favorire il drenaggio linfatico e venoso dello stravaso ematico. Per quanto riguarda le applicazioni di ghiaccio , Alcuni Autori suggeriscono di non superare mai i 20-30 minuti di applicazione continuativa, permettendo il riscaldamento naturale della cute; altri, sfruttano la riduzione mx del metabolismo cellulare, con conseguente riduzione della necrosi cellulare dell’area perilesionale e quindi il ghiaccio, per loro, deve essere mantenuto il più a lungo nei primi giorni dopo il trauma.
La rieducazione e consigli utiliLa rieducazione funzionale comincia, dopo controllo medico, con esercizi attivi della caviglia eseguiti fuori carico, prima in isometria poi contro gravità. Il carico a terra, è consentito quando il dolore lo consente e, sempre, sotto controllo medico, eventualmente con l’ausilio di bastoni canadesi o stampelle. In questa fase è consigliata una fasciatura elastica come protezione. Dopo qualche giorno verranno iniziati lavori propriocettivi per ripristinare e migliorare i riflessi per il controllo neuromuscolare della stabilità articolare Il dolore e la reazione infiammatoria potranno essere controllati con la fisioterapia ( Tens, Ultrasuoni, Ionoforesi ecc.) Al termine della seduta di fisioterapia è consigliata l’applicazione di ghiaccio.
CONSIGLILa caviglia sopporta tutto il peso del corpo, non trascuriamola soprattutto se abbiamo avuto una distorsione. Camminiamo di più, potenziamo le gambe e gli arti inferiori con esercizi mirati, facciamo lavori propriocettivi, non aumentiamo di peso e, soprattutto, cerchiamo di mantenere la nostra agilità ed il nostro riequilibrio che ci aiuta nei momenti critici.