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Popolazione: 655 abitanti
Superficie: 11,71 kmq



Territorio
Cassinasco è il confine, il limite, la frontiera della Langa.
Ce ne accorgiamo salendo i tornanti da Canelli, quando appaiono i primi noccioleti, alternati alle vigne in una geometria. di figure e di colori che assume un fascino particolare in primavera e in autunno.
È la porta della Langa Astigiana, il miglior benvenuto che questa terra di viti e di boschi, di torri e di pievi possa offrire a chi arriva da Asti, da Alba, da Canelli, da Torino.

Cenni storici
Pare che il paese debba la sua prima origine a una tribù di Liguri, come attesta la desinenza in -asco, che indica un luogo umido particolarmente ricco di acqua o di ruscelli. In effetti è citata ancora a metà Ottocento la presenza di una fonte di acqua dai caratteri fisici simili a quelle delle solforose fredde, sulla sinistra del rio Ambrusan (d'in la feia).
Il dominio romano terminò con le invasioni dei Longobardi e dei Franchi. Ma il momento storico in cui il paese si sviluppò e acquistò il suo attuale profilo, crescendo intorno all'originario villaggio di Sant'Ilario, fu l'Alto Medioevo, quando il feudo fu proprietà del marchese Aleramo del Monferrato, che l'ottenne da Ottone I nel 967. A questi fu tolto dagli Alessandrini, poi passò in mano agli Astigiani alleati con i Genovesi, i quali nel 1227, in base il trattato di Milano, furono costretti a restituirlo ad Alessandria alleata con Alba e Tortona.
In seguito Cassinasco cadde sotto il dominio della casa di Monferrato e ne presero possesso i Guttuari, ghibellini astensi che diedero anche un abate al non lontano Monastero di Santa Giulia, per passare poi, nel 1454, agli Sforza signori di Milano. La vita trascorse abbastanza tranquilla per un paio di secoli, fino ad arrivare al 1615, anno terribile il cui ricordo vive ancora oggi nello squarcio che trapassa la torre seguito a giorni di fittissimo bombardamento. Dopo la distruzione del villaggio e del castello, il paese divenne possesso dei Savoia - lo infeudarono ai Galvagno di Bubbio (1767) e ai Falletti di Barolo - e nel 1796 partecipò alla guerra contro i Francesi vinta da Napoleone, che ebbe occasione di transitare in paese.
Poi, come tutto il Basso Piemonte, condivise le vicende storiche del Risorgimento che portò all'Unità d'Italia, con il particolare curioso - affidato più ai "si dice" che alle cronache storiche - di un coraggioso Cassinaschese che avrebbe partecipato alla spedizione dei Mille nel 1860.

Contatti
Piazza Umberto I, 3
14050 Cassinasco (AT)
Tel. 0141-851110
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www.comune.cassinasco.at.it