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Nuove crepe minacciano Palazzo Arcioni a Ghedi: analisi strutturali in corso

Il Comune intende capire le condizioni in cui versa lo storico edificio di piazza Roma
Palazzo Arcioni a Ghedi - © www.giornaledibrescia.it
Palazzo Arcioni a Ghedi - © www.giornaledibrescia.it
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Potremmo definirlo «lo strano caso di Palazzo Arcioni»: lo storico edificio del XIX secolo che, in piazza Roma, ospita la biblioteca, sembrava «stesse male», invece stava bene. Adesso, però, sta peggiorando: urgono accertamenti.

Tutto inizia nell’estate del 2021, quando, sui muri della Loggetta delle Grida, ma anche e soprattutto sul lato est del muro perimetrale di Palazzo Arcioni, appaiono alcune crepe. Ovvia la domanda: si tratta di innocue rughe, segno del tempo che passa, oppure di un problema strutturale. E, soprattutto: gli eventuali danni sono «stabili» e sarà necessario mettere in sicurezza la struttura?

Anche se i tecnici avevano assicurato che non c’erano pericoli imminenti, per stare tranquilli il sindaco Federico Casali e il suo vice Giovanni Cazzavacca avevano chiesto di installare alcuni sensori per monitorare la situazione: posizionati sui muri perimetrali di Palazzo Arcioni, i sensori sono rimasti lì per un anno. Poi, visto che le crepe risultavano stabili, erano stati tolti. D’accordo con la Soprintendenza, l’Amministrazione comunale era già al lavoro per cancellare quelle crepe.

La svolta

A questo punto si è tornati punto e a capo, perché, tolti i sensori, le crepe si sono riattivate. L’area è subito stata messa in sicurezza: transenne per impedire a chiunque di avvicinarsi e parcheggi circostanti interdetti fino al 31 dicembre del 2023.

«Bisogna chiarire come stanno le cose - spiega Giovanni Cazzavacca -. Visto che il palazzo è dell’Ottocento, abbiamo già contattato un ingegnere strutturista per verificare cosa sta accadendo. Non sono un geologo, quindi non mi addentro in questioni tecniche: però mi hanno detto che tutto questo potrebbe dipendere dalla falda sottostante, che, dopo un periodo in cui si era abbassata, ora si sta rialzando. Stabilite le cause di questo insolito comportamento - conclude Cazzavacca - procederemo seguendo i suggerimenti dei tecnici». 

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