24 giorni. Tanto è bastato a Vincenzo Montella per diventare il primo commissario tecnico straniero a portare la Turchia agli Europei. Ma anche primo italiano a staccare il pass, nella speranza che a breve anche gli azzurri di Spalletti si uniscano alla festa.
24 giorni per diventare un idolo dei tifosi, incarnazione di una nazionale che non vuole smettere di sognare e di stupire.
Il 21 settembre scorso l'Aeroplanino, come era soprannominato in carriera per la sua esultanza a braccia larghe dopo i gol, ha preso il posto del tedesco Stefan Kuntz, e in due gare ha messo la sua firma. Prima con la difficile quanto preziosa vittoria in trasferta contro la Croazia, un successo pesantissimo che ha affossato i croati in classifica e lanciato la nazionale della mezzaluna, che ha poi completato l'opera demolendo 4-0 in casa la Lettonia nel delirio generale.
A fine partita è esplosa la festa, e tanto per rendere l'idea di quanto Montella sia già entrato nel cuore dei suoi giocatori si è visto Calhanoglu prenderlo per un braccio e portarlo sotto la curva, dove ha guidato i cori dei tifosi prima di essere raggiunto dal resto della squadra che lo avvolto in un gigantesco abbraccio. Una dimostrazione di stima e grande affetto, che gli ha fatto dire: «In questo momento sono l'allenatore più felice al mondo».
Dall’intero gruppo è stato accolto benissimo: l'attaccante Yunus Akgun dopo aver segnato (anche se poi il suo gol è stato annullato), ha voluto esultare facendo proprio il gesto dell'aeroplanino, come abbiamo visto fare decine di volte in carriera a Vincenzo Montella. A rendere tutto ancora più speciale, il fatto che l’allenatore italiano è riuscito nell’impresa fallita dai 20 predecessori non di nazionalità turca che si sono susseguiti sulla panchina: la nazionale biancorossa, infatti, ha partecipato cinque volte agli Europei, ma sempre con un turco al comando, tre volte sotto la guida di Fatih Terim, una con Mustafa Denizli e una con Şenol Güneş come allenatori.
Il suo recente passato in Turchia
Ma come ci è finito Vincenzo Montella sulla panchina della Turchia? Merito dei due anni trascorsi alla guida dell'Adana Demirspor, squadra neopromossa e presa nel 2021 quando si trovava in zona retrocessione e portata prima alla salvezza e poi, l'anno seguente, addirittura al quarto posto in campionato e alla storica qualificazione in Conference League. Non solo, perché l'amore tra Montella e la Turchia si è cementato anche per ragioni extracalcistiche: a febbraio, quando il Paese venne colpito da una devastante scossa di terremoto, decise di mettere in atto una serie di iniziative benefiche per raccogliere fondi, lui che raccontò di essere scampato alla tragedia per pochissimo («Ci siamo salvati perché giocavamo in trasferta, anche l'albergo dove vivo è andato a fuoco»).
La Turchia è stata una svolta, visto che le ultime esperienze in panchina non erano andate bene: esonerato nel 2017 dal Milan, l'anno seguente dal Siviglia e quello successivo dalla Fiorentina, la sua carriera sembrava in declino, fino al passaggio all'Adana. Sembrava un passo indietro, è diventato il trampolino per volare verso Euro 2024. Come un Aeroplanino.
