Ambra Angiolini: «Se fallisco poi rinasco»

Da Non è la Rai alla nuova serie di Ferzan Özpetek, passando per Saturno Contro: Ambra Angiolini fa il punto sul suo percorso, e insegna alla figlia l'arte del fallimento
Ambra Angiolini «Se fallisco poi rinasco»
Alberto Buzzanca

Dalle suore alla forza che nasce  dalla vulnerabilità, dal senso di vuoto al bisogno di cibo, dagli uomini alla figlia che non era capace di prendere i brutti voti: se Ambra Angiolini non fosse intimamente buona, sarebbe la perfetta controfigura del Joker.  Una che, col senno di poi, può dirlo: inciampare e poi cadere è una cosa meravigliosa. 

Da aprile Ambra Angiolini sta girando la serie Le fate ignoranti diretta da Ferzan Özpetek, il regista che nel 2006 la lanciò nel cinema con Saturno contro. «Tornare a Roma per lavoro vuol dire godersela da turista. Chi se li ricordava più i Musei Vaticani? C’ero stata in gita scolastica, quelle in cui c’è il compagno di classe cretino che cerca di deturpare i monumenti. Invece da grande ti metti in fila con i giapponesi tutta felice». Grande attrice e conduttrice fa il punto sulla sua carriera e sull'importanza della dinamica che porta a rialzarsi dopo essere caduti

Alberto Buzzanca

«Se c’è una cosa che mi porta da qualche parte, la faccio. È una forma mentale. Trasformo quello che c’è nell’unica cosa possibile. È giusto, anche se è uno schianto annunciato. Non è vero che si può sempre scegliere, certe volte attraversi il tempo per soldi, altre per passione, è come quando ti metti in barca sull’oceano, ci sono giorni di tempesta e altri di acqua stupenda. Faccio un lavoro talmente in mare aperto che se avessi voluto dighe avrei fatto altro. Ma è l’unico modo perché la vita resti interessante. L’arte del fallimento per me è fondamentale».

Alberto Buzzanca

Sull’arte di fallire si può costruire tutta l’intervista, volendo…
Magari! Quando ho capito che mia figlia aveva il mio stesso vizietto di stare ai primi banchi, mi sono un po’ spaventata: un’altra vita di affanni, no, le ho detto, perché ogni tanto non prendi un quattro? Mi faresti felice. La prima volta era disperata, ma io sono tornata a casa con una torta con la candelina di un quattro. Mi ha detto: sei veramente pazza, mamma. Abbiamo fatto una festa pazzesca. Il fallimento è sempre una nascita.

Alberto Buzzanca

L’arte del fallimento nasce dal fatto di essere una secchiona?
No, questo lo sta dicendo lei! Ovviamente il lavoro mi ha reso subito molto adulta su certe dinamiche, molto infantile su altre. E qui tornano i costumi da Joker e Batman. Mi servivano per rimanere sana, in uno strano equilibrio tra bene e male. Mi ricordo che le suore ci davano il voto con la penna rosa profumata di rosa, il profumo di Maria. Il mio quaderno era un’apparizione mariana perché prendevo sempre dei voti stupendi, ma mi rendevo anche conto che si stava un po’ in affanno. Poi nel lavoro la penna profumata alla rosa è sparita ed è rimasto il mazzo che ancora mi faccio!\

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