Annientamento, il libro da cui è tratto il film Netflix

Un incubo nato da una passeggiata nel boschi lunga 17 anni. Cos’è la trilogia dell'Area X di James VanderMeer, maestro del New Weird
Leggete Annientamento il libro da cui è tratto il film Netflix

Quattordici miglia nei boschi, percorse su e giù da uno scrittore nel corso diciassette anni di passeggiate in mezzo alla natura; e un faro, nel mezzo di questo angolo ancora selvaggio della Florida settentrionale. È la prima ispirazione di Annientamento (Annihilation), il romanzo del 2014 che nel giro di pochissimo è diventato un film per Netflix. E prima ancora è stato tradotto in italiano per Einaudi. Non una cosa ovvia per quello che in definitiva è il primo di una trilogia di uno dei più strani – e importanti – scrittori del fantastico contemporaneo, che fino ad allora era inedito nella nostra lingua. James VanderMeer è, per sua stessa definizione, uno scrittore New Weird, un sottogenere che mette insieme fantasy, fantascienza e horror, ripudiando i canoni classici proprio di fantasy, fantascienza e horror. E con Annientamento si è portato a casa un classicissimo premio di fantascienza, forse il più famoso insieme all'Hugo, il Nebula.

Annientamento è molte cose che hai già visto, eppure qualcosa che non avevi ancora letto. Ci puoi trovare Lovecraft, Star Trek un po’ di Lost, racconti militari di frontiera. Più molta letteratura di quella che si studia nelle università, e tanto altro. L’Area X è un territorio misterioso, dove succedono cose assai strane. Undici missioni sono state inviate per esplorarla, senza successo; chi è tornato non ricorda nulla di cosa sia successa. La dodicesima missione è composta da quattro scienziate: una antropologa, una psicologa, una survivalista e un biologa. A quest’ultima è affidato il racconto dell’esplorazione e della discesa in un tunnel dove si cela una misteriosa, terrificante presenza. Le protagoniste non hanno nome. La cronaca è secca, dura, a tratti pure noiosa. L’eco di quelle passeggiate nella natura, e delle mille piccole meravigliose e strane scoperte fatte da VanderMeer si sente costantemente. In duecento pagine, non c’è spazio per tentennamenti o ammiccare al lettore; la vicenda non ha nomi di persona, non prende strade incidentali, è tutta lì, è una scia di psicologie, pericoli e tanta esplorazione, un Gordon Pym del secondo millennio. Annientamento è un romanzo allo stato puro, diametralmente diverso dal film che il regista/romanziere Alex Garland ne ha tratto (lo vedi su Netflix), cercando di incasellare la visione di VanderMeer nelle strette, spesso prevedibili pastoie di un racconto cinematografico per il grande pubblico. L'Area X è una trilogia bellissima, filosofica, eclatante, lenta, lentissima. E forse purtroppo non è per tutti. Il New Yorker ha definito VanderMeer come un Thoreau “weird”, e l’ha messo in fila con tre nomi da fare tremare, anche solo per la loro “stranezza” nell’Olimpo dei romanzieri: Lovecraft, King e Kafka. Ma lui, Vandermeer, è il più weird di tutti. Le sue protagoniste, come chiunque abbia messo piede nell’Area X, torneranno alienate e trasformate. Sempre che riescano a tornare.

Oltre ad Annientamento, la trilogia è composta da Autorità e Accettazione, tutti pubblicati in Italia da Einaudi.