Formula 1, che cosa dicono davvero i piloti al team radio mentre guidano

Urla di gioia, imprecazioni, battute, risate e persino canzoni: se ne dicono di tutti i colori negli abitacoli delle auto di Formula 1 durante le gare. Qui abbiamo raccolto un po' di chicche
Sebastian Vettel al Grand Premio di Austria di F1 4 luglio 2020
SPIELBERG, AUSTRIA - JULY 04: Sebastian Vettel of Germany driving the (5) Scuderia Ferrari SF1000 on the track during qualifying for the Formula One Grand Prix of Austria at Red Bull Ring on July 04, 2020 in Spielberg, Austria. (Photo by Peter Fox/Getty Images)Peter Fox

Urla di gioia, imprecazioni, battute spiritose, risate e persino canzoni. Succede di tutto in un abitacolo di Formula 1, dove i piloti, oltre a guidare al limite bolidi che superano i 300 all'ora, parlano costantemente con il proprio box.

Sono i team radio, ormai sdoganati a beneficio del pubblico televisivo. La regia internazionale dei gran premi li manda in onda qualche secondo dopo essere stati pronunciati, per non svelare in tempo reale le strategie di gara dei vari team. Comunicazioni che spesso sorprendono, non solo per i contenuti, ma perché i piloti, considerati uomini di ghiaccio, si esibiscono in commenti senza troppi freni. Sotto il casco, infatti, ci sono ragazzi che si lasciano andare alle emozioni, dalla gioia sfrenata alla rabbia incontrollabile.

L'account Twitter ufficiale della Formula 1 ha organizzato una sorta di torneo per votare il miglior team radio della stagione appena terminata. C'è davvero di tutto, il meglio delle comunicazioni tra squadra e piloti. Le grida di gioia tra le lacrime per la prima vittoria in carriera, la rabbia furibonda per un contatto in gara (e provvidenzialmente le comunicazioni vengono bippate nei punti caldi), le imprecazioni per le strategie sbagliate o per le penalità subite, la frustrazione per un risultato deludente. 

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L'urlo di Senna e Schumacher

Ma spulciando nell'immenso archivio delle corse, si trovano anche alcune gemme del passato, comunicazioni non andate in onda in diretta, i cui file audio sono stati resi noti tempo dopo.

Il più emozionante è datato 1991, e il protagonista è Ayrton Senna. Il campione brasiliano non aveva mai vinto il gran premio di casa, e nel momento in cui taglia per primo il traguardo in Brasile di fronte alla torcida impazzita, si lascia andare a un urlo liberatorio che fa venire la pelle d'oca.

Non meno emozionante ascoltare Michael Schumacher festeggiare nel 2000 via radio la conquista del suo primo titolo con la Ferrari dopo 21 anni di astinenza: «Non ci credo, non può essere! Ce l’abbiamo fatta! Grazie! Date un grande bacio a Corinna da parte mia!».

Ice man bollente

Uno dei più grandi specialisti nei team radio è un pilota che non ti aspetti, Kimi Raikkonen. Soprannominato Ice man per lo sguardo glaciale e le risposte quasi a monosillabi nelle interviste, il finlandese via radio si scatena, dando vita a veri e propri siparietti con il suo box. Non deve essere facile essere nei panni del suo ingegnere di pista, colui che ha un filo diretto con il pilota in macchina e che spesso è vittima delle sue invettive.   

Ad Abu Dhabi nel 2012, dopo i ripetuti suggerimenti del box, esplose urlando: «Lasciami solo, so cosa fare!», o in Barhain nel 2019 all'ingegnere che gli chiedeva come fosse lo stato dell'ala anteriore rispose secco: «Devi dirmelo tu!». 

Lo conoscono bene anche in Ferrari, perché quando vestiva la tuta rossa in Australia nel 2018 sbraitò all'indirizzo del muretto che aveva tenuto in pista il suo compagno di squadra Vettel, favorendolo: «Vettel non si è ancora fermato? Non provate a fregarmi in questo modo!».

Sebastian Vettel cantante e compositore

Tra i piloti ancora in attività merita una menzione speciale Sebastian Vettel, vero e proprio mattatore delle comunicazioni radio. Il tedesco è entrato nel cuore dei tifosi della Rossa in Malesia nel 2015 quando, dopo la sua prima vittoria in Ferrari, emozionò tutti con il suo italiano stentato: «Sì ragazzi! Mi senti, mi senti? Ah…dai! Forza Ferari!». Così, con una sola «erre», che fece ancora più simpatia.

Da ridere il dialogo via radio in Brasile nel 2018, quando durante le prove libere ebbe un piccolo contrattempo a causa di un qualche componente che si era staccato ed era finito all'interno dell'abitacolo. Ne venne fuori un botta e risposta con il muretto decisamente hot: «Ho qualcosa tra le gambe, a parte ciò che è ovvio...qualcosa che rotola tra i miei piedi. Sarei fiero se fosse quello che stai pensando, ma non è così...». Altrettanto famosa l’esultanza dopo aver vinto in Gran Bretagna nel 2018, nella storica tana dei rivali della Mercedes: «Qui, a casa loro! E adesso portiamo la bandiera inglese a Maranello, dai!».

Ma Seb si è specializzato, riscrivendo (letteralmente!) alcuni grandi classici della canzone italiana. Nel 2015 a Singapore, riadattò alla perfezione L'Italiano di Toto Cutugno, che cantò così: «Lasciatemi guidare, perché non sono lento, lasciatemi guidare, una gara bella!». 

Ma il punto più alto lo ha toccato proprio nell'ultima gara del 2020, quella che ha sancito il suo addio alla Ferrari. Nell'occasione non si è limitato a poche parole canticchiate, ma ha riscritto diverse strofe di Azzurro di Adriano Celentano, dedicandola a tutti gli uomini e le donne di Maranello che lo hanno accompagnato nei suoi sei anni in rosso.

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