Alle porte della città di Torino, si innalza una delle massime rappresentazioni dell’architettura e del paesaggio Settecenteschi, la Venaria Reale. Si tratta di un grande complesso di edifici, nati per volontà del duca Carlo Emanuele II di Savoia, che desiderava un nuovo luogo da destinare allo svago e alla caccia, da aggiungere alla schiera di residenze di famiglia che circonda Torino. Il suo nome, infatti, si deve proprio alla destinazione d’uso prescelta per la reggia, dedicata all’attività venatoria, e che ancora oggi è circondata da un grande bosco, un tempo ricco di selvaggina.

Venaria Reale: la storia

A metà del XVII secolo il duca Carlo Emanuele II di Savoia e la duchessa Maria Giovanna Battista di Savoia Nemours affidarono l’incarico di ideare la Reggia di Venaria Reale all’architetto di corte Amedeo di Castellamonte. Il progetto, di grandioso impatto scenografico, doveva comprendere un palazzo, il parco, i boschi di caccia e un intero borgo circostante. La composizione è attraversata da una linea prospettica che percorre il borgo e continua all’interno della reggia, andando a ricreare una pianta che disegna un Collare dell'Annunziata (massima onorificenza di Casa Savoia).

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DEA / GIANNI OLIVA

A partire dal 1699 l’architetto Michelangelo Garove prese in mano i progetti, contribuendo ad aumentare la grandiosità degli edifici. I giardini vennero ridisegnati alla francese, come dettato dal gusto del tempo e successivamente, con il contributo dell’architetto Filippo Juvarra, furono costruite la Galleria Grande, la Cappella di Sant’Uberto, la Citroniera e la Scuderia, che portarono la Reggia ad essere massima espressione dei capolavori del Barocco. Toccherà poi a Benedetto Alfieri dare unità al complesso creando anche le scuderie e il maneggio, ancora oggi in uso. La Reggia di Venaria prosegue la sua vita di corte tra balli, feste e battute di caccia, fino al declino dell’Antico Regime, quando, con l’arrivo di Napoleone, viene convertita in caserma, i suoi giardini distrutti per far posto a una piazza d’armi e le aiuole, le fontane e le sculture sostituiti da cannoni e moschetti.

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Piero M. Bianchi

Venaria Reale: il restauro negli anni 2000

Dopo il ritiro di Napoleone, la storia della Venaria Reale subisce un brusco declino, viene abbandonata e depredata, perdendo gran parte del suo splendore. È solo grazie al Progetto La Venaria Reale che si dà avvio, nel 1999, al recupero dell’intero complesso, del Borgo Antico, dei giardini e del parco adiacente. Si tratta ancora oggi della più grande opera di restauro di un bene culturale mai realizzata in Europa e i lavori, che perdurarono per molti anni, fino al 2007, portano all’inaugurazione e alla restituzione al pubblico della Reggia di Venaria e dei suoi splendidi giardini.

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Venaria Reale: la Reggia oggi

Oggi, la Venaria Reale è aperta a tutti e consente di fare un viaggio nella splendida “Reggia d’Italia”, attraverso il grandioso complesso composto da ottanta mila metri quadri di edificio monumentale della reggia e sessanta ettari di giardini, connessi al seicentesco centro storico di Venaria ed ai tre mila ettari del Parco La Mandria. Durante la visita è possibile, attraversando i sontuosi corridoi, ammirare l’incantevole Sala di Diana, la solenne Galleria Grande, la Cappella di Sant’Uberto e l’immenso complesso delle Scuderie Juvarriane, dove sono anche esposte splendide carrozze d’epoca. Dopo gli interni, è possibile perdersi negli splendidi giardini, circondati dai boschi e incorniciati dalle Alpi. Durante l’anno poi, sono in programma mostre, spettacoli, concerti ed eventi (anche privati, è possibile infatti riservare la struttura per cerimonie e matrimoni).

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Venaria Reale: orari e come visitarla

Per visitarla, è indispensabile prenotare attraverso il sito ufficiale, scegliendo uno dei giorni di apertura, dal martedì alla domenica. La Reggia di Venaria dista circa dieci chilometri dalla città di Torino ed è quindi facile raggiungerla in auto, in treno, con un apposito autobus express o persino in bici. Vengono proposte diverse tipologie di ingresso e di percorsi che si adattano ad ogni interesse e vi lavorano ottime guide pronte a rivelare i segreti di questa antica reggia. È persino scaricabile un’applicazione che funga da guida durante la propria visita. Insomma, uno tra i più magnifici tesori dell’architettura barocca italiana aspetta solo di essere scoperto.