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L'adolescenza e la notte - Luigi Fontanella - copertina
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L'adolescenza e la notte
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L'adolescenza e la notte - Luigi Fontanella - copertina
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Descrizione


"L'adolescenza e la notte" è un dittico le cui ante si richiamano a vicenda come due famiglie d'immagini diverse e affini, come due paesaggi sospesi e fluttuanti tra realtà e sogni, fra la lucidità e le brume della memoria. Una delle figure più originali e persuasive della poesia di Luigi Fontanella è quella del cammino condotto nei territori della memoria a passi erratici, a zigzag, sul filo del discontinuo e del contrappunto. Il tempo perduto non è, qui, un paese di certezze raggiungibili con qualche magica madeleine. Se la poesia è un tentativo di avvicinare ciò che sfugge, la natura rischiosa, aleatoria del tempo ne fa un gioco d'azzardo o una sfida al Labirinto. Malgrado questo margine irriducibile di dubbio, il poeta cerca, raccolta dopo raccolta, di estrarre dal lento disfacimento dell'esistenza delle figure capaci di irradiarsi in una specie d'ipertempo, di formare un tessuto di luci refrattarie al peso dell'ombra. Anche nei testi che compongono questa nuova, intensissima silloge in due parti egli mette anzitutto in scena un incontro-scontro coi fantasmi del suo passato remoto, tra l'infanzia e la prima adolescenza, per liberarli dalla nebbia della distanza, per restituirli nella loro umile e fiammante verità creaturale." (Dalla prefazione di Paolo Lagazzi)
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Dettagli

2015
5 febbraio 2015
80 p., Brossura
9788836814824

Valutazioni e recensioni

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Andrea
Recensioni: 1/5

Siamo pieni di poeti come Fontanella: due poesie "ispirate" da questo, due da quello ed ecco una "nuova" raccolta di poesie... Che orrore!

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alida airaghi
Recensioni: 4/5

Luigi Fontanella, autore prolifico di poesia e narrativa, divide la sua esistenza tra New York e Firenze, e in questa città ha pubblicato il suo ultimo volume di versi, composto da "due sezioni antitetiche e complementari allo stesso tempo", come lui stesso sottolinea nella nota finale. In effetti i temi delle poesie si rincorrono e intersecano nei due capitoli che danno il titolo al volume (il primo dedicato all'adolescenza vissuta a Salerno, e il secondo a una sorta di pacato meditativo sulla notte): rimpianto, confronto tra passato e presente, riflessione sul significato ultimo dell'esistenza. In "una specie di ipertempo", come suggerisce il prefatore Paolo Lagazzi, la biografia privata si fa percorso comune di tutti, al di là di ogni contingenza personale: e il tratto unificante del volume rimane quello stilistico, nella lingua composta e piana, priva di artefici retorici, con un tono narrativo che accondiscende a un ritmo interno di musicalità discreta. La memoria, quindi, come elemento strutturante della prima sezione: le partite di calcio sudate nel cortile, la colonia estiva con i suoi rigorosi appelli mattinieri, i "piccoli baci concentrici" con le compagne di scuola. Ma è una memoria poco obiettiva, che tende a rielaborare con commozione i momenti più felici dell'adolescenza "assoluta ed eterna", sapendo che ogni amarcord "è un film che posso modificare/ a mio piacimento". C'è però in Fontanella anche una consapevole rassegnazione a un futuro prevedibile e deludente ("Avrai i tuoi anni/ le tue disgrazie le tue diaspore/ le tue speranze"), e il desiderio di una pace ritrovata, di meritata serenità ("Dormire,/ insonnarsi d'oblio"). Allora la notte consolatrice diventa un approdo capace di recuperare, nel pensiero o nel sogno, gli amori e gli amici, i libri letti e le avventure vissute, perché "Vibra nella notte l'anima del mondo".

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Voce della critica

La "poesia nomade" (come l'ha definita Giuseppe Pontiggia) di Luigi Fontanella, dopo stagioni sperimentali, furori linguistici, squarci prosodico-narrativi, raggiunge una nuova misura, una pacatezza formale, anche se non contenutistica, fermo restando l'inquietudine. L'equilibrio formale riassume in sé le tematiche della poesia di Fontanella: innanzitutto la memoria e il tempo (e il viaggio). La sua è insieme poesia di lago e di fiume. Di fiume perché ha sviscerato tutte le potenzialità della lingua. Di lago perché tematicamente ruota intorno a se stessa e ai propri miti: "Partire da una macchia / per continuare un disegno / di senso compiuto". La poesia nomade di Fontanella, attraverso lo spazio e il tempo, va qui a recuperare l'antica stagione dell'adolescenza: "C'è solo da percorrere / lo spazio. La vita trasmessa / abbraccia la distanza". Tornare al passato adolescenziale significa anche individuare un punto fermo nell'eracliteo divenire: "Il tempo è in quel concentrato assoluto, / fermo e preciso, come / il tiro secco in porta". Ma, come nel mito, quel momento è destinato a ripetersi indefinitamente, almeno nel rito d'una memoria intenzionale: "In certe Domeniche lente e lunghe / io m'attardo a osservare / le gocce d'acqua ai vetri / una pioggia che si ripete all'infinito, ogni volta, / nel mio percorso a ritroso", per cui "Nulla è cambiato", perché "l'adolescenza / è assoluta ed eterna. / È l'unica cosa che resta". Un intenzionale e ricercato percorso, le cui tracce vanno minuziosamente individuate: siccome il tempo è anche spazio, Fontanella ci dà anche alcuni indirizzi precisi, così come i dati anagrafi – nome e cognome – degli amici d'infanzia. E nel ritorno al grembo notturno delle origini e dell'adolescenza (l'imprinting notturno viene da Novalis), circolarmente il poeta si riannoda al cordone ombelicale della sua città, Salerno, vista da New York, dove ora vive: Rivedi l'Irno oggi inaridito / ridotto a un rigagnolo tra sassi e sterpi / al centro della tua vecchia città / oggi ricreata in bellezza". E anche il linguaggio talvolta si essenzializza fino al verso olofrastico, matrice originaria del parlare. Enzo Rega  

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