Ispica, una città che si colora con l’Insabbiata grazie alle geometrie di linee di Piet Mondrian

La manifestazione è giunta alla settima edizione e si puù vsitare fino al 5 giugno. Intervista a Giorgio Cappello che ha coinvolto i ragazzi della parrocchia per dare loro uno spazio in cui poter sperimentare un’attività artistica

Un tappeto lunghissimo di sabbia colorata riproduce alcune delle grandi opere di Piet Mondrian, pioniere dell’arte astratta e protagonista della settima edizione dell’Insabbiata di Ispica.

Dal 28 Maggio al 5 Giugno, Piazza Sant’Antonio diventa lo sfondo di questa iniziativa che sembra sorella della famosa Infiorata di Noto ma che si distingue per l’uso di granelli di sabbia e intenti sociali diversi.

Dall’ ”Autoritratto”, ancora legato all’impressionismo, al “Mulino Rosso” in cui prevale l’uso incisivo del colore puro, fino alla famosa “Composizione A”, l’opera maggiormente identificativa che associa al nome di Mondrianil rosso, giallo e blu in una geometria di linee.

Un omaggio al padre del Neoplasticismo, in occasione del 150° anniversario della sua nascita, che espande a macchia d’olio i colori primari in tutto il quartiere ispicese. 

L’Associazione “Insabbiata”, nella figura del suo Presidente Giorgio Cappello, ha ideato questo progetto partendo dal basso, nato infatti come un laboratorio ricreativo all’interno del salone parrocchiale di Sant’Antonio, proposto ai ragazzi per dare loro il senso di comunità ed uno spazio in cui poter sperimentare un’attività artistica che fa della sabbia il suo elemento fondante.

“Dopo aver migliorato la tecnica – ci spiega Cappello – abbiamo capito che potevamo scendere in piazza e realizzare qualcosa di più per la nostra città… così, abbiamo dato vita all’Insabbiata e solo successivamente, fondato l’associazione che ne porta il nome”.

Giorgio Cappello

Il tratto caratteristico è l’eco che si espande da quel tappeto di sabbia a tutto il territorio.

Basta circumnavigare la chiesa, quasi a volerne scoprire il dietro le quinte, per rendersi conto di quanto lavoro ci sia dietro, ma soprattutto del percorso itinerante che vuole rigenerare un quartiere particolarmente colpito dallo spopolamento.

“Il senso – riflette Cappello – è animare questa zona, dare input positivi attraverso l’arte e non fermarci soltanto alla realizzazione delle opere in sabbia, bensì riqualificare altri spazi vicini”.

A partire dalla “Piazzetta Mondrian”, un cortile antistante il plesso scolastico del quartiere Sant’Antonio, trasformato in un luogo di incontro ricreativo per bambini e ragazzi, in stile Mondrian, quegli stessi giovani che concretamente hanno partecipato alla relativa trasformazione in una vera e propria tela d’artista, dall’impatto visivo straordinario.

“Il coinvolgimento della scuola – racconta Cappello – è stato interessante perché ha reso i bimbi parte attiva della nostra idea…sono stati divisi in gruppi e ciascuno ha colorato il proprio pezzetto di tela. La realizzazione di questa piazzetta ha un valore simbolico: è stato bellissimo vederli giocare lì”.

Il viaggio continua alla scoperta di un piccolo cortiletto, il tradizionale ‘curtigghiu’ siciliano, anch’esso ripulito e riqualificato con l’aggiunta di stoffe ricamate con i colori di Mondrian, ad abbellire lo spazio rendendolo intimo e accogliente per chiunque lo visiti. (Foto sotto)

Cortiletto con i colori di Mondrian

Un percorso che si conclude all’interno dello spazio culturale “Maestro F. Iozzia”, in cui poter scoprire meglio l’artista protagonista di questa edizione, attraverso delle proiezioni audiovisive delle sue opere.

Un’esperienza coinvolgente sotto più punti di vista, che affianca all’arte anche eventi musicali e di street art, così come la degustazione di prodotti tipici.

Una città che si colora, si accende e lo fa attraverso la forza dei giovani. Senza alcun tipo di retorica, la realtà dei fatti è questa e dispiace avere consapevolezza di quanta fatica si faccia a portare avanti iniziative di grande valore, non soltanto ad Ispica ma più in generale in gran parte della Sicilia, in cui dilaga il fenomeno dello spopolamento, conseguenza di un’assenza di progettualità e di attenzione concreta da parte della politica locale nei confronti di menti fresche e capaci che vorrebbero dare al proprio territorio, con competenza e creatività, occasioni di crescita… eppure, tanto per cambiare, le forze, seppur resistenti, sono sempre di meno, così come evidenzia Giorgio Cappello:

Gli sponsor privati e le energie della nostra associazione composta da diverse fasce d’età, dai 14 ai 50 anni, sono l’unico motore che tiene in vita l’Insabbiata – commenta – l’amministrazione ci dà soltanto il benestare, nulla di più e questo dispiace perché, nonostante il nostro impegno, le idee rimangono parziali… non possiamo realizzare tutto da soli. Quest’anno abbiamo potuto realizzare solo un tappeto di sabbia, perché la metà dei nostri ragazzi è andata al Nord, per lavoro, di conseguenza mancano braccia e idee.Eppure la speranza continua ad esserci, che magari questo progetto possa espandersi e diventare permanente, un progetto per la comunità ma anche per i turisti”.

Un fermento evidente e coraggioso di ampio respiro, che porta con sé una riflessione comune sul bisogno di fare di più, concretamente di più, e non soltanto per i giovani, perché alla fine a giovarne è l’intera società… eppure…

Marianna Triberio

Giorgio Cappello, Infiorata di Noto, ispica, neoplasticismo, Piet Mondrian

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