La Germania e il mondo del calcio perdono il più grande calciatore tedesco della storia. A 78 anni è morto Franz Beckenbauer, per tutti il Kaiser, l’imperatore. Vincitore della Coppa del Mondo da giocatore (1974) e da allenatore (in Italia nel 1990), è stato una leggenda del Bayern Monaco, con cui ha vinto tutto. Da molti considerato il più forte difensore di tutti i tempi, è stato sicuramente il più forte della sua generazione, quando negli anni ’70 con le maglia dei bavaresi e della nazionale tedesca ha dominato il calcio europeo e mondiale.

La morte di Beckenbauer è stata annunciata ufficialmente lunedì alle 17.12. L’ex calciatore però era malato da tempo e l’ultima sua apparizione pubblica risaliva allo scorso aprile. Il settimanale Der Spiegel solo una settimana fa aveva lanciato l’allarme sulle condizioni di salute critiche del Kaiser, a causa dei tanti problemi accusati negli ultimi anni: due operazioni al cuore, un intervento all’anca e un infarto oculare. Oltre al morbo di Parkinson con demenza associata. Senza dimenticare il dolore per la perdita, nel 2015, di suo figlio Stephan, appena 46enne.

Uno stile sopraffino abbinato alla proverbiale concretezza tedesca: la carriera di Beckenbauer è quella di un mito del calcio, capace di travalicare ogni epoca. Cresciuto nel Bayern, a Monaco tra il 1964 e il 1977 vince tutto: 4 volte la Bundesliga, 4 volte la Coppa di Germania, tre volte l’allora Coppa dei Campioni. Senza dimenticare una Intercontinentale e una Coppa delle Coppe. Ai trionfi con il club si uniscono quelli in Nazionale. Beckenbauer diventa simbolo e faro di una squadra, quella della Germania Ovest, capace di segnare una generazione. Seconda ai Mondiali 1966, quelli vinti in casa dall’Inghilterra. Terza ai Mondiali 1970, quelli della partita del secolo Italia-Germania 4 a 3. Poi vittoriosa nel 1974, in casa, davanti al proprio pubblico. In mezzo anche un Europeo vinto (1972, in Belgio) e un altro perso in finale contro la Cecoslovacchia nel 1976.

Trionfi che portano Beckenbauer anche a vincere per ben due volte il Pallone d’oro (1972 e 1976): il primo difensore a riuscirci. Anche per questo ancora oggi il Kaiser viene considerato il centrale di difesa più forte di ogni epoca. Dopo il secondo Pallone d’Oro, nel 1977 il trasferimento oltreoceano ai N.Y. Cosmos: vince tre campionati pure a New York. Poi si toglie anche lo sfizio di vincere un’altra Bundeslinga con l’Amburgo (1981/82), prima di tornare negli Usa per chiudere la carriera da calciatore. Quella da allenatore lo porta ancora ad alzare trofei: vince il campionato tedesco 1993/94 e la Coppa UEFA 1995/96, sempre con il Bayern Monaco. Il grande trionfo da tecnico però arriva prima, a Italia 90: è lui il ct della Nazionale tedesca che festeggia a Roma. Alza la Coppa del Mondo anche da allenatore, una soddisfazione riuscita solamente a lui, Mário Zagallo e Didier Deschamps. Beckenbauer si toglie anche anche lo sfizio di organizzare un Mondiale, quello del 2006 dove invece a Berlino festeggia l’Italia. Poi, dal 2009, è stato presidente onorario del Bayern Monaco.

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Franz Beckenbauer e il motivo per cui un calciatore riesce a diventare leggenda

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