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Discariche, scontri e tensione a Chiaiano Bombe carta e molotov contro la polizia

Ancora scontri: sassaiola contro le forze dell'ordine lungo le vie d'accesso alle cave. Trovate tre molotov. Ferito il vicequestore e diversi contusi in ospedale. In serata il corteo. Individuate da Bertolaso le dieci discariche. La Mussolini: io sto con i manifestanti. E' polemica. E anche l'Irpinia si mobilita

Discariche, scontri e tensione a Chiaiano 
Bombe carta e molotov contro la polizia

Napoli - Bombe carta, molotov e cariche contro la polizia: è di nuovo tensione al presidio di Chiaiano. Dopo una notte di relativa tranquillità si è nuovamente scatenata la rabbia dei manifestanti: drappi viola a lutto sono state poste per le vie di Chiaiano in attesa della manifestazione di questo pomeriggio alle 18. Ma il sottosegretario alla presidenza del Consiglio con delega ai rifiuti, Guido Bertolaso, è ottimista: "Ci vorranno 30 mesi, tanta collaborazione, tanta determinazione e tanta umiltà, ma la strada per la soluzione dell’emergenza rifiuti in Campania è stata tracciata".

Riprendono gli scontri "Assassini, Assassini". Questa mattina i manifestanti hanno ripreso le cariche contro le forze dell'ordine. Le due parti, agenti e manifestanti, si sono fronteggiato: per tutta la mattinata sono piovute sugfli agenti bombe carta, molotov e pietre. A quanto si apprende dagli organizzatori ci sarebbe, oltre al ragazzo ferito caduto in un fossato, le cui condizioni sono ancora ignote, diversi altri contusi e feriti. Nonostante l'ostruzionismo, la polizia è riuscita a "liberare" l'autobus messo di traverso ieri sera dai manifestanti al largo Rosa dei Venti al confine tra il quartiere periferico di Napoli e i comuni di Mugnano e Marano ma sono stati accolti da una sassaiola dei dimostranti. La polizia ha, poi, scoperto tre bombe molotov e alcune bottiglie piene di acqua e colla pronte per essere lanciate contro le forze dell’ordine. Nel corso della sassaiola un vicequestore, chiamato a dirigere l’ordine pubblico, è stato ferito dai sassi.

Nuove barricate In via Cupa del cane, strada che porta alle cave di tufo, i manifestanti anti-discarica hanno messo a salvaguardia del loro presidio una barriera di cassonetti saldati insieme, catene di ferro e filo spinato. Le forze dell’ordine presidiano la zona e quelle intorno. Il consiglio comunale di Marano è di fatto in seduta permanente a piazza Rosa dei Venti, detta rotonda Titanic, altro presidio costantemente mantenuto vivo da giorni. Il sindaco Salvatore Perrotta e tutti i consiglieri parteciperanno anche al corteo che sfilerà dalla fermata della metropolitana di Chiaiano verso la strada di collegamento con i comuni di Marano e Mugnano, via Poggio Vallesana, e poi di nuovo al entro del quartiere napoletano. I commercianti dell’area stanno esponendo drappi viola in segno di lutto per la decisione assunta nel decreto legge pubblicato questa mattina. Al corteo si uniranno l’ex senatore Tommaso Sodano, che ha bocciato il piano Bertolaso definendolo "assurdo" e che contesta in particolare il quarto termovalorizzatore, quello di Napoli; i consiglieri comunali Franco Moxedano e Ciro Migliaccio, eletto quest’ultimo con i voti del quartiere; il sindaco di Mugnano Davide Palumbo.

Una notte tranquilla Nel corso della notte si è svolta, alla rotonda Rosa dei Venti una lunga assemblea di manifestanti, residenti e appartenenti ai comitati per decidere le prossime azioni da intraprendere. Solidarietà è stata espressa dai cittadini nei confronti delle tre persone arrestate e dei tre denunciati a seguito degli episodi di ieri che hanno visto momenti di forte tensione tra cittadini e forze dell’ordine. Gli agenti continuano il proprio presidio nella zona compresa tra il comuni di Marano, Mugnano e il quartiere napoletano di Chiaiano controllando che non vengano presi d’assalto la stazione della metropolitana e i mezzi pubblici uno dei quali è stato dato alle fiamme ieri in serata. Nel pomeriggio è previsto un corteo per ribadire il proprio no alla discarica mentre i comitati hanno riferito di un incontro con il prefetto di Napoli, Alessandro Pansa e il sottosegretario Guido Bertolaso per la giornata di lunedì.

La scelta dei siti La giornata era iniziata sotto un altro auspicio, con una serie di incontri del neo sottosegretario con le istituzioni locali per chiedere la collaborazione di tutti e mettere a punto gli interventi da realizzare, visto che la situazione è, parole di Bertolaso, "estremamente critica": "Sono molto preoccupato e non posso essere ottimista come un anno fa, perchè le vie d’uscita, stavolta, sono molto più complicate". È in arrivo il caldo, l’unica discarica funzionante è in via di esaurimento, i Cdr continuano a produrre ecoballe inutili, i lavori del termovalorizzatore di Acerra sono fermi ad un anno fa. Nel decreto, che sarà domani in Gazzetta Ufficiale, sono indicati dieci siti dove dovranno essere realizzate le discariche: si tratta dei tre già conosciuti - Savignano Irpino, Sant’Arcangelo Trimonte e Terzigno - ai quali si aggiungono un’altra cava a Terzigno, in provincia di Napoli, Andretta, in provincia di Avellino, Ferrandelle a Santa Maria La Fossa e Cava Mastroianni in località Torrone in provincia di Caserta, Serre in provincia di Salerno e, appunto, Chiaiano, a Napoli, già prevista nell’ordinanza firmata dal commissario De Gennaro lo scorso 30 aprile. La scelta che è stata fatta è dunque chiara: una-due discariche a provincia, più una a Napoli, perchè non era pensabile che il capoluogo, che produce quasi la metà dei rifiuti campani, si sottraesse alle proprie responsabilità. Quanto a Serre, nel decreto è indicato soltanto il nome del comune e non della località: in teoria Bertolaso potrebbe sia ampliare l’attuale discarica di Macchia Soprana sia aprirne una nuova a Valle Della Masseria. Su quest’ultima possibilità, però, il sottosegretario ha sottolineato che non è certo in cerca di "vendette personali" e che sarà "estremamente attento e rispettoso" in quanto Serre "ha già fatto la sua parte". Quanto ai termovalorizzatori, saranno quattro, di cui uno a Napoli. E tutti e quattro bruceranno i milioni di ecoballe che giacciono nelle campagne campane. Resta il fatto che non c’è più tempo da perdere. "È giunto il momento - dice Bertolaso - di scrivere la parola fine ad una vicenda che il presidente Napolitano, in maniera ottimista e benevola, ha definito penosa". Ed è giunto il momento di chiuderla "con le favole": "Quella del fos, che è solo immondizia triturata, quella delle ecoballe, che sono come il tal quale, quella dei Cdr, che sono impianti che non producono nulla". Bisogna dunque "rimboccarsi le maniche, mettere da parte malumori, strumentalizzazioni e divisioni". Parole rivolte non solo a quei cittadini che non intendono ascoltare ragioni diverse dalle loro ma anche a "qualche collega burocrate" che, sono sempre parole di Bertolaso, ha fatto "resistenze" al decreto perché non convinto dalla compatibilità del ruolo di capo della protezione civile accanto a quello di sottosegretario ai rifiuti. Bertolaso non ha fatto nomi ma il messaggio sembrerebbe indirizzato nei confronti di alcuni funzionari statali che avrebbero storto la bocca di fronte alla possibilità che il sottosegretario cumulasse autorità politica e tecnico-amministrativa. Prima di lasciare Napoli, Bertolaso è tornato sull’utilizzo dei militari, che non "avranno regole d’ingaggio" perchè il loro compito sarà di "sorveglianza, tutela e protezione dei siti". E però, ha precisato, poiché le discariche saranno siti di interesse strategico, "se qualcuno tenta di violarle paga le stesse conseguenze che se tenta di entrare in una caserma dell’esercito". Spetterà invece alle forze dell’ordine "confrontarsi" con le proteste.

La Mussolini: io sto con i manifestanti "Io sto con la gente. Mi avevano detto di non venire, non vi dico chi, ma io sto qui in mezzo a voi per rendermi conto di persona di ciò che è accaduto". Lo ha detto la deputata del Pdl Alessandra Mussolini giunta nel pomeriggio di oggi al presidio contro la discarica di Chiaiano. La parlamentare è stata accolta tra applausi e contestazioni. C'é stato chi l' ha accolta con grande entusiasmo e chi le ha contestato che il provvedimento è frutto di una iniziativa del Governo da lei sostenuto. "Ora dimettiti dal Parlamento" è stato l' invito rivoltole da alcuni manifestanti. Con la parlamentare del Pdl è giunto anche il capogruppo di Alleanza Nazionale al consiglio comunale di Napoli, Luciano Schifone.

Laboccetta: no a fughe in avanti nel Pdl "E' assolutamente inopportuno lasciarsi andare a protagonismi personali che sicuramente alimentano confusione e tensione". Lo afferma il deputato del Popolo della libertà, Amedeo Laboccetta commentando i fatti di Chiaiano. "E' ovvio - prosegue Laboccetta - che tutti stiamo con la gente, ma non certo con chi lancia molotov sulla polizia e sui carabinieri. In questo momento Napoli non ha assolutamente bisogno di "capipopolo" e di "Masaniello", ma di una classe dirigente responsabile perché i problemi vanno risolti certamente con il dialogo e soprattutto con capacità di decisione, ciò che finora non hanno fatto Bassolino e la Iervolino". "Chiedo pertanto - conclude Laboccetta - ai coordinatori regionali di Alleanza nazionale e Forza Italia di riunire ad horas i deputati e i senatori della Campania per evitare fughe in avanti così come in queste ore qualcuno sta facendo".

Anche l'Irpinia si mobilita Ad Andretta, nel cui territorio ricade l'area individuata come possibile sede di una discarica, e nelle vicine Bisaccia e Vallata, è scattata la mobilitazione: sindaci e cittadini, sostenuti da una ragnatela di sigle ambientaliste e comitati civici, lo hanno annunciato nel corso di una affollata assemblea svoltasi ad Andretta. "Quando arriveranno, troveranno un muro di popolo. La linea dura scelta dal governo, con la militarizzazione dell'emergenza rifiuti, non ci spaventa". La tensione è alta mentre si discute sulle forme operative della protesta alla cui testa si schierano i sindaci, Angelo Antonio Caruso di Andretta, Marcello Arminio di Bisaccia, Carmine Casarella di Vallata. Si organizzano ronde e vedette, pronte a dare l'allarme quando arriveranno camion e ruspe del commissariato e si ribadiscono le ragioni che fanno ritenere quella di Pero Spaccone una scelta "scellerata". Duro il giudizio del sindaco di Bisaccia nei confronti del governo regionale: "Bassolino e il Pd si stanno comportando come Pilato - dice Marcello Arminio - che grazie al silenzio-assenso offerto al governo, danno un contributo decisivo a trasformare l'Irpinia nella più grande pattumiera d'Europa". 

Arrestati ai domiciliari Il Tribunale di Napoli ha concesso gli arresti domiciliari anche a Pasquale Ricciardiello e al figlio Francesco, entrambi arrestati ieri sera durante gli incidenti a Chiaiano con l' accusa di resistenza e lesioni a pubblico ufficiale. Il processo nei loro confronti si svolgerà il 9 giugno prossimo. Il tribunale ha motivato la decisione della custodia con il rischio di reiterazione dei reati.

In precedenza i giudici avevano disposto i domiciliari per il 28enne Pietro Spaccafuorno, che sarà processato il 4 giugno.

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