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La Montereale: "Patrizia? Voleva incastrare Silvio fin da subito"

La Montereale: "Patrizia? Voleva incastrare Silvio fin da subito"

«Parliamo a un patto: che scriviate bene in chiaro che non faccio la escort. Io sono una ragazza immagine, certo che non vado gratis alle feste, ma quello di Patrizia è un lavoro diverso. E poi scrivete che con me Silvio Berlusconi è stato meraviglioso, un vero signore. E poi che Patrizia gliel’aveva giurata da subito, a Silvio. Voleva incastrarlo, era un’ossessione». Barbara Montereale, 23 anni, una figlia di 13 mesi che le saltella in braccio e una vita difficile (sintetizzata dalla frase tatuata sull’avambraccio sinistro, «sbagliare e soffrire - 21») ora travolta dall’insolito destino di finire in un’inchiesta giudiziaria delicatissima.
È la bellissima amica che Patrizia D’Addario portò a Palazzo Grazioli il 4 novembre. Vive a Modugno, fa mille lavori per mantenere sé e la piccola Daiana: modella, presentatrice di serate, comparsa in «Uomini e donne» e su tv locali. È stata «billionerina» tre anni nel locale di Flavio Briatore in Costa Smeralda e fece un provino come «meteorina» del Tg4. Il padre naturale di sua figlia, un ragazzo di 24 anni, la lasciò subito e ora le passa quattro soldi ogni tanto. «Tutto documentato in tribunale», precisano gli avvocati Emiliano D’Alessandro e Daniela Castelluzzo. Venerdì mattina Barbara è stata sentita dalla Guardia di finanza di Bari che indaga sugli affari di Giampaolo Tarantini.
Come capitò a Palazzo Grazioli?
«Patrizia D’Addario mi chiese il favore di accompagnarla a una festa a Roma».
La conosce bene?
«A Bari tutti sanno che fa l’escort di lusso».
E fuori Bari?
«Non credo proprio che Berlusconi lo sapesse, se è questo che intende».
Tarantini lo conosceva?
«L’ho incontrato quella sera. Arrivò in auto con una ragazza mai vista, dall’accento anche lei pugliese. Patrizia e io prendemmo un aereo».
Come andò la serata?
«Eravamo in cinque: noi tre, Tarantini e Berlusconi. Parlò soprattutto Silvio, chiacchierò di politica, cantò, raccontò barzellette e aneddoti. Ci mostrò la casa e ci fece vedere un dvd dove parlava in inglese».
L’ultimo incontro con Bush.
«Ecco. A una certa ora Silvio ci salutò, ci regalò degli oggettini preziosi molto carini e ci accompagnarono via».
Mentre Patrizia rimase.
«Almeno così mi ha raccontato la mattina dopo quando è arrivata in albergo».
Quand’è che Tarantini la richiamò?
«Ai primi di dicembre, mentre ero con Patrizia in vacanza a Dubai. Un’altra serata a Roma. Era pronto a pagare il volo andata e ritorno più mille euro».
E lei?
«Era una bella cifra, anche perché la prima volta non ebbi un soldo. Ma Patrizia si arrabbiò dalla gelosia e rinunciai».
Tarantini si rifece vivo?
«Ai primi di gennaio per una serata a Villa Certosa. Il suo autista Dino mi condusse a Ciampino, un piccolo aereo privato ci portò in Sardegna. In volo mi diede i mille euro».
Lì conobbe meglio Berlusconi.
«Si cenava nell’anfiteatro, un ambiente bellissimo, Apicella suonava e si esibiva una coppia di cantanti lirici napoletani. C'erano una ventina di ragazze ma io non avevo tanta voglia di divertirmi. Silvio se ne accorse e mi chiese perché. Fino ad allora non si era mai rivolto direttamente a me».
Lei che cosa gli disse?
«Gli raccontai la mia vita di mamma single, con tanti lavori e che fatica ad arrivare a fine mese. Silvio mi ascoltò con la delicatezza di un padre, dolce e sensibile. Parlava proprio con il cuore, si vedeva dalla faccia. Mi chiese se ero felice, risposi di no. Allora mi disse che mi avrebbe fatto un regalo che mi avrebbe aiutato per un po’ e prima di partire mi diede una busta con una grossa somma».
Gira la voce fossero 10mila euro.
«È un regalo di Silvio. E lo tengo per me».
Non le chiese null’altro?
«Lo giuro su questa figlia mia. Ci abbracciammo e mi diede un bacio in fronte».
Non l’ha più visto?
«Tarantini mi invitò per un’altra festa che fu annullata per la morte della sorella di Berlusconi».
E Patrizia?
«Avevamo rapporti freddi dopo Dubai. Ce l’aveva con Berlusconi. Gliel’aveva giurata».
Perché?
«Già quella mattina di novembre disse: ha promesso che mi aiuterà per un cantiere, se non mantiene la parola lo rovino. Voleva incastrarlo fin da subito».
Lei sapeva che la D'Addario aveva registrato?
«Mi aveva detto che aveva delle prove. Tutti i giorni chiamava per lamentarsi che Berlusconi non si era ancora fatto sentire. Mi teneva al telefono fino alle 2 di notte. Martellava anche Tarantini. A Dubai andò via di testa perché a Palazzo Grazioli volevano me e si erano dimenticati delle sue faccende. Richiamò quando è scoppiato il caso di Noemi».
Che c’entra Noemi?
«Patrizia disse così: è il nostro momento, gliela faccio pagare e diventiamo famose come lei. Ma io non volevo diventare famosa assieme a un’escort in cerca di vendetta. Lei mi chiese di confermare che era stata a letto con Berlusconi. Ma io non posso confermarlo, non so se sia successo, lo dice lei.

Io non c’ero».

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