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La Pontida "identitaria". Così la Lega guarda al voto senza minare il governo

È tutto pronto per Pontida. Matteo Salvini fa il conto alla rovescia, non vede l'ora di calcare il sacro suolo per poter parlare ai suoi

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È tutto pronto per Pontida. Matteo Salvini fa il conto alla rovescia, non vede l'ora di calcare il sacro suolo per poter parlare ai suoi. Ricordare ciò che è stato fatto nei primi 11 mesi di governo e, soprattutto, ciò che verrà fatto nei prossimi 4 anni. Non solo, Pontida sarà l'occasione per lanciare la campagna elettorale per le elezioni europee del 2023. Sul palco, al fianco del capitano, un'ospite d'eccezione: la leader francese di Rassemblement National, Marine Le Pen che ieri ha parlato a lungo con Salvini in video-collegamento da Parigi. Amica storica e leale. Una presenza chiara, che sigilla l'alleanza all'interno della famiglia europea Identità e Democrazia. «A difesa delle libertà» è il titolo della manifestazione leghista.

Una libertà che il segretario della Lega vuole portare in Europa, ostaggio secondo Salvini - di politiche che vanno contro gli interessi dei suoi cittadini. Soprattutto di quelli più deboli. Una libertà che il vicepremier vuole conquistare, ma senza infastidire troppo gli alleati. Senza minare il governo e il suo operato. Una campagna elettorale identitaria, basata sulle battaglie storiche della Lega. Dall'immigrazione alla sicurezza fino all'autonomia. Ci sarà spazio anche per la difesa della nostra storia, delle nostre radici, della nostra cultura e identità. Come il crocefisso, che la Lega vorrebbe rendere obbligatorio nelle aule e negli uffici pubblici. «Cancellare i simboli della nostra identità, collante indiscusso di una comunità, significa svuotare di significato i principi su cui si fonda la nostra società» hanno scritto in una nota i leghisti Lucia Borgonzoni e Igor Iezzi che scaldano già il dibattito. «Rispettare le minoranze non vuole dire rinunciare, delegittimare o cambiare i simboli e i valori che sono parte integrante della nostra storia, della cultura e delle tradizioni del nostro Paese».

Non mancheranno certo i nuovi temi, nel mirino del segretario del Carroccio le «eco follie». Lotta dura contro le regole green imposte dall'Europa. «Non sarà una Pontida come tutte le altre» ha detto Salvini che lavora da giorni al suo discorso, ancora da chiudere. Per l'occasione è stato allestito un palco da 50 metri, con due maxischermi 7 x 4 metri. «Chi lotta vince, in Italia e in Europa» è il secondo slogan. Lo stesso che è stato stampato sulle magliette e le bandiere. Sul palco, con il segretario, anche tutti i ministri leghisti, i parlamentari, i sindaci e tanti ospiti. Si vocifera che parteciperà anche il generale Roberto Vannacci, autore del discusso «Mondo al contrario». Notizia che, però, non è stata confermata ufficialmente. Spazio anche per il ricordo, per la commemorazione del padre del centrodestra Silvio Berlusconi e Roberto Maroni che, della Lega, fu fondatore e segretario. Il colore predominante sarà il verde. Verde Lega ovviamente. Non mancheranno i gazebo di tutte le regioni d'Italia e quelle per il tesseramento. L'obiettivo è aumentare il numero degli iscritti e, soprattutto, crescere nei consensi. La Lega gioca una partita importante e Salvini vuole vincerla. Oltre 200 pullman sono già in partenza, la curiosità è tanta come anche l'attenzione rivolta alle parole che pronuncerà Salvini. Oggi, alle 16, si comincia con la Pontida dei giovani, che torna dopo 4 anni di interruzione e domani, dalle 10, tutti sul grande prato per celebrare la Lega.

Di oggi e, soprattutto, di domani.

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