ServizioContenuto basato su fatti, osservati e verificati dal reporter in modo diretto o riportati da fonti verificate e attendibili.Scopri di piùI film del fine settimana

“Foglie al vento”, una lettera d’amore alla vita e alla storia del cinema

Al cinema arriva il nuovo lungometraggio di Aki Kaurismäki, una pellicola di grandissimo spessore e di commovente umanità

di Andrea Chimento

3' di lettura

Una pellicola di grandissima umanità, perfetta per le feste natalizie: “Foglie al vento” di Aki Kaurismäki è il film ideale da vedere in sala questo weekend.
Sei anni dopo il notevole “L’altro volto della speranza”, il regista finlandese è tornato dietro la macchina da presa per raccontare la storia di un uomo e di una donna che si incontrano una notte a Helsinki. I due hanno vite difficili, segnate dal disagio e dalla precarietà, ma il loro incontro sarà l’inizio di una storia che li aiuterà ad amare di nuovo.

Quarto capitolo di film dedicati da Kaurismäki al tema del proletariato, dopo “Ombre nel paradiso” (1986), “Ariel” (1988) e “La fiammiferaia” (1990), “Fallen Leaves” è una delicatissima e tragicomica storia d’amore perfettamente nelle corde del regista scandinavo.Bastano poche inquadrature per ritrovare il classico tocco dell’autore, sempre più essenziale e minimalista e capace di toccare corde profondissime con una pellicola che è sia un inno alla vita e all’amore, sia un grande omaggio alla storia del cinema.

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Kaurismäki propone infatti tantissime citazioni, compresa una per l’amico Jim Jarmusch, del quale viene proiettato in un cinema l’ultimo lungometraggio, “I morti non muoiono”. Gli omaggi poi vanno al passato, con diversi riferimenti all’amato Robert Bresson (maestro proprio di quel minimalismo di cui Kaurismäki è oggi uno dei massimi discepoli), a Jean-Luc Godard e uno magnifico, poetico ed emozionante a Charlie Chaplin, da sempre una delle grandi ispirazioni del regista.

Malinconia e sorrisi

È un film carico di malinconia, “Foglie al vento”, ma è anche un lungometraggio capace di farci sorridere e dare fortissima speranza all’interno del contesto oltremodo desolante che va a raccontare.Oltre alle difficoltà del mondo del lavoro, il film propone tematiche di grande attualità, a partire da quelle trasmissioni radiofoniche in cui si sentono di continuo le agghiaccianti notizie della guerra in Ucraina. Nonostante la cornice ricca di elementi drammatici, Kaurismäki trova come sempre la giusta ironia, riuscendo a dare vita a una pellicola umanissima e appassionante. Splendide sono poi numerose inquadrature, dal taglio prettamente pittorico ed efficaci nel richiamare i quadri di Edward Hopper: l’uso che fa delle luci e dei colori è da studiare nelle scuole di cinema e ogni singola immagine è sempre personale e capace di emozionare.Il risultato è un film imperdibile, tra i più belli dell’intera stagione, che ha meritatamente ottenuto il Premio della Giuria al Festival di Cannes 2023.

«Foglie al vento» e gli altri film della settimana

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Wish

Tra le novità della settimana c’è anche “Wish”, il classico d’animazione Disney di Natale che quest’anno però ha un compito davvero speciale: nella ricorrenza del centenario della nascita della casa di Topolino, questo nuovo film unisce il passato e il presente, attraverso una narrazione moderna ma piena di riferimenti visivi alla storia della Disney.Il film è ambientato a Rosas, uno spazio remoto e fantastico, dove i sogni possono avverarsi. Qui vive Asha, una ragazza di 17 anni molto intelligente e ottimista, che ha tanto a cuore la sua comunità. Una sera in preda alla disperazione, la giovane fa un’appassionata richiesta alle stelle in cielo e il suo desiderio viene esaudito.Indubbiamente si tratta di una pellicola del tutto autocelebrativa ma, nonostante questo possa essere un piccolo limite, il film riesce anche a commuovere grazie alla lunga cavalcata di citazioni e riferimenti praticamente a tutti i classici d’animazione Disney precedenti, a partire dal capostipite “Biancaneve e i Sette Nani”: gli amici di Asha si riferiscono proprio ai simpatici nanetti del capolavoro del 1937 e lungo la narrazione troviamo tantissimi altri personaggi pronti a creare un cortocircuito col passato.La narrazione ha qualche passaggio un po’ scontato, ma il film è comunque godibile e capace di dare vita a un buon intrattenimento. Non era un compito facile rappresentare un secolo di storia, ma “Wish” riesce discretamente bene a raggiungere il suo ambizioso obiettivo.

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