la scorsa settimana 74 i comuni chiusi

Il caso di Torano Castello, il comune cosentino unica zona rossa d’Italia fino al 10 maggio

Il fulcro dell’epidemia è una Rsa che ha registrato 78 casi positivi fra ospiti e operatori. La vicenda è sotto la lente della locale procura della Repubblica che ha incaricato i Nas di fare chiarezza

di Nicoletta Cottone

La trasmissibilità del Covid-19 regione per regione

3' di lettura

La scorsa settimana erano 74, ora ne è rimasta una sola. Si chiama Torano Castello la cittadina nel cosentino di poco più di 4.600 anime, rimasta l’unica zona rossa d’Italia. Sorge su uno sperone di roccia tra le valli dei torrenti Finita e Turbolo, “prigioniera” da quando, il giorno di Pasquetta, venne scoperto un grosso focolaio di coronavirus nella Rsa “Villa Torano”. Con l’ordinanza regionale della governarnatrice calabra Jole Santelli - la n. 30 del 2020 - resterà zona rossa fino al 10 maggio. La scorsa settimana le zone rosse segnalate in tutta Italia dall’Istituto superiore di sanità erano 74, di cui 45 in Emilia Romagna. Ora è rimasta solo Torano Castello. In Calabria sono cessate le altre zone rosse disposte nei comuni di San Lucido e Oriolo, in provincia di Cosenza e di Melito Porto Salvo, in provincia di Reggio Calabria.

Leggi anche/Coronavirus, ecco l’indice di trasmissbilità della tua Regione

Loading...

Il focolaio nato nella Rsa “Villa Torano”
La proroga del lockdown nel comune del cosentino è legata al focolaio, che ha causato 78 contagiati fra pazienti e operatori, che ha avuto il fulcro nella Rsa “Villa Torano”. Resta unica zona rossa in Italia perchè fra le persone collegate alla struttura socio assistenziale sono stati riscontrati gli unici due casi di positività del 3 maggio. E sul focolaio di Villa Torano, la Procura della Repubblica locale ha aperto un’indagine, coordinata dal procuratore di Cosenza, Mario Spagnuolo. E ha notificato due avvisi di garanzia ad amministratore e direttore sanitario, dando incarico ai Nas di fare chiarezza. Un video pasquale con anziani e operatori sanitari che cantano e ballano, molti senza mascherina e distanziamento sociale, ha fatto il giro del web suscitando indignazione in giornate in cui i cittadini del Paese erano chiusi in casa per il lockdown.

L’allarme scatta il giorno di Pasquetta
L’allarme è scattato nella Rsa il lunedì di Pasquetta alle 12, quando una anziana ricoverata viene trasferita all’azienda sanitaria di Cosenza. Alle 14 un medico dell’ospedale chiama il dottore della struttura segnalando che la paziente - che poi morirà - ha una polmonite Covid-19. La Asl di Cosenza viene informata il martedì dopo, alle 9 del mattino, come ha denunciato il commissario della Asp di Cosenza, Giuseppe Zuccatelli. Qui si incastrano una serie di ritardi nell’accertamento dei positivi che si dimostreranno fatali.

Nella casa di cura 78 casi positivi fra ospiti e operatori
Presso Villa Torano, casa di cura che ha sede al confine del comune di Torano Castello, allo svincolo della A2 Torano-Bisignano, tra il 14 e il 16 aprile tra gli ospiti e il personale vengono riscontrati 78 casi positivi: 36 sui 56 ospiti e 42 tra il personale composto da 85 persone. Quattro i pazienti morti. La governatrice della Calabria Jole Santelli dichiara il comune zona rossa. Dai documenti postati dal comune di Torano Castello su Facebook il 5 maggio risultano 40 positivi (tutti casi, afferma il sindaco, riconducibili a Villa Torano). Ci sono 90 ordinanze di quarantena obbligatoria, 50 persone in quarantena obbligatoria, 22 ordinanze di quarantena cessate e 3 nuove.

«Un paese imprigionato da un’ingiusta zona rossa»
In diretta Facebook il sindaco Lucio Franco Raimondo si è detto «arrabbiato e addolorato» per l’ultima proroga. ha protestato perchè invece non è più zona rossa l’area di Chiaravalle (Ct), chiusa per il focolaio nella Rsa Domus Aurea (61 positivi su 65 ospiti e 13 operatori contagiati su 42 e 27 pazienti morti). Protesta perchè non sono stati chiusi gli 11 comuni limitrofi da cui provenivano alcuni operatori della Rsa. Un lockdown del paese, ha affermato il sindaco in un video su Facebook, «che contrasta con il fatto che la struttura da dove è partito tutto, Villa Torano, è rimasta aperta». Non è stata accolta, ha detto il sindaco, la richiesta di «liberare il popolo toranese, “prigioniero” dal 14 aprile».

Per approfondire
Tamponi e test sierologici: ecco dove si possono chiedere al medico di famiglia
Tamponi e test sierologici, le armi (spuntate) della Fase 2

Riproduzione riservata ©
Loading...

Brand connect

Loading...

Newsletter

Notizie e approfondimenti sugli avvenimenti politici, economici e finanziari.

Iscriviti