ServizioContenuto basato su fatti, osservati e verificati dal reporter in modo diretto o riportati da fonti verificate e attendibili.Scopri di piùL’onorificenza

Patuelli: «L’euro deve sostenere il Rinascimento d’Europa». A Firenze la consegna del Fiorino d’oro

A margine della cerimonia il presidente dell’Abi è tornato a difendere i benefici garantiti dalla moneta unica al sistema, anche negli anni della pandemia

Il presidente dell’Abi Antonio Patuelli

2' di lettura

«L’euro è una moneta che deve sostenere un Rinascimento d’Europa. Diciamo la verità: per fortuna che c’è stato l’euro negli anni della pandemia perché avremmo avuto altrimenti delle inflazioni incredibili e dei conflitti duri fra gli stati. E per fortuna che c’è stato l’euro negli anni dell’inflazione perché l’inflazione si è fermata al 5/6 per cento, 7 per cento massimo. Ma noi che abbiamo memoria della seconda metà del ’900, con la vecchia Lira, avevamo un’inflazione tripla, del 20 per cento». Lo ha detto Antonio Patuelli, presidente dell’Associazione bancaria italiana (Abi), oggi, sabato13 gennaio, a Firenze, a Palazzo Vecchio, a margine della cerimonia nel corso della quale il sindaco Dario Nardella gli ha conferito il Fiorino d’Oro, la massima onorificenza della città.

Dobbiamo connettere la cultura della solidità della moneta

Facendo un paragone tra euro e monete del passato, quali appunto il Fiorino di Firenze, Patuelli ha poi aggiunto: «Dobbiamo connettere la cultura della solidità della moneta e ricordare che l’Italia ha avuto anche monete solide plurisecolari che sono state alla base di ricchi commerci, di artigianato, di piccole attività industriali e di attività culturali e artistiche di un grande respiro europeo».

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Tassi mercato calati nettamente nell’ultimo mese e mezzo

Il numero uno dell’Abi è poi tornato sul tema dei tassi che, ha spiegato«non crescono più». È detto, ha aggiunto Patuelli, «in termini ufficiali dalla presidente della Bce, ed è un fatto. Io guardo quotidianamente i tassi di mercato, e i tassi di mercato nell’ultimo mese e mezzo sono già calati nettamente. È calato il costo del debito pubblico, soprattutto per le nuove emissioni; il rendimento dei Btp è calato, così come è calato il rendimento, o costo a seconda di come lo si guarda, delle altre monete dell’area dell’Euro. È calato l’Irs, che è l’indice principale dei mutui, e quindi chi ha un mutuo indicizzato all’Irs adesso paga di meno, e chi vuol farne uno nuovo indicizzato all’Irs parte da una base più bassa rispetto a quella dei massimi del novembre scorso. Eppur si muove, eppure i tassi stanno calando».

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