Capodanno cinese tra cibo, leggende e superstizioni

Il Capodanno cinese, o Festa di Primavera, è una delle festività più sentite in Cina. Oggi termina l'anno del coniglio e il 10 febbraio inizia quello del drago
capodanno cinese
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A noi occidentali potrebbe sembrare bizzaro che la Festa di Primavera ChūnJié 春节, detta anche Capodanno cinese Zhōngguó xīnnián 中国新年, cade quando la primavera non è ancora arrivata e il capodanno è già passato. Questo avviene perché le festività tradizionali in Cina si basano sul calendario agricolo cinese nónglì 农历, di tipo lunisolare, in cui i mesi iniziano a ogni luna nuova e la Festa di Primavera coincide con il cambio del calendario tradizionale cinese lunisolare, che quest'anno cade il 10 febbraio. Per 15 giorni i cinesi, sparsi per tutto il paese, si ricongiungono ai propri cari per celebrare in compagnia l'anno nuovo. I festeggiamenti si concludono con la Festa delle Lanterne e, come sempre, cibo, leggende e superstizioni fanno da padrone. Scopriamole insieme.

Il galateo del Capodanno Cinese

In Cina il Capodanno non lo passi con chi vuoi, ma rigorosamente con i tuoi, attorno a una tavola imbandita e per rispetto del valore confuciano 孝 xiào, pietà filiale, non importa dove tu viva durante l'anno, ma a Capodanno si torna a casa e non ci si può certo presentare a mani vuote. Ogni dono è ben accetto, soprattutto se si tratta di buon cibo e ottimo vino, magari di quelle pietanze prelibate, custodite tutto l'anno in attesa del grande giorno. Finiti i preparativi la tavola rotonda chiama, ma attenti a rispettare le buone norme della pietà filiale, lasciate sedere prima gli anziani, e solo allora, dopo che si saranno accomodati potrete fare altrettanto. Va da sé che anche nel momento di servire dovrete prestare attenzione e porgere le pietanze al più anziano del tavolo, di solito il nonno, che sollevando le bacchette in aria darà il via alla grande abbuffata: involtini primavera, ravioli, spaghetti e pesce non potranno certo mancare, ma occhio al brindisi che è sempre dietro l'angolo. Quando un commensale esclama gān//bēi 干杯, tutti in piedi e non ci si risiede se il bicchiere non è vuoto. Il brindisi cinese infatti prevede che l'intero contenuto del bicchiere venga bevuto, se volete chiedere la clemenza dei vostri commensali potete accennare un timido yìsì yìsì 意思意思 e sperare che ve la abbonino, almeno per una volta, ma meglio non mancare di rispetto e bere tutto alla goccia. Il cenone di capodanno può durare ore e ore, e se siete superstiziosi non pronunciate mai la parola fine, wán 完, neanche quando la festa è proprio finita.

Capodanno cinese: usanze e superstizioni

Il colore rosso, da sempre simbolo di fortuna e gioia ricorre continuamente durante il capodanno cinese, come in altre feste o celebrazioni felici come i matrimoni, è invece severamente vietato durante i funerali. In occasione della Festa di Primavera sono molto diffusi i distici di primavera chūnlián 春联, strisce di carta rossa su cui scrivere parole benaugurali da appendere alla porta per scacciare gli spiriti maligni.

Chūnlián 春联, i distici benaugurali per il Capodanno cinese.

Altra pratica ricorrente vede l'affissione del carattere fú 福 di fortuna a testa in giù, siccome l'espressione "fortuna a rovescio" fú dào le 福倒了 è omofona di "arriva la fortuna" fú dào le 福到了, dove a cambiare è il primo radicale del secondo carattere. Poi prima dell'arrivo dell'anno nuovo è buona cosa dedicarsi alla pulizia della casa, usanza che simbolicamente servirebbe a spazzare via la sfortuna e tutto ciò che di negativo è rimasto dell'anno appena trascorso. Durante le due settimane di festa, i cinesi vanno a trovare parenti ed amici per la tradizionale visita augurale bàinián 拜年 e in questa occasione ai bambini vengono consegnate le tipiche buste rosse hóngbāo 红包, contenenti soldi e messaggi di affetto.

Hóngbāo 红包, le tipiche buste rosse cinesi.

Capodanno cinese: cosa si mangia

Per quanto riguarda le usanze in cucina, in occasione del cenone della vigilia sono previste 12 portate, a simboleggiare i 12 mesi dell'anno, ma anche i 12 animali che caratterizzano l'astrologia cinese, ad ogni anno è associato un animale. Poi ogni zona della Cina ha i suoi piatti tipici, ma di sicuro nella spesa di Capodanno i cinesi non si dimenticano gli agrumi, la cui forma tonda ricorda l'idea di pienezza, abbondanza e prosperità, come ad esempio i mandarini e ne vengono serviti solitamente otto, in quanto l'otto è ritenuto il numero più fortunato in Cina. Immancabili sono anche i ravioli cinesi jiǎozi 饺子,  ripieni di carne, pesce o verdura, che in base alla tipologia di cottura si differenziano in ravioli in brodo shuǐjiǎo 水饺, cotti al vapore zhēngjiǎo 蒸饺, saltati alla piastra guōtiē 锅贴 e quelli ripieni di brodo gli xiǎolóngbāo 小笼包, l'importante è mangiarne in grandi quantità, più se ne mangiano e più denaro si guadagnerà nell'anno a seguire. Questa credenza viene dal fatto che la loro forma ricorda i Tael, lingotti d’oro e d’argento usati dalle antiche dinastie cinesi come unità di misura, infatti in Cina potreste sentir esclamare mentre si mangiano i jiaozi e soprattutto a capodanno, “zhāo cái jìn bǎo” 招财进宝, un detto cinese che significa “donare ricchezze e tesori” e si traduce in un augurio di ricchezza e successo per l'anno nuovo.

Jiǎozi 饺子, i tradizionali ravioli cinesi.

Si passa poi agli spaghetti lāmiàn 拉面 simbolo di lunga vita, più lunghi sono e maggiore sarà la longevità, per questo è vietato tagliarli altrimenti vorrebbe dire accorciarsi la vita. Anche i panini al vapore si manifestano sulle ricche tavole della vigilia, i classici mántou 馒头 e i ripieni bāozi 包子 che possiamo ormai trovare ripieni sia aperti che chiusi, e da non dimenticare i classici involtini primavera chūnjuǎn 春卷. Immancabile è il pesce, servito in abbondanza, per rispettare il detto niánnián yǒuyú 年年有余, ovvero "per tutto l'anno vi è sovrabbondanza", (dove yú 余, sovrabbondanza è omofono di yú 鱼 pesce). Passando al dolce abbiamo le tortine di Capodanno niángāo 年糕, dal cinese nián 年 anno e gāo 糕 torta, anche chiamate in italiano gnocchi di riso, dal momento che assomigliano molto più a degli gnocchi che a delle torte e potete trovarli in versione dolce o salata.  Precisamente il termine niángāo 年糕 richiama per assonanza il detto cinese niánniángāo “年年高” "ogni anno sempre più in alto" (sempre in meglio), sia come carriera lavorativa che nella vita in generale. Chiudono il pasto le tradizionali polpette dolci di riso tāngyuán 汤圆 , che con la loro forma sferica rappresentano la riunione della famiglia. A livello alcolico si va di elevate gradazioni con il tradizionale liquore cinese báijiǔ 白酒, da bere tutto d'un fiato esclamando fragorosamente gānbēi 干杯.

Secondo la leggenda...

Nelle profondità degli abissi viveva un mostro estremamente spaventoso che amava dormire, riposava infatti 365 giorni all'anno, un anno però si svegliò e per questo venne chiamato Nian 年 che in cinese significa anno. Il mostro ogni anno, alla vigilia di Capodanno, si svegliava e affamatissimo iniziava a vagare per i paesi vicini alla ricerca di cibo, mangiando qualsiasi cosa trovasse sul suo percorso e tutti iniziarono a temere il suo incontro. Alla vigilia del capodanno successivo gli abitanti dei villaggi si organizzarono per nascondersi in luoghi remoti di montagna per sfuggire alle sue grinfie, tutti eccetto una vecchietta che rimase ad accudire il suo malato marito. La sera della vigilia, mentre la vecchia signora stava preparando i ravioli jiǎozi 饺子 , come voleva la tradizione, apparve alla sua porta un mendicante, tutto trasandato e con i vestiti logori e sporchi che chinatosi sul suo bastone chiese alla signora qualcosa da mangiare e sebbene i jiaozi che stava cucinando fossero pochi glie ne porse una ciotola. Finito di mangiare il mendicante chiese spiegazioni riguardo al paese ormai deserto e la vecchietta gli spiegò dell'arrivo del mostro Nian. Il mendicante la rassicurò dicendole che il cielo li avrebbe protetti e la esortò a procurargli carta e stoffa di colore rosso che attaccò alla porta e con cui circondò la casa.

Quando calò il buio, dal mare si alzò un'onda gigantesca e vi uscì Nian che a gran voce iniziò ad emettere grida spaventose che si avvicinavano sempre più, arrivato davanti alla casa della vecchietta il mostro trovò il mendicante ad attenderlo, gli sembrò un po' gracile e poco appetitoso ma siccome non c'era anima viva in paese pensò che poteva iniziare da lui, ma proprio quando Nian tentò di mangiarlo il mendicante appiccò magicamente un fuoco con il suo bastone che produsse il suono di scoppiettii di petardi. Il mostro sorpreso da quel rumore assordante sbatté la testa sulla porta con appeso il distico rosso e non appena vide il colore rosso i suoi occhi iniziarono a bruciare e se la diede a gambe levate verso il mare. Per questo motivo è usanza far scoppiare petardi e fuochi d'artificio e appendere decorazioni di carta o stoffa rossa, per spaventare e allontanare il fatidico mostro Nian. Altra tradizione è la sfilata del leone wǔshī 舞狮, dove allievi di kung fu portano per le strade, accompagnati dai tonfi di tamburi, un leone di cartapesta che raffigura Nian. Una variante diffusa nel Nord della Cina è la danza del drago wǔlóng 舞龙, per questo le due discipline vengono spesso confuse.

Wǔlóng 舞龙, la danza del leone.