Transacqua, dibattito affollato sulla fusione dei comuni

di Manuela Crepaz

Folla delle grandi occasioni all'incontro promosso dal gruppo di maggioranza di Transacqua venerdì sera per illustrare quanto fatto in questi sette mesi di governo. Tra i temi, anche quello della fusione dei Comuni, che ha richiamato molta gente dagli altri paesi, interessata, come espresso pure dal sindaco Roberto Pradel , dal clamore che si è creato tra il comitato «Per un Primiero meno diviso» e l'amministrazione comunale.

I tre triumviri, come sono stati battezzati, Paolo Meneguz, Daniele Gubert e Maurizio Gaio avevano infatti invitato tutta la popolazione a partecipare all'incontro per ribadire il forte no alla decisione presa dai Comuni di Soprapieve di procedere ad un'ipotesi di fusione a quattro, escludendo di fatto gli altri. Negli ultimi giorni, i toni delle loro rimostranze si erano fatti vivaci e contrari soprattutto nei confronti dell'amministrazione di Transacqua, rea di aver blindato le sorti in un «consiglio informale» tra maggioranza e minoranza. Così, l'appello del Comitato, o meglio, dei tre proponenti - sì, perché all'interno del gruppo, come tra i sindaci, non alberga una visione univoca e le voci dissenzienti si sono alzate labili durante l'incontro e forti fuori - ha sortito l'effetto desiderato.


Tra il pubblico erano presenti pure i sindaci di Fiera, Daniele Depaoli , e di Tonadico, Aurelio Gadenz , con molti assessori e membri del consiglio sia di maggioranza che di minoranza. C'erano anche il vicesindaco di Mezzano Ivano Orsingher e la minoranza di Siror con Carlo Boghetto .

Spiccavano per la loro assenza i sindaci di Imer, Gianni Bellotto , più volte evocato e criticato per aver ceduto, e di Siror, Walter Taufer , che, si è detto, si rimetterà alla volontà popolare attraverso una consultazione prereferendaria prima di esprimersi.
Indubbio che i triumviri abbiano avuto un gran coraggio a presentarsi in un'assemblea popolare di Transacqua, consapevoli che il sindaco Pradel avrebbe demolito punto per punto le loro argomentazioni, dovendosi far vedere forte agli occhi dei suoi concittadini ed uscendone pure bene. Pertanto, il dibattito è stato poco costruttivo: ognuno è rimasto sulle proprie posizioni e a nessuno dei contendenti è venuto in mente di esporre con dati alla mano i vantaggi delle varie possibilità di fusione, come ormai sarebbe auspicabile, visto i tempi prossimi per deliberare il referendum.

L'unica novità, che lascia uno spiraglio aperto alla blindatura a quattro, è la presentazione della mozione (vedi l'Adige di venerdì) firmata da Cristian Tomas , consigliere di minoranza di Imer, con la capogruppo di maggioranza Eleonora Brugnolo che andrà discussa nel prossimo consiglio di fine anno, per richiedere ai quattro Comuni di Soprapieve che Imèr sia riammesso al tavolo del progetto di fusione, delegando la giunta a prendere ogni decisione in tal senso; Tomas ha proposto pure una consultazione popolare prereferendaria sui sei comuni di Primiero, da tenersi nello stesso giorno e con lo stesso quesito, e se ciò non bastasse, nei Comuni che non vogliono deliberare il referendum di fusione, raccogliere le firme seguendo la possibilità data dalla legge.

La riunione è stata inoltre un'ottima occasione per assistere ad uno spaccato di come funzionano i rapporti tra gli amministratori e come ha detto una persona del pubblico, «questo amplifica quello che siamo, una comunità di litigiosi». Sembrava un film già visto: se al posto di fusione si fosse detto funicolare, sarebbe stata la stessa cosa. Come il Comune unico, è un progetto di cui si discute da oltre quindici anni.

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