POTENZA - Arriva l’accordo per raddoppiare la produzione nello stabilimento «Ferrero» di Balvano. Accordo che inevitabilmente porterà anche nuovi posti di lavoro. L’impianto industriale, splendida realtà lucana, nato sulle macerie del tragico terremoto del 1980, è tra i pochi a non aver conosciuto crisi, inanellando continui successi sia in termini di produzione (l’ultimo fiore all’occhiello sono i «Nutella Biscuits») che di occupazione.

Trend positivo del colosso mondiale dei dolciumi destinato a proseguire con la firma del ministro dello sviluppo economico Stefano Patuanelli sull’accordo di sviluppo tra il Mise, Regione Basilicata, Invitalia e Ferrero. L’ intesa è finalizzata a sostenere gli investimenti dell’azienda piemontese nello stabilimento lucano. Si prevede uno stanziamento di risorse dal Ministero di 15 milioni di euro, a cui si aggiungono 2 milioni a carico della Regione Basilicata, e un impatto occupazionale del progetto quantificato in un incremento di 68 unità lavorative, con un organico a regime nel 2024 di 518 addetti. Lo ha reso noto il sottosegretario al Mise, Mirella Liuzzi. Va pure detto che la proposta progettuale presentata dall’azienda di Alba, che prevede un investimento complessivo per 86 milioni e il raddoppio della produzione attuale grazie a una nuova linea di macchinari innovativi, è risultata coerente con i requisiti previsti dalla normativa sui contratti di sviluppo che rappresentano il principale strumento agevolativo dedicato al sostegno di programmi di investimento produttivi strategici ed innovativi di grandi dimensioni.

Secondo il sottosegretario Liuzzi, «si tratta di un investimento di fondamentale importanza e di lungimirante prospettiva per il territorio lucano in grado di esercitare un impatto significativo sul fronte della crescita occupazionale e della competitività». «Il progetto dell’azienda piemontese - ha concluso Liuzzi- è stato riconosciuto di particolare rilevanza strategica in relazione al contesto territoriale e al sistema produttivo grazie anche alla coerenza con gli investimenti previsti dal Piano nazionale Industria 4.0 promosso del Ministero oltre che per la rilevante presenza sui mercati esteri».
Anche la Regione Basilicata ha salutato con soddisfazione la firma di Patuanelli. Difatti darà seguito al decreto a firma del ministro dello sviluppo economico, con l’approvazione di una deliberazione che autorizza il «Contratto di sviluppo Ferrero», giudicando il programma di sviluppo di particolare rilevanza strategica in relazione al contesto territoriale e al sistema produttivo interessato. La nuova proposta di contratto di sviluppo, articolata in un unico progetto di investimento, prevede ulteriori e differenti investimenti sempre all’interno dello stabilimento di Balvano, con interventi volti a implementare un’ulteriore nuova linea di produzione dei «Nutella Biscuits» per conseguire il raddoppio della produzione. In questo modo si cercherà di soddisfare la maggiore domanda del mercato e rafforzare la presenza di questo prodotto anche sui mercati esteri (le produzioni sono rivolte per oltre il 50% al mercato extra-nazionale).
La Ferrero è oggi una grande realtà in Basilicata. Il suo radicamento con il territorio di Balvano è sotto gli occhi di tutti. E con l’incremento della produzione di uno dei prodotti di punta, dimostra come ci tenga a questa terra. Tornando al sisma del 23 novembre 1980 a Balvano alle 19.34 venne giù tutto. Nel crollo della chiesa morirono in 77, molti bambini. In Basilicata scesero a piangere Papa Wojtyla e Sandro Pertini. E poi aiuti internazionali, volontari, medici, soldati. E quando andarono via arrivarono i soldi. La legge 219/81 individuò Balvano per un esperimento di industrializzazione. E quell’industria di dolciumi si è rivelata più che vincente.

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