FOGGIA - A 801m di altezza sul Monte Sario è raccolto un piccolo paese: Panni, "terra consacrata al dio Pan" (Plinio il Vecchio, 24-79 d.C.). La leggenda vuole che lo stesso dio montanaro amasse percorrere le valli di questa terra per raggiungerne le cime più alte dell'attuale Subappennino dauno, dove pascolare il gregge. Una storia popolare ma sempre attuale rinverdita grazie all'avvio di Ballinsè: il primo Festival Internazionale che dal 13 al 18 agosto riunisce a Panni, in provincia di Foggia, il mondo della danza, dei suoni e della cultura popolare.

La kermesse pugliese, promossa e organizzata da Rione Popolare (Associazione di Promozione Sociale) in collaborazione con il Comune di Panni, promette di essere anche una iniziativa inclusiva e nel pieno rispetto dell’ambiente, in linea con gli obiettivi dell’Agenda 2030 delle Nazioni Unite. In programma 5 giornate e serate, ognuna con un tema specifico e con professionisti di alto profilo. Si parte con il primo appuntamento dedicato alla Quadriglia e alla Tarantella. E poi ancora: Ballinsè vs Le serenate pe lu paes, danze per i più piccoli, rumene, greche, francesi e country. Canti e riti antichi, ritmi Beat dal Mediterraneo e Medio Oriente. Passando per la tradizionale Festa delle Spighe e la Zampogna di Panni, fino alle Tarantelle dell’Aspromonte. Per partecipare agli eventi è possibile inviare una mail a rioneballinseiscrizioni@gmail.com  o chiamare al 389/8389013

In occasione del Festival, il comune di Panni ritorna alle sue radici popolari. Nel video realizzato dal regista Niki dell'Anno, il protagonista, Rocco Gesualdi, Presidente di Rione Popolare, Associazione promotrice dell'evento, presenta Panni raccontando in dialetto (sottotitolato) la sua famosa leggenda.

A quanto pare, il dio Pan non ha dato soltanto i natali al Comune del Foggiano: la sua immagine, infatti, rinvia fedelmente alla cittadina. A dimostrarlo è, innanzitutto, lo stemma del comune su cui è ritratto un mezzo capro mezzo uomo barbuto recante con sé un flauto. Quest'ultimo non è altro che la zampogna pannese, unica nel suo genere in tutta la Puglia, molto simile ad una cornamusa. Panni non è unica solo per questo: il territorio è compreso tra la valle dei torrenti Avella e Iazzano, affluenti del fiume Cervaro, limitandone il confine tra Puglia e Campania. Si può dedurre, quindi, che le sue alture siano importanti tanto da garantirne una piacevole frescura durante le stagioni più calde della Capitanata. Allora se capitate in questo periodo dell'anno, perché non fare una bella passeggiata panoramica sulla cresta del monte?

Al "Castello" potrete ammirare il paesaggio naturalistico attraverso una suggestiva finestrella campeggiata per secoli tra gli antichi resti di una torre di vedetta spagnola risalente al 1535. Dagli scavi archeologici, effettuati attorno alla torre, sono pervenuti anche monete e monili del II secolo a.C. Nel 2003 quello più importante è stato nominato "La Serra", da cui sono stati riportati alla luce un tempietto e siti funerari databili al III secolo a.C. Non meno importanti le secolari fontane come Fontana Vecchia, Alambicco, Fontana di Mata, Fontana Nuova e Fontana Sant'Elia, su cui si testimoniano iscrizioni medievali e rinascimentali, e le chiavi d'arco dei portali, opere autoctone realizzate dall'estro degli scalpellini pannesi.

Degne di nota le bellissime chiese che nell'insieme accreditano ulteriore fascino all'unicità di Panni. Le principali sono quella del Purgatorio (detta anche di San Pietro), San Vito e delle "Cinque croci". La cattedrale Maria Santissima Assunta in Cielo e il Santuario della Madonna del Bosco sono punti focali per il passaggio dei pellegrini provenienti da altre città. Data l'importanza del ruolo che riveste la cattedrale in nel paese, Maria Santissima Assunta in Cielo contiene la Cappella dell'Adorazione, una fonte battesimale in marmo bianco e la Vergine Lauretana di epoca rinascimentale. La seconda, invece, è stata istituita nel 1503 e si situa a 7km dal centro urbano.

La sua ubicazione è legata al luogo in cui, secondo tradizione, una pastorella vide l'immagine della Madonna sopra un cerro. Per raggiungerla è necessario percorrere il crinale di Monte Felitti, attraversando campi fioriti e scorci paesaggistici mozzafiato.

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