Borghi in cammino, prima tappa Discovering Reventino a Decollatura: "La via dei mulini vero network del passato da recuperare"

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Decollatura - Un viaggio attraverso i sensi,  fra i colori dell'autunno,  a rimarcare recupero e valorizzazione, a Passaggio di Decollatura. Un trekking di circa 30 persone,  immerse fra natura e paesaggio,  identità storiche, culturali e sociali,  in occasione della tradizionale fiera di San Martino.  Una partenza,  quella che ha visto protagonisti le ragazze e i ragazzi di Discovering Reventino,  passata dal centro storico,  dal verde del bosco,  fino a raggiungere le campagne intorno,  insieme a Passaggiari Avanti, Orto Corto Bio Decollatura e il prof Giuseppe Musolino.  Al culmine della passeggiata,  il racconto dei vecchi mulini,  con l'assaggio del vino Mostino 0,2 %.  

L'essenza del trekking, dall'hashtag #borghiincammino è racchiusa nella tutela e nella salvaguardia del paesaggio,  nella valorizzazione del territorio,  nella ri-scoperta di alcuni prodotti,  nella trasmissione orale degli anziani,  ed anche in una nuova forma di fare reddito,  specie in un territorio difficile,  a rischio spopolamento, attraverso l'agricoltura. Un'azione permanente che rimanda al senso più nobile di politica,  perché mira a fare comunità. 

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"Non siamo degli esperti - dice Ivan Gigliotti di Discovering Reventino - cerchiamo di essere interpreti, di  raccontare il territorio. Nel recupero dei centri storici uno dei problemi maggiori ha a che fare con la multiproprieta". Dall'entrata del passaggio,  circondati dal rapiallu di cui si caratterizza la pietra tipica dei muri delle case o casali, è possibile notare alcune abitazioni riprese e riabitate. Nel salire l'incanto col monumento arboreo di querce, le quali seguono la luce, ed è difficile,  secondo quanto afferma Gigliotti,  farne una stima precisa del diametro. "Potrebbero avere almeno 300/400 anni. Questo degli alberi è un tema che ci interessa molto - aggiunge - Infatti, come associazione,  abbiamo in cantiere un progetto di tutela dei nostri alberi. Spesso vengono tagliati senza alcun controllo. Occorre costruire conoscenze, una mappa insieme a vari escursionisti.  Sentieri puliti e curati grazie alle buone intenzioni dell'associazione,  ma che risentono di controlli di legge. La legge che tutela gli alberi non è rispettata e crea solo un vincolo che genera conflitto sociale.  "La normativa può servire se diventiamo maggioranza". 

Ci sono circa 600 specie nell'emisfero settentrionale. Qui,  alcuni studiosi la legano agli insediamenti umani.  Un paesaggio ch'è cambiato nel tempo.  Molti di questi orti infatti erano simili.  Con alberi di peri e uva fragola. Col cambio dell'agricoltura le pergole si sono perse.  "Un merito dei passeggiari consiste nell'adottare questi alberi e nel recuperare delle ricette. Un modo per dare valore agli anziani,  i quali a volte si commuovono. È difficile recuperare il centro storico senza recuperare le relazioni - dice ancora  Angelo Gigliotti - Dagli scaluni siamo arrivati ai social network. Questi mulini erano il network. Era il legame.  La rete.  Sarebbe interessante oggi riprendere questa rete".  

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Sono presenti quattro mulini. "I mulini dovevano essere costruiti in procinto di una discesa per aiutare il movimento con il corso d'acqua. In genere lavoravano la notte - dice Lucia Bonacci del Parco Letterario e Paesaggistico di Adami - Ci hanno lasciato il racconto delle tipologie di grano di quel periodo. Il grano Rossi,  il grano Virgilio,  il grano Cavallo. Si arava con un aratro trainato con il bestiame,  davanti c'era una donna che seminava,  qualche bambino verificava se ci fosse qualche patata. Con le spighe piccoline realizzavano u' vrusciariallu dato poi alle galline. Al momento della raccolta si apriva un capicollo conservato per l'occasione. Il grano veniva conservato in sacco". Uno dei momenti più conviviali il brindisi collettivo col mostino. "Utilizziamo l'uva con una ricetta antica.  Non è un succo di uva ma mosto di uva,  prevede dei procedimenti diversi.  Si fa mungitura normale ma non si fa la morchiatura - in chiusura Ivan Gigliotti - Non ha una gradazione,  se non dello 0,2 %. Si utilizza molto nei dolci". 

V.D.

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