Industria ‘Next Elettronica’ di Mangone in crisi, rischio chiusura

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Mangone (Cosenza) – È entrata in crisi e rischia di chiudere definitivamente i battenti la “Next Elettronica”, prima azienda in Calabria rilevata dai suoi dipendenti”, specializzata nella produzione di schede e apparati elettronici, con sede a Piano Lago di Mangone. Stamane, con il sostegno di numerosi cittadini del posto, i dipendenti con esponenti della cooperativa (una cinquantina in tutto), che regge le sorti aziendali dall’estate di due anni fa, hanno manifestato con un sit-in nel piazzale dello stabilimento, una volta tanto non per protestare contro qualcuno, bensì per lanciare “un appello alla solidarietà attiva e operosa”. L’obiettivo è stato quello di favorire il salvataggio di un’azienda nata sul fallimento della preesistente e rifondata per volontà e con la partecipazione dei lavoratori. La loro indennità di disoccupazione è stata utilizzata per sostenere la ripresa della produzione, secondo prospettive che, all’inizio, si erano presentate favorevoli. Negli ultimi mesi è maturata una crisi economico-finanziaria che, oggi, espone il rischio concreto di una resa da parte di lavoratori, che, per la organizzazione aziendale e per l’applicazione del loro know how, garantirebbero forza competitiva sul mercato. Sono, tuttavia, venuti a mancare presupposti che, in origine, erano stati loro promessi, per il che oggi la produzione, che pur vanta prototipi già collaudati con dichiarati favori d’una clientela interessata, non può essere immessa sul mercato per la mancanza delle indispensabili certificazioni di qualità, che richiederebbero una liquidità relativamente modesta, ma, al momento, insostenibile per la cooperativa.

 Certo, pendono altri problemi, ma non appare che siano del tutto insormontabili. Le istituzioni si sono mobilitate per evitare che questa realtà industriale venga meno. Per domani è prevista, nella sala consiliare di Mangone, un’assemblea dei sindaci della zona, convocata dal sindaco Orazio Berardi, “al fine di affiancare l’azienda nelle sue interlocuzioni, condividendone pienamente la causa”. Per il 23 gennaio la Regione ha convocato un tavolo, attorno al quale siederanno le parti interessate, per fare il punto sulla situazione alla luce delle iniziative intraprese ed eventualmente da perseguire. Per questo, hanno avuto espressioni di apprezzamento nei confronti della Regione, sia la cooperativa, con il suo vicepresidente, ingegnere Renato Musacchio, sia il sindacato Fiom Cgil, con il suo segretario regionale Umberto Calabrone, sia gli stessi lavoratori, convinti che “sarà operato ogni sforzo perché il territorio e la stessa regione non vengano privati di un’unità produttiva che, per il suo potenziale, può crescere e fare occupazione per il loro sviluppo”.

lmp

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