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ARTE

A MONZA RISPLENDE LA REGINA

Riapre la Cappella di Teodolinda al Duomo di Monza capolavoro dell'arte gotica. Subito folla di visitatori Le prenotazioni saranno riaperte solo il 16 febbraio
Un visitatore sui ponteggi ammira i restaurati dipinti nella Cappella di Teodolinda al Duomo di Monza. Nello spaccato, la loro completa estensione
Un visitatore sui ponteggi ammira i restaurati dipinti nella Cappella di Teodolinda al Duomo di Monza. Nello spaccato, la loro completa estensione
Un visitatore sui ponteggi ammira i restaurati dipinti nella Cappella di Teodolinda al Duomo di Monza. Nello spaccato, la loro completa estensione
Un visitatore sui ponteggi ammira i restaurati dipinti nella Cappella di Teodolinda al Duomo di Monza. Nello spaccato, la loro completa estensione

Riaperta al pubblico, dopo un restauro durato sei anni, splende la Cappella di Teodolinda al Duomo di Monza, capolavoro della pittura gotica internazionale (risale alla metà del Quattrocento) e opera degli Zavattari, bottega di artisti milanesi.
Un progetto colossale, costato tre milioni di euro, e partito innanzitutto da una coppia di imprenditori e mecenati, Franco e Titti Gaiani, che con la loro Fondazione Gaiani da anni sostengono la conservazione e la gestione del patrimonio artistico di Duomo e Museo del Duomo di Monza. A loro si sono aggiunti Regione Lombardia, Fondazione Cariplo, World Monuments Found, Marignoli Foundation e Fondazione Gaiani. Decine di restauratori dello studio milanese di Anna Luchini, sotto la supervisione della Soprintendenza e con la consulenza dell'Opificio delle pietre dure di Firenze, hanno salvato da un degrado che pareva inarrestabile i 500 metri quadrati di affreschi sviluppati in cinque registri sovrapposti, nei quali in 45 scene gli Zavattari hanno dipinto la storia della Regina Teodolinda, sovrana dei Longobardi.
Fino ad aprile i ponteggi utilizzati per il restauro saranno lasciati nella cappella, per consentire ai visitatori di salirvi ad ammirare da vicino gli affreschi: dopo, tolti i ponteggi, per vedere quelli più in alto servirà il binocolo. Le visite per febbraio sono subito andate esaurite. Dopo il 16 febbraio saranno riaperte le prenotazioni: bisognerà telefonare allo 039.326.383.
Teodolinda fondò il Duomo di Monza e la cappella che la celebra è famosa anche perché nell'altare vi è custodita la Corona Ferrea fatta forgiare dalla regina longobarda, secondo la tradizione, con un chiodo reliquia della crocifissione di Gesù. Le condizioni della Cappella erano davvero critiche. L'intonaco dipinto stava staccandosi dalle pareti e le condizioni della pittura si aggravavano anche perché in buona parte non fu realizzata con la tecnica dell'affresco (pigmenti incorporati nell'intonaco), ma con tempere legate a uovo, soggette a maggiore deterioramento. Per reintegrare le lacune nelle parti perdute sono state di nuovo usate pitture organiche, senza acrilici, «in modo che basterebbe un colpo di spugna per rimuoverle, in caso di futuri restauri», come spiega la direttrice dei lavori Anna Lucchini. Sorprendente è l'effetto della pulitura eseguita, che ha riportato bene in vista anche le decorazioni d'oro e argento sovrapposte soprattutto nei fondali delle scene cavalleresche. Passando ora davanti alle 800 figure dipinte nei cortei di Teodolinda, per la prima volta si può capire cosa voleva dire il cronista del 1444: «Osserva, tu che passi, come i volti appaiano vivi e quasi respirino».
«È il completamento di un lungo lavoro e di un impegno doveroso nei confronti di un'opera d'arte unica al mondo e patrimonio di tutti», commenta Titti Gaiani, prima promotrice dell'intervento. «Metterla in sicurezza, dopo tutti questi anni, è come completare una sinfonia, una sinfonia dell'arte». Fino ad aprile, la cappella sarà visitabile in piccoli gruppi e solo su prenotazione, sfruttando i ponteggi utilizzati per il restauro per far ammirare da vicino i dipinti. Poi i ponteggi saranno tolti e la cappella sarà illuminata con un nuovo inpianto a led progettato da Francesco Iannone e Serena Tellini, esperti di illuminotecnica per le opere d'arte.
Oltre alla Regione Lombardia (un milione di finanziamento) fondamentale per i lavori è stata la partecipazione del World Monuments Fund Europe. «Per noi è stato un orgoglio partecipare al recupero di un gioiello gotico», dichiara il presidente Bertrand Du Vignaud. «La Fondazione Gaiani rappresenta il mecenatismo puro, e la nostra fondazione americana presente in oltre cento Paesi nel mondo ha nella cappella di Teodolinda uno dei lavori più importanti a cui ha lavorato. Invitiamo la stampa internazionale e i cultori d'arte di tutto il mondo a venire a visitarla».
I dipinti di Monza raffigurano lo stile cavalleresco dell'ultimo Medioevo, in quall'arte gotica fiorita che ancora il genio di Pisanello terrà viva anche a Verona, mentre già sbocciava il Rinascimento. Teodolinda è raffigurata proprio a Verona, allo sposalizio con Autari. Poi, rimasta vedova, la formidabile sovrana è raffigurata mentre sceglie tra i regnanti un nuovo consorte. Ed ecco arrivare Agilulfo, che si converte con il suo popolo dall'arianesimo e prende il nome di Paolo. Una graphic novel che continua con Teodolinda che sogna il luogo dove costruire una cattedrale e arriva qui, dove fa costruire il Duomo di Monza, e poi fino alla morte della regina e al vano tentativo dell'imperatore Costante IV di rovesciare il potere dei Longobardi in Italia.

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