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Foroni, in arrivo il busto
che supera tutte le polemiche

di Alessandro Foroni
Nicola Beber con la scultura del musicista Jacopo Foroni
Nicola Beber con la scultura del musicista Jacopo Foroni
Nicola Beber con la scultura del musicista Jacopo Foroni
Nicola Beber con la scultura del musicista Jacopo Foroni

Il busto dedicato al musicista valeggiano Jacopo Foroni è ormai pronto per essere collocato nella via del centro storico dedicataa lui.

Negli ultimi anni questo autore ottocentesco (1824-1858) è stato riscoperto a livello europeo, grazie ad uscite discografiche delle sue opere e a esecuzioni, come quella dell’opera «Cristina, regina di Svezia» che nel 2013 fu tra le più applaudite al Wexford Opera Festival, importante rassegna internazionale irlandese.

Foroni era emigrato proprio in Svezia da giovane, divenendo maestro di cappella alla corte reale. La scultura del musicista ottocentesco che piaceva tanto a Arturo Toscanini dovrà però attendere che si trovi una definitiva collocazione per la ninfa Silvia, personaggio della leggenda del Nodo d’Amore, creata dall’orafo veronese Alberto Zucchetta una ventina d’ anni fa. Quella scultura occupa attualmente il posto sulla fontana all’inizio di via Jacopo Foroni che è destinato al musicista. Ci vorrà quindi ancora tempo perché si risolva la querelle che nel 2012 aveva opposto molti residenti del centro storico all’Associazione ristoratori di Valeggio (Arv), i quali, d’accordo con l’amministrazione comunale, avevano spinto perché fosse collocata in via Foroni la statua raffigurante la ninfa Silvia.

Tantissime le critiche espresse allora di chi aveva bollato la ninfa come non appartenente alla memoria storica di Valeggio. Tra queste quella di Angelo Bressanelli, residente nella via, che aveva invitato a partir sempre «dalla storia e dall’arte di una comunità per evitare d’andar contro lo spirito del luogo». Pure per Giuseppe Foroni, profondo conoscitore della figura del musicista e raccoglitore firme perché la ninfa non venisse collocata lì, Valeggio avrebbe dovuto celebrare Jacopo Foroni come Verona aveva fatto per Berto Barbarani.

Anche tra i valeggiani votati alla musica, come la soprano Stefania Bonfadelli, era arrivato un forte richiamo a partire dalla propria storia, valorizzando «musicisti come Jacopo Foroni o il padre Domenico, la sorella Antonietta, contralto e la figlia di lei Amelia, soprano, senza trascurare Alessandro Sala».

Era stato poi Fabio Ciprian, presidente dell’Associazione arti e mestieri musica (Aamm), a chiedere all’associazione ristoratori un passo indietro e a lanciare successivamente l’idea d’ una raccolta di fondi per realizzare un busto per Jacopo Foroni.

L’APERTURA ad una futura rimozione della statua della ninfa era arrivata subito sia da parte del sindaco, Angelo Tosoni, che dei ristoratori. Proprio Gianni Veronesi, segretario Arv, aveva convenuto su una diversa collocazione, «magari facendola sorgere dalle acque del Mincio». Quest’idea lanciata da Veronesi sta prendendo adesso corpo. «Davanti alla cultura dobbiamo lasciare il passo», sostiene il segretario Arv, «per cui, assieme all’amministrazione abbiamo considerato altre collocazioni, scartandone alcune, come quella della rotonda in entrata di Villafranca, dove la statua della ninfa sarebbe sparita, per considerarne altre, dai giardini di Borghetto al centro della frazione. Proveremo a farla sorgere dalle acque vicino ai gradini dell’antica Corte Regia ma servirà il via libera delle autorità fluviali».

Serviranno però ancora alcuni mesi perché l’Amministrazione vorrebbe aspettare il rifacimento del ponte di legno previsto per dopo le feste natalizie. Per il vicesindaco, Marco Dal Forno, che punta a coinvolgere le scuole, «si potrebbe a novembre portare il busto di Jacopo Foroni nell’atrio del palazzo municipale, favorendo la presa di contatto coi cittadini, per poi collocarlo sulla fontana in primavera. Ci sarà allora il tempo per appassionare il mondo scolastico a questa figura e, magari, per invitare un ensemble di giovani musicisti svedesi. Un modo per sancire definitivamente il rilievo europeo del musicista».

Rilievo su cui ha puntato anche lo scultore, Nicola Beber, che dice d’aver voluto raffigurare un giovane «geniale, passionale e ricco d’ideali che può rappresentare tanti ragazzi di oggi». Beber ha verificato in fonderia lo stato della realizzazione del busto, pronto per la fase finale della cesellatura e della patinatura. Particolarmente contento anche Fabio Ciprian, , che ha fortemente voluto l’opera: «Finalmente vediamo la fine d’un percorso non privo d’ostacoli e l’avvio di una nuova era di riconoscimento del genio di questo artista valeggiano».

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