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Curiosità | 09 marzo 2020, 15:31

'Una Rondine non fa primavera', ecco spiegato il significato del noto proverbio

Per Aristotele “Una rondine non fa primavera, né la fa un solo giorno di sole, così un solo giorno o un breve spazio di tempo non fanno felice nessuno”

Foto di Enrico Ruggeri

Foto di Enrico Ruggeri

 

Siamo ormai in primavera, possiamo dirlo: le giornate sono soleggiate e comincia a fare anche caldo fortunatamente. Esistono molti proverbi legati a questa bella stagione di rinascita, in cui la natura e anche gli ormoni si risvegliano. Uno dei più noti, che spesso salta in mente pensando a questo periodo dell’anno, è il detto 'Una rondine non fa primavera'.

Ma ci siamo mai chiesti che cosa voglia dire davvero e quale sia l’origine di questa espressione? Scopriamolo.

Il proverbio 'Una rondine non fa primavera' deriva dalla corrispondente frase latina 'Una hirundo non facit ver'. Questa locuzione compare in un’opera dell’antico filosofo Aristotele, l’Etica Nicomachea, in cui si afferma proprio che “Come una rondine non fa primavera, né la fa un solo giorno di sole, così un solo giorno o un breve spazio di tempo non fanno felice nessuno”.

La frase 'Una rondine non fa primavera' è, dunque, un monito che si è diffuso nella cultura popolare, sia per intendere che avvistare una sola rondine non significa che sia già arrivata la primavera, ma in generale anche e soprattutto per dire che un evento isolato non è sufficiente per tirare le conclusioni.

La prima accezione del proverbio ha un suo fondamento logico: è vero le rondini sono uccelli che arrivano da noi nelle stagioni più calde, come appunto anche la primavera, ma in genere arrivano in gruppi, detti stormi; non è detto che solo perché si è vista una rondine ci si trovi già a fine inverno, del resto l’uccellino potrebbe essersi smarrito e aver perso la cognizione di spazio e tempo.

La seconda accezione, invece, nasce proprio da un parallelismo fatto dal filosofo Aristotele: come una rondine non fa primavera, così neppure un evento bello, ma sporadico indica l’inizio di un momento positivo e favorevole.

Nel tempo, questo pensiero di Aristotele viene ripreso da altri filosofi, come ad esempio Erasmo, che nella sua raccolta di proverbi dal titolo 'Adagi', riprende il concetto applicandolo alle buone azioni, affermando che se esse vengono compiute raramente, non sono sufficienti per dire che un uomo sia buono.

Silvia Gullino

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