Mandello: gare tra vele e onde per la settima edizione della Alfio Cup

"Non semplicemente una regata, ma molto di più". Così l'hanno definita le decine di organizzatori ed appassionati che sabato 2 giugno si sono dati appuntamento presso la Lega Navale mandellese per celebrare il ricordo del "Pera", lui che traboccante di orgoglio trasportava la bandiera tricolore con indosso la divisa azzurra e con lo stesso sorriso scanzonato cavalcava la candida barca a vela affiancato dal fedele compagno di regate.

La sua passione - divenuta successivamente vocazione di vita - per la vela nacque proprio sullo sfondo cristallino di Mandello, tra le barche variopinte ormeggiate al porto e la cresta delle montagne a far loro da cornice: grazie all'ingegnere della Moto Guzzi Giulio Cesare Carcano ed al costruttore di barche Danilo Folli, Alfio salì per la prima volta su un’imbarcazione della classe Star come prodiere del piemontese Giorgio “Dodo” Gorla, ex finnista e farmacista di professione.

Per caso o per fortuna, quella tra i due si rivelò un'intesa perfetta, concretizzando l'amore congenito per quella disciplina in uno tra i migliori equipaggi di tutti i tempi: lentamente per il team Gorla-Peraboni arrivarono le prime vittorie, poi il sudato bronzo alle Olimpiadi di Mosca del 1980 e quattro anni dopo quello conquistato ai Giochi di Los Angeles. Lo stesso anno in Portogallo “Dodo” e "Pera" salirono inoltre sul gradino più alto del podio ai campionati mondiali, per poi aggiudicarsi tre campionati europei e cinque titoli italiani.

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Se da un lato la gloria passata e gli aneddoti vittoriosi colorano la vita sempre “a favore di vento” di Alfio, l’altra faccia della medaglia cela però un velo scuro di tristezza: otto sono infatti le primavere trascorse da quel drammatico 12 gennaio 2011, quando un'improvvisa emorragia cerebrale strappò per sempre l'allora 56enne regatante ai suoi cari e alle tanto corteggiate onde, lasciando ad entrambi solo il suo ricordo, riportato “a bordo” a vele issate con cadenza annuale grazie all'immancabile “Alfio Cup”.

Organizzata dalla LNI di Mandello del Lario per tutto il weekend del 2 e 3 giugno, la settima edizione del trofeo velico dedicato all'eterno campione mandellese ha così invaso lo specchio d'acqua del porto mentre decine di sinuose ed eleganti barche a vela ne rigavano la superficie cristallina: nello specifico la regata ufficiale ha visto sfidarsi rispettivamente in due competizioni le classi Dinghy - piccole barche di legno che in passato fungevano da "tender" per le imbarcazioni d'epoca - e le più grandi e robuste Platu25.

Ciascuno a bordo della propria vela, che una volta superato il confine della terra ferma si trasforma in una vera e propria estensione del loro corpo - i regatanti si sono così contesi il trofeo “Vento”, preziosa scultura creata dall'artista Velasco Vitali. A trionfare nelle regate di flotta di quest'anno sono stati Vito Moschioni dello Yacht Club Como M.I.La. – C.V.C con il suo rapido Dinghy e, per fare i debiti onori della squadra di casa, i mandellesi Claudio e Mauro Fasoli che a bordo del loro Platu25 “Pirillina” hanno raggiunto per il secondo anno consecutivo la vetta del podio.

Al termine della ricca cena di condivisione aperta a tutti ed imbandita nel cuore della Lega Navale di Mandello, i numerosi ospiti si sono così dati appuntamento al giorno successivo, dedicato questa volta alla veleggiata dei croceristi e alla rituale premiazione finale con consegna del trofeo al nuovo vincitore.
F.A.
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