Innovation now. Generare innovazione di valore nelle piccole e medie imprese italiane di Gianni Previdi edito da Scuola di Palo Alto
Alta reperibilità

Innovation now. Generare innovazione di valore nelle piccole e medie imprese italiane

Data di Pubblicazione:
16 novembre 2020
EAN:

9788886696814

ISBN:

8886696817

Pagine:
350
Formato:
rilegato
Argomento:
Imprenditorialità
Disponibile anche in E-Book
Acquistabile con la

Descrizione Innovation now. Generare innovazione di valore nelle piccole e medie imprese italiane

Prefazione dell’editore
Marco Masella – Presidente Scuola di Palo Alto
Questo libro è dedicato all’imprenditorialità italiana della piccola e media impresa, a quello spirito d’iniziativa e quel pizzico di follia che ancora oggi sono anima e sostegno di buona parte dell’economia del nostro Paese.
Il Novecento ha visto nascere una miriade di aziende che ancora oggi portano in giro per il mondo con fierezza la creatività italiana e prodotti dal marchio inconfondibile. Ma se fino a qualche decennio fa il Made Italy lasciava ancora un margine di vantaggio nella corsa verso la leadership di mercato, ora questo scarto per alcuni è totalmente azzerato, per altri è un labile appiglio che presto o tardi rimarrà solo un ricordo lontano.
Il fascino dell’italianità non è più sufficiente per vincere le sfide globali, urge innovare e innovare veramente! Ma che significa innovare veramente? Significa pensare oltre; guardare al proprio business uscendo dagli schemi tradizionali che ci vogliono in quel mercato, con quei clienti e quei prodotti (o servizi) per andare ad esplorare nuovi confini; vuol dire offrire al mercato una “creazione” che apporti vero valore aggiunto – sia per il cliente/utente, sia per il nostro business.
Ma attenzione a intraprendere questo viaggio. Come saggiamente suggerisce Gianni, prima di partire dobbiamo farci una domanda: «Abbiamo la consapevolezza dell’urgenza al cambiamento e all’innovazione?». Se non ne siamo veramente convinti meglio lasciare stare per non sprecare tempo e denaro. Però, una volta che ci si è dati una risposta affermativa a questa domanda, allora conviene partire immediatamente e con metodo.
Il libro è proprio questo: uno strumento metodologico che ci aiuta a intraprendere questo viaggio dandoci le coordinate da seguire per non perdersi lungo il percorso, offrendoci al contempo esempi concreti in diversi settori di business.
In queste pagine Gianni è riuscito magistralmente a condensare tutta la sua vasta esperienza d’innovatore rendendola strumento fruibile per chiunque voglia o debba innovare. Il risultato è un manuale operativo che ci accompagna in ogni fase del processo e che ci ricorda più volte quanto l’innovazione debba sempre essere ispirata da un principio assoluto: la semplicità!

Introduzione
«Non c’è nulla di immutabile, tranne l’esigenza di cambiare». Eraclito
Nell’introduzione di un mio precedente lavoro dicevo che in realtà stavo scrivendo e riscrivendo lo stesso libro, ma ogni volta posando lo sguardo su tematiche diverse, sia pure interlacciate tra loro.
Tutti questi lavori, a ben vedere, altro non sono che carotaggi su specifici temi che sgorgano da un fiume carsico che scorre turbolento, ma sempre diverso come direbbe Eraclito, sotto i testi.
Con questo mio ultimo lavoro sto continuando a scrivere lo stesso libro che da anni cerco di nutrire con nuove idee, osservando da diverse angolazioni i fenomeni di business – sociali e tecnologici – e inserendo i necessari aggiornamenti che rielaboro continuamente. Ma se dovessi individuare la dorsale di ogni lavoro la identificherei nel principio della semplicità: nella comunicazione di marketing sviluppata in #Social.Media.Mente, nella semplificazione organizzativa che ho trattato in #Smart Management e infine in questo libro nel quale si suggerisce la semplicità come ingrediente differenziante dell’innovazione.
In sostanza, questo progetto non prende mai una forma conclusiva né tantomeno definitiva. E come potrebbe, trattando temi che riguardano l’evoluzione delle tecnologie, della comunicazione, del management, della società e in questo ultimo lavoro dell’innovazione di business?
Per consuetudine, alcune riflessioni o anche semplici spunti, prima di dar loro una forma organica e dunque fissarli in una pubblicazione, li anticipo sperimentandoli nei workshop, oppure li “lancio” provocatoriamente quando ho l’occasione di essere invitato come relatore in eventi o conferenze.
Il libro che ti appresti a leggere in realtà nasce originariamente da un’esigenza pratica: nelle attività di coaching che svolgo sull’innovazione di valore presso diverse organizzazioni volevo lasciare ai partecipanti una sorta di mappatura concettuale e insieme pratica che potesse essere di riferimento nel percorso verso la generazione di innovazione. In seguito, in virtù delle tante e ricche esperienze fatte sul campo, dei tanti materiali prodotti, degli innumerevoli spunti di riflessione e di stimolo raccolti nei più disparati contesti di business, mi sono convinto, anche con qualche gradita sollecitazione, di consolidare il tutto in una pubblicazione.
Ma veniamo ai contenuti del libro. Quando si avvia una nuova idea imprenditoriale ci si muove inevitabilmente nella zona dell’incertezza, nella paura di sbagliare, nel timore di fare investimenti rischiosi. A maggior ragione, in un periodo come questo, dove è quasi impossibile fare qualsiasi pianificazione, siamo di fronte a fattori che in buona parte non possiamo controllare, come pare sia la pandemia Covid-19 in corso mentre scrivo queste pagine.
Ma non tutti i fattori sono fuori dal nostro controllo!
Senza essere stoici va considerato che è proprio in questi momenti (di quasi sospensione operativa e per certi versi psicologica) che dobbiamo mettere in azione i nostri neuroni per pensare e mettere in campo la giusta mossa strategica, per disegnare ora il nuovo futuro di business, per essere pronti e in vantaggio quando si uscirà dall’attuale frustrante situazione.
Perché ne usciremo!
Prima di affrontare gli aspetti metodologici del Business Design ho voluto inserire un preambolo che descrive gli scenari caratterizzanti la nostra epoca e come dentro tali dinamiche i fattori della competizione stiano cambiando (sono già cambiati!); perciò le tradizionali logiche e gli approcci delle Ere pre-digitali vanno riposti, sia pur con rispetto, nei libri di storia economica e sociale.
Se dovessi raffigurare le vertiginose dinamiche che caratterizzano il presente penserei a una spirale, nel senso che il movimento (il nostro!) dentro una spirale ha tre possibili opzioni:
- ruotare su sé stesso (inerzia);
- cadere verso il basso della spirale (implosione);
- salire verso l’alto (innovazione).
Come insisterò diverse volte nel corso dei capitoli, per iniziare a generare innovazione di valore la vera domanda che ci si deve porre è: «Abbiamo la consapevolezza dell’urgenza al cambiamento e all’innovazione?».
È dalla risposta affermativa che si può iniziare, o in caso negativo meglio soprassedere. Non che quest’ultima scelta sia la più intelligente, ma almeno si evita di sprecare tempo e denaro: qualsiasi idea di innovazione venga proposta, anche se suffragata da oggettive evidenze, troverà la micidiale obiezione «Perché cambiare? Abbiamo sempre fatto così, fino ad ora le cose sono andate bene».
I successivi tre capitoli accompagnano il lettore alla comprensione concettuale e pratica della metodologia del Business Design attraverso scenari che propongo in tre ambiti di business: business to customer (il termine “consumer” lo trovo obsoleto), business to business, customer to business. In quest’ultimo scenario vi sarà anche una sorta di esercizio, giusto per “scaldare i neuroni”.
Ho cercato volutamente uno stile di esposizione snello e sobrio, in quanto sono convinto che una metodologia, qualunque sia, debba essere semplice se si vuole raggiungere un risultato semplice: le innovazioni di successo hanno in sé sempre la cifra della semplicità. Funziona!
I canvas (mappe o framework se si preferisce) che qui propongo e che impiego nelle mie attività di coach sono in parte un adattamento dei tanti che puoi trovare in diverse e interessanti pubblicazioni e nel web e che ti suggerisco rispettivamente nella bibliografia e nella sitografia. Se poi nella pratica quelli proposti ti stanno stretti nulla vieta che possa essere tu a modificarli o crearne di nuovi: segno che hai metabolizzato bene la filosofia del Design Thinking.
L’ultimo capitolo sarà utile per indicare un percorso operativo per mettere a terra l’idea di innovazione: da dove partire, che organizzazione mettere in campo, come sperimentare l’idea con l’ibridazione del metodo agile (senza però scivolare in approcci dogmatici) insieme al buon senso pragmatico orientato alla semplicità.
In questo percorso che ti propongo troverai dunque lo stimolo a una visione del business non convenzionale, la semplice metodologia del Business Design e le leve per introdurre nella tua organizzazione il seme dell’innovazione, possibilmente di valore.
Ma poi, sul campo, il protagonista sarai tu. Spero mi farai sapere i risultati che starai ottenendo, con quali idee e leve avrai proceduto nel percorso verso l’innovazione e soprattutto i suggerimenti che vorrai condividere. Sono sempre affamato di esempi e di casi reali dove l’innovazione è germogliata, esperienze che potranno essere utili ad altre persone. Credimi c’è n’é tanto bisogno per rilanciare il nostro Paese a partire dalla PMI.

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