Noi tutti: i guardiani della madre terra
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Pubblicato
4 anni fa
Ixchel Ruz
Pubblicato
4 anni fa
Anima Edizioni
Riconnettiamo il cuore dell’essere umano al cuore della Terra e al cuore di tutto ciò che ha un cuore
Nell’anima della tradizione sciamanica centroamericana, una frase echeggia alle quattro direzioni: “Che la tua vita sia una buona vita e che la tua esistenza sia utile al tessuto cui appartieni”. Semplici parole che ci invitano a riscoprirci connessi a tutto il creato.
Sin dall’alba dei tempi, i minerali, le piante, gli animali e gli umani, insieme ai quattro elementi (Aria, Fuoco, Acqua e Terra), hanno intrecciato le loro distinte caratteristiche condividendo e mostrando qualità come il rispetto, la collaborazione e l’assenza di giudizio, consapevoli dell’interconnessione e dell’interdipendenza che li univa. La Grande Coscienza che permea ogni forma di vita visibile o invisibile, è inesperta nel creare separazione e tanto meno supremazia.
In questo grande collegamento, simile alla perfezione di una ragnatela, ogni più piccola parte incide sull’andamento del tutto, confermando un evidente realtà: siamo un unico corpo, un unico pianeta, un’unica vita. Perdere il valore e la consapevolezza dell’appartenenza, può portare l’umanità a un grave pericolo: siamo uno, quello che accade a te, irrevocabilmente mi riguarda.
In cosa consiste il buon vivere?
Identificandoci nei valori e nei falsi bisogni che la società attuale ci propone e spesso impone, perdiamo il senso reale dell’esistenza senza sapere che cosa ci rende realmente felici e soddisfatti e obbligandoci a fluire in un tempo scandito da ritmi esterni.
Ne consegue l’urgenza di farci delle domande per riconoscerci nell’essenza, per valorizzare la nostra esistenza e quella di chi ci circonda ed invertire il forte processo d’isolamento e demotivazione che colpisce gran parte dell’umanità. Risulta quindi necessario tornare alla semplicità della vita: svestendoci dagli strati che abbiamo indossato per apparire o appartenere a qualcuno o a qualcosa, recuperando la memoria ancestrale messa in serio pericolo dall’amnesia collettiva che pervade il genere umano e ritrovando il contatto con le radici che ci collegano alla terra e alla sua naturale tendenza al cambiamento.
Per ristabilire i valori di una buona vita, l’individuo ha bisogno di esaminarsi profondamente e coltivare una visione estesa, recuperando il senso di abbondanza che governa la vita stessa, l’amore e il rispetto. Solo così la trama dell’esistenza potrà svelarsi ai suoi occhi e restituirgli il diritto di vivere una buona vita. Quando l’essere umano avrà recuperato con gratitudine questo dono, potrà illuminare di una nuova luce i sistemi socio-culturali che stanno vorticosamente mostrando i loro limiti.
Come riconoscerci utili all’esistenza?
Risvegliarsi alla realtà che stiamo vivendo è doveroso per ogni essere umano. La Madre Terra ci sta invitando ad osservare con sguardo responsabile e attento cosa sta avvenendo nel mondo e di cosa c’è realmente bisogno. Ascoltare questa chiamata è il primo passo per contribuire individualmente a questo processo. È evidente quanto sia necessario ristabilire un piano di equilibrio e armonia sul pianeta e agire con consapevolezza nelle grandi trasformazioni in atto che l’umanità, insieme alla Terra, sta attraversando.
Solo considerando che tutto è vivo, come ci hanno insegnato gli Anziani e le Anziane di tradizione, recupereremo l’impegno del prenderci cura del pianeta e metteremo a disposizione i nostri talenti personali, spesso dimenticati, per la comunità. Saremo gratificati dalle azioni che svolgeremo e non dal beneficio personale che ne riceveremo. L’attuale cambio di paradigma è quello di riscoprire il senso del servizio che veniamo a compiere nella nostra vita su cui si fonderà una nuova società basata sui principi di uguaglianza, collaborazione e reciprocità. Ci ricollegheremo naturalmente al tessuto cui apparteniamo ritrovando il piacere di includerci nella biodiversità del creato, esprimendoci con le nostre potenzialità innate e pensando globalmente, anche e soprattutto nei momenti più complessi.
In tempi di grandi cambiamenti, è importante educare le future generazioni al rispetto per se stessi e per ogni forma di vita. È urgente ricordare loro di mantenere viva la memoria della Terra e di tutti i popoli a lei collegati per non perdere il filo sottile che ci riconduce alla Matrice della vita stessa. Ogni essere ha il diritto di vivere una buona vita e un’utile esistenza. “Munay – Pratiche Sciamaniche per le future generazioni” desidera risvegliare il/la bambino/a interiore che vive dentro ognuno di noi e il senso profondo e insito di appartenenza alla Terra. È un invito ad espandere, grazie alle pratiche sciamaniche ereditate dagli Antichi, la nostra percezione e a riscattare, attraverso il potere della fiaba, così caro alle tradizioni del passato, l’amore per l’esistenza e la cura per quel seme prezioso e libero da ogni condizionamento che custodiamo nel cuore.