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Voglia di dolce, salato o fritto? Ecco cosa significa

Voglia di dolce, salato o fritto? Ecco cosa significa
Romina Rossi

Pubblicato 3 anni fa
Romina Rossi
Giornalista e naturopata

Scopri quali carenze o quali emozioni si nascondono dietro al food craving

Ti è mai capitato di avere una voglia improvvisa di dolce, oppure di salato o di un cibo particolare e di non trovare pace fino a che non hai addentato un pezzo di cioccolato o uno snack salato o qualche altro stuzzichino? Non avevi fame, ma fino a che non hai soddisfatto quella voglia, la tua mente pensava solo al cibo. 

In inglese questo meccanismo prende il nome di food craving, cioè la ricerca di certi particolari cibi o sapori: un desiderio irresistibile che non si riesce a tenere sotto controllo, per cui chi lo sperimenta non sta bene fino a che non ha soddisfatto la voglia.

Si tratta di un meccanismo complesso che ha risvolti emotivi, tanto che viene chiamato fame nervosa, ma che può indicare anche squilibri fisici che l'organismo tenta di correggere. 

Vediamo perché scatta la voglia di cibo e cosa si può fare per calmarla e ritrovare il naturale benessere. 

In questo articolo ti proponiamo...

Indice dei contenuti:

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È food craving o fame?

Come si fa a capire se quella voglia insistente è vera fame o solo un desiderio che nasconde qualcos’altro? Ci sono dei “campanelli di allarme” che puoi tenere in considerazione. Eccoli di seguito: 

  1. Hai voglia solo di un particolare cibo.
  2. Mangi dopo il pasto anche se non hai fame.
  3. Mangi velocemente senza gustare il cibo.
  4. Mangi dopo che hai vissuto un’emozione intensa, sia che per te sia positiva che negativa.
  5. Dopo aver mangiato sei pieno di sensi di colpa.

Ma perché questo succede? I motivi possono essere più d'uno. Vediamoli. 

Fame nervosa: come si riconosce

Non è solo una questione emotiva

Fino ad ora ci si è sempre concentrati sull'aspetto emotivo intrinseco a queste voglie, andando a evidenziare il collegamento fra alcune emozioni - che ci hanno insegnato a considerare "negative" - e il conforto che il cibo può offrire in un momento di difficoltà. Non a caso il food craving è considerato un tentativo di mangiarsi le proprie emozioni, nell'incapacità di affrontarle o risolverle.

Se ansia, paura, preoccupazione e insoddisfazione predominano, può non essere sempre facile affrontarle o risolverle, per questo si cerca "rifugio nel cibo" che, in situazioni normali, viene associato a un'esperienza che dà piacere e soddisfazione. Purtroppo, in preda alla fame emotiva il piacere legato al cibo si annulla e, anzi, non riuscendo a risolvere il problema di fondo, questo comportamento facilita altre emozioni negative, come il senso di colpa. 


Quello emotivo, però, non è l'unico aspetto da tenere in considerazione: la ricerca spasmodica di certi cibi può essere un segnale legato a necessità nutrizionali che non riusciamo a soddisfare con la normale alimentazione. Questo crea un disequilibrio che l'organismo tenta di risolvere inviando al cervello la richiesta di un particolare cibo, non per soddisfare il senso di fame, quanto per soddisfare un apporto insufficiente dei nutrienti di cui necessita per svolgere le normali funzioni.


Facciamo un esempio: se i livelli di Magnesio, uno dei minerali più utilizzati, sono insufficienti per compiere le oltre 300 reazioni biochimiche in cui è coinvolto, e l'organismo ha necessità di maggiore apporto, può spingerci alla ricerca di cioccolato, perché questo alimento ne contiene in abbondanza.

Quindi è bene soddisfare le voglie improvvise? No, se si sceglie il cibo sbagliato: il cacao e il cioccolato fondente sono ricchi di Magnesio, ma non il cioccolato al latte, che è invece ricco di zuccheri aggiunti, e non conserva più i suoi nutrienti. Avendo subito molti processi di lavorazione è diventato un cibo vuoto, non più in grado di nutrire l'organismo, pertanto non fornisce nemmeno i minerali richiesti. Se quindi quando hai voglia di cioccolato mangi uno snack al cioccolato, un cioccolatino o della cioccolata al latte, plachi momentaneamente la voglia di cibo, ma non la richiesta di Magnesio. Per questo motivo l'organismo continua a mandarti lo stesso segnale, scatenando la voglia di cioccolato ancora e ancora.   

Come si fa a capire se la tua voglia è dettata da una emozione scomoda o dalla necessità di nutrienti? Il modo migliore è ascoltare il tuo corpo, tentando di capire cosa ti sta dicendo: sta chiedendo cibo perché a livello emotivo ci sono delle difficoltà che non stai affrontando o perché l'alimentazione non è equilibrata e quindi mancano sostanze preziose?

Eventualmente, puoi agire su più fronti per tentare di facilitare l’equilibrio che l’organismo sta tentando di ricreare. Vediamo nello specifico come fare, analizzando le diverse voglie.

Voglia di dolce

A livello fisico può indicare:

  • carenza di Magnesio o di Cromo,
  • disidratazione,
  • stanchezza e mancanza di energia,
  • carenza di acidi grassi.

A livello emotivo può nascondere uno stato di:

  • tristezza.

Il desiderio di zuccheri spesso è legato a un calo fisico e dell’umore: come carboidrato semplice, infatti, viene digerito più velocemente dall’organismo (a differenza dei carboidrati complessi) e fornisce energia immediata.

Inoltre, i dolci, così come il cioccolato, agiscono stimolando la serotonina, l’ormone che riequilibra il tono dell’umore. È il motivo per cui quando si è tristi, inconsciamente si ricorre a un dolce per tirarsi su.

Dovresti però fare attenzione a quale zucchero prediligi: quello bianco, come dimostrato dagli studi, agisce sul cervello come le droghe e l’alcool. Inoltre, un’alimentazione ricca di zuccheri semplici e raffinati danneggia e altera il microbiota, la colonia di microrganismi che risiede nel nostro intestino e che funzione immunitaria, favorendo una disbiosi. Il disequilibrio di questi microorganismi è dannoso non solo a livello intestinale, dato che viene messo sempre più in relazione con tantissime malattie, da quelle reumatiche a quelle infiammatorie croniche dell'intestino. 

Senza contare gli effetti negativi che lo zucchero ha sul peso e sui livelli della glicemia nel sangue.

Invece di compensare queste carenze con cibi ricchi di zuccheri (non si tratta solo di zucchero bianco, ma di tutti i dolcificanti artificiali), prova a bilanciare la tua voglia di dolce con:

  • cioccolato fondente almeno al 70% (se ti piace con una percentuale di fondente più alta, meglio ancora),
  • frutta fresca e di stagione,
  • acqua da bere in abbondanza durante la giornata.

Per riequilibrare il tono dell’umore e ritrovare la felicità, potresti invece provare a:

  • fare una passeggiata,
  • dedicarti a un hobby che ti appassiona,
  • trascorrere del tempo in compagna di un amico o di una persona cara.

Ricorda, inoltre, che secondo la Medicina Cinese il sapore dolce naturale (tipico di cipolla, carota, zucca...) tonifica la milza, mentre quello estremo (dello zucchero) la squilibra.

Per riequilibrare energeticamente la milza potresti provare a fare un brodo di verdure dolci che è indicato anche per calmare la fame nervosa. Si prepara con le verdure dolci, in parti uguali, tagliate a pezzetti (cipolle, zucca, cavolo e carote) in abbondante acqua e da far bollire per circa 20 minuti. Una volta spento il fuoco, si filtra e si beve caldo.

Fra le piante cinesi che sostengono energeticamente la milza in erboristeria ci può essere l'Astragalo, mentre dall'Ayurveda ci vengono in aiuto Amla e Ashwagandha che hanno azione tonica e sostengono l'organismo in caso di stress. 

Voglia di salato

A livello fisico può indicare:

  • disidratazione,
  • carenza di elettroliti,
  • carenza di Iodio,
  • carenza di Cloruro.

A livello emotivo può indicare:

  • stress,
  • fatica.

Ti è mai capitato di sederti davanti al televisore la sera e avere voglia di patatine e altri snack salati? Si tratta di un salato estremo, non naturale, che l’organismo richiede quando si trova sotto forte stress per lungo periodo. Questa condizione mette sotto pressione le ghiandole surrenali, facilitando un esaurimento della loro funzione. Quando questo si verifica, a livello fisico si sperimentano estrema fatica e spossatezza.

Come un effetto domino, ciò determina anche un’altra conseguenza: quando le surrenali sono sotto stress e perdono funzionalità, faticano a produrre aldosterone, un ormone che trattiene il Sodio (che non ha nulla a che vedere con il sale da cucina) e che l’organismo utilizza per alcune funzioni benefiche. Per di più, se manca il Sodio, l’organismo non è in grado di trattenere acqua, per cui tende a disidratarsi più facilmente. Per questo motivo, l'organismo scatena la voglia di salato.

Allo stesso modo, l’organismo potrebbe richiedere un maggiore apporto di cibi salati quando manca lo Iodio. Questo avviene perché i cibi che ne contengono di più sono quelli che vengono dal mare, che sono naturalmente salati: alghe, pesce, molluschi e crostacei.

Proprio come avviene con i dolci, c'è salato e salato: gli alimenti che fanno bene al nostro corpo sono quelli che hanno una natura salata, non quelli che vengono insaporiti con aggiunta di cloruro di sodio, il comune sale da cucina, che essendo considerato un salato estremo ha effetti tutt'altro che benefici sull'organismo, perché contribuisce a innalzare la pressione arteriosa e a indurire le pareti venose, facilitando, nel tempo, perdita di elasticità e irrigidimenti che possono portare ad aterosclerosi. Rientrano fra gli alimenti che hanno un sapore salato: le alghe, i crostacei, le seppie, il salmone, le vongole, il tamari, il miso, il miglio, l'avena e l'orzo. 

Se hai spesso voglia di salato prova a bilanciare con:

  • alimenti ricchi di vitamine del gruppo B (noci, semi, cereali integrali in chicco, legumi),
  • frutta e verdura fresca e di stagione,
  • acqua,
  • alghe da aggiungere ai tuoi piatti, soprattutto la Kombu.

Per alleviare lo stress e la fatica fisica e mentale, prova:

  • la meditazione,
  • qualche tecnica rilassante, come lo yoga,
  • un’attività rilassante.

Fame nervosa: i cibi per alleviarla

Nella Medicina Cinese il sapore salato è legato ai Reni, l’organo che governa la loggia Acqua. Per tonificarli, puoi inserire nella tua alimentazione gli alimenti di colore nero, come ad esempio i fagioli neri. Per la macrobiotica sono indicati anche gli azuki Hokkaido. Se guardi il fagiolo, ti renderai conto che il fagiolo ha la forma di un rene che indica appunto che il suo consumo aiuta energeticamente il nostro organo.

Fra le piante che tonificano i Reni ci può essere la Solidago, una pianta che ha azione depurativa e che, secondo la Medicina Cinese tonifica lo yin di Rene, risultando utile in caso di stanchezza eccessiva

Voglia di cibi grassi

A livello fisico può indicare:

  • carenza di acidi grassi,
  • carenza di Calcio.

A livello emotivo può indicare:

  • mancanza di autostima

Fritti, cibi ricchi di grassi, come burro o panna, possono indicare una carenza di Calcio e un difetto nell'assorbimento dei grassi che sono invece necessari per mantenere adeguati livelli di Calcio nell’organismo, al fine di costruire adeguata densità ossea.

Anche in questo caso, però, non tutti i cibi grassi sono benefici: quelli con grassi saturi (come burro e panna) non fanno che aumentare i valori del colesterolo e dei trigliceridi nel sangue, contribuendo a formare grasso addominale. E non soddisfano la carenza che l’organismo sta tentando di colmare.

Piuttosto che buttarti su cibo grasso poco sano potresti provare a mangiare:

  • cibi ricchi di omega 3, come pesci grassi come salmone o sardine, olio di lino, semi di chia, noci,
  • semi di sesamo,
  • grassi buoni, come quelli contenuti in avocado o olive,
  • legumi.

A livello emotivo questo desiderio potrebbe indicare che l'autostima va coccolata e aumentata (in modo sano), sanando quelle ferite che hanno provocato la perdita di fiducia in se stessi.

Se è il tuo caso, potresti fare esercizi e meditazione che aiutano a sbloccare il terzo chakra, che è quello dal quale dipende l’autostima. Prova un massaggio con alcuni oli essenziali che agiscono su Manipura, come quello di Geranio o Arancio dolce.

Voglia di carboidrati farinacei

A livello fisico può indicare:

  • carenza di omega 3.

A livello emotivo può indicare:

  • carenze affettive.

Pasta, pane, pizza e altri prodotti da forno sono comuni nella nostra alimentazione, ma non andrebbero abusati. Sapevi ad esempio che i carboidrati ottenuti dal grano possono creare dipendenza? Più si mangiano carboidrati, più la voglia di carboidrati aumenta.

Secondo la Medicina cinese, inoltre, i carboidrati farinacei, soprattutto se cotti in forno, tendono a indurire il corpo, favorendo irrigidimenti che possono provocare stati di tensione.

Se hai spesso voglia di carboidrati, prova a diminuire le porzioni: se mangi carboidrati farinacei a pranzo, opta per qualcosa di diverso a cena. Inserisci inoltre nella tua alimentazione:

  • cibi ricchi di omega 3 (pesce, olio di lino, semi di chia, noci),
  • semi di sesamo,
  • grassi buoni, come quelli contenuti in avocado o olive.

Per colmare l’insoddisfazione nella tua vita personale, prova a chiamare un amico, oppure a organizzare una gita fuori porta per passare del tempo insieme.

Per la Medicina Cinese i prodotti come pasta, pane e pizza sono sempre dei sapori dolci, anche se aggiungiamo sale. Ecco perché anche in questo caso è utile agire sulla Milza, con il brodo di verdure dolci che trovi nel paragrafo dedicato ai dolci. Oppure puoi sostituire la pasta con dei cereali integrali in chicco, come orzo, grano saraceno, miglio, quinoa che si prestano ad essere cucinati in tanti modi diversi. Essendo ricchi di Jing, o essenza vitale, sono ottimi alleati anche per nutrire il Rene e mantenere la nostra vitalità.

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