Sottana, il comune pensa alla tassa di soggiorno. Gli albergatori dicono no

Fabio Di Gangi

Cronaca - Botta e risposta

Sottana, il comune pensa alla tassa di soggiorno. Gli albergatori dicono no
Il comune: "Occorre investire in tale ambito, migliorando e offrendo adeguati servizi e idonei"

16 Gennaio 2024 - 12:11

E’ scontro totale tra l’amministrazione comunale di Petralia Sottana e i gestori delle strutture ricettive del borgo madonita. Durante l’ultimo Consiglio comunale di fine anno, infatti, lo stesso Consiglio, riunitosi in sessione ordinaria, ha approvato il regolamento per l’istituzione e l’applicazione di una tassa di soggiorno a carico di coloro che alloggiano nelle strutture ricettive del territorio di Petralia Sottana. La proposta dell’amministrazione comunale ha ricevuto il voto contrario da parte dell’opposizione. L’imposta, dovrebbe essere di 1 euro a notte a persona e potrà essere applicata per massimo 5 giorni. “Il gettito derivante dall’imposta di soggiorno – spiega il presidente del Consiglio del comune di Petralia Sottana Giuseppe Dino – sarà destinato a finanziare interventi in materia di turismo, compresi quelli a sostegno delle strutture ricettive, nonché interventi di manutenzione, fruizione e recupero dei beni culturali ed ambientali locali, ma anche dei servizi pubblici. Occorre investire in tale ambito, migliorando e offrendo adeguati servizi e idonei interventi per la conservazione e il miglioramento del patrimonio artistico e ambientale. Si tratta di un progetto di collaborazione che punta a reinvestire le risorse del settore turistico, l’indirizzo della spesa non verrà stabilito soltanto dall’amministrazione, ma verrà svolto un processo consultivo con le strutture ricettive stesse che diranno come destinare il gettito in base alle loro esigenze. E’ un modello che si fonda sul principio di aggregazione e coesione, soprattutto tra le componenti del settore stesso, che spinge verso una collaborazione tra amministrazione e albergatori. L’imposta sarà totalmente a carico del turista e non graverà né sui cittadini e né sulle strutture”.

Sarà la Giunta comunale ad esprimersi sulla decorrenza del provvedimento, in attesa dei percorsi formativi a dipendenti e operatori turistici che dovranno poi dirigere i software di gestione dell’imposta. “Siamo aperti a qualsiasi tipo di incontro con gli operatori del settore – continua Dino – incentrato sul discutere le progettualità che derivano dal gettito dell’imposta di soggiorno”. Intanto gli albergatori non ci stanno e puntualmente arriva la replica: “Chiediamo l’immediata revoca del provvedimento – sottolineano i gestori delle strutture ricettive che hanno anche organizzato una raccolta firme – il ricavato del gettito di imposta sarebbe irrisorio e non riuscirebbe a coprire eventuali spese di forniture di servizi, ma graverebbe anche a livello di immagine sulle strutture e sull’intero paese. Inoltre, l’eventuale introduzione dell’imposta di soggiorno andrebbe valutata solo se fosse oggetto di discussione dell’Unione dei Comuni in una politica di condivisione di scelte politico-economiche-amministrative dell’intero territorio. La scelta di introdurre l’imposta di soggiorno è in controtendenza con la lotta che si sta conducendo per una fiscalità agevolata nei comuni montani, con la richiesta dell’istituzione delle “zone franche montane”, in un territorio difficile e con una realtà economica già abbastanza compromessa. L’introduzione dell’imposta andrebbe a penalizzare non solo le strutture ricettive, ma a cascata tutto l’indotto, ristoranti, negozi e attività economiche varie. Gli utenti non sceglierebbero quindi di soggiornare a Petralia, ma nei paesi limitrofi dove non è presente tale imposta. E’ del tutto evidente, pertanto, la disparità che sorgerebbe a danno delle strutture di Petralia Sottana”.

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