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Ferruzzano da borgo abbandonato a set cinematografico

Ferruzzano da borgo abbandonato a set cinematografico

Sorto nel 1475 all’interno dell’attuale territorio compreso nella Città Metropolitana di Reggio Calabria, Ferruzzano fino al termine del feudalesimo, nel 1806, rimase sotto l’influenza delle famiglie Marullo conte di Condojanni, Canotto, Staiti e Carafa. Oltre all’antico borgo superiore, Ferruzzano si compone del quartiere Saccuti e della frazione marina che, affacciata sulla Costa dei Gelsomini, costituisce la meta ideale per trascorrere le proprie vacanze durante il periodo estivo. Particolarmente suggestiva è poi la vista dal promontorio di Capo Bruzzano, circondato da una rigogliosa pineta che offre un magnifico scorcio su tutta la scogliera sottostante, piazza Belvedere e i tre Calvari, costituiscono inoltre dei punti ideali per l’osservazione di questa meraviglia.

Un nome segnato nel destino, almeno per chi ci crede, ma sicuramente una fiera e orgogliosa tempra di testardaggine calabrese è quella che caratterizza il piccolo borgo di Ferruzzano Superiore, la cui toponomastica deriva da “Ferru” e “Nzanu”, cioè “Ferro saldo”, che non si rompe. Plastica rappresentazione della resistenza che questa comunità ha mantenuto ferma anche quando la terra tremò durante il tragico terremoto nell’area di Reggio Calabria il 23 ottobre del 1907, che ha reso agonizzante questo antico borgo sorto prima della nascita di Cristo e arroccato, in bilico tra passato e futuro, su una collina quasi inaccessibile e naturalmente fortificata, per renderlo inespugnabile. Sì, perché, collocato a meno di cinquecento metri dal livello del mare, nel cuore della Calabria bizantina, Ferruzzano la sua tempra di ferro l’ha mostrata anche nell’opposizione alle continue invasioni dei pirati Saraceni provenienti dalla costa che seminavano distruzione con le loro continue scorrerie.

Del triste evento sismico, che fece da sinistro presagio per il grande terremoto di Reggio Calabria dell’anno seguente, nel 1908, il noto Giuseppe Mercalli scrisse in una relazione:

Il terremoto ebbe un’area epicentrale ben definita e assai ristretta ossia di pochi chilometri quadrati, nella quale è compreso solo il paese di Ferruzzano, dove molte case crollarono quasi interamente e morirono 158 persone su 1967 abitanti […]. Certamente la posizione del paese su una altura isolata e in pendio, e la roccia di natura franosa, su cui sono fondate le case ingrandirono gli effetti del terremoto […].

Oggi questo antico borgo “quasi fantasma” è abitato da uno sparuto numero di persone, ma ad animare le vie cittadine, che costituiscono un vero e proprio museo a cielo aperto, ci pensano le troupe cinematografiche, impegnate a intrappolare le forme, le sensazioni e il clima di questo borgo autentico, nel quale si percepisce la vita di un tempo fatta di genuino sapere contadino in uno scenario unico che si affaccia sul Mar Jonio, lasciandosi alle spalle le montagne dell’Aspromonte. Passeggiare tra le sue vie strette ed anguste, dal tratto urbanistico tipico dei borghi medievali, è come effettuare un viaggio indietro nel tempo alla scoperta dello spirito autentico di questi luoghi fatto di case diroccate, portoni e scalinate, che sembrano essere rimaste così come i suoi antichi abitanti le avevano lasciate prima di spostarsi più a sud verso la Marina.

Il Bosco di Rudina, un patrimonio di biodiversità unico

All’interno del Comune di Ferruzzano è presente il Bosco di Rudina, un incredibile contenitore di biodiversità da tutelare e valorizzare che, situato alle pendici dell’Aspromonte, digrada verso i Comuni di Caraffa del Bianco e Sant’Agata del Bianco. Questa foresta si caratterizza per il suo notevole interesse naturalistico, tanto da essere designato come sito di interesse comunitario (SIC), per la sua diversificata vegetazione ben conservata, anche grazie alla presenza di condizioni climatiche e ambientali d’eccezione che hanno permesso lo sviluppo di quest’area boschiva anche a bassa quota.

Il bosco è composto dal leccio e farnetto ed è dotato di un mesoclima peculiare, quasi unico, dato dalla conformazione morfologica del terreno e dalla sua esposizione a settentrione. Inoltre, al suo interno è possibile osservare alcune specie vegetali rare in via d’estinzione, come l’Osmunda regalis fortemente minacciata in Calabria, presente solamente nei siti SIC. Inoltre, tra la fitta e incontaminata vegetazione si racchiude un record mondiale che vede censiti nel solo territorio di Ferruzzano circa centosessanta palmeti.

La Chiesa di Santa Maria degli Armeni

Seguendo le tracce degli Armeni in Calabria, addentrandoci in un suggestivo sentiero da trekking all’interno del bosco di Rudina, è possibile raggiungere la Chiesetta di Santa Maria degli Armeni, con il suo inusuale tetto a pagoda. Oggi la struttura presenta i segni del tempo che he hanno visto crollare una parte che probabilmente potrebbe essere stata una cupola.

Le tracce di questa comunità, che oltre a quella albanese, valdese e grecanica ha popolato la Calabria, arricchisce il mosaico culturale custodito all’interno di questa straordinaria regione. Lo stanziamento degli armeni in Calabria risale al VI e al IX secolo come confermato dal ritrovamento anche nell’area di Ferruzzano di resti bizantini e armeni come i palmenti, delle vasche poco profonde anticamente scavate nella roccia. Su una di esse è stata ritrovata incisa una croce armena tribolata, sostenuta da un triangolo equilatero.

Little Joe Zangara, il ferruzzanese che, sparando a Roosevelt, uccise il Sindaco di Chicago Anton Cermak

444 - Meraviglie di Calabria - 24
L’anarchico Giuseppe Zangara -Foto di Alchetron

Quella di “Little Joe Zangara”, Giuseppe Zangara, è la storia poco nota di un cittadino originario del piccolo e ormai disabitato borgo di Ferruzzano che, emigrato in America, da socialista in rotta di collisione con il Regime, nel 1933, durante un comizio e Miami, provò a sparare al presidente americano Franklin Delano Roosevelt, ma sbagliò bersaglio e colpì a morte il sindaco di Chicago Anton Cermak, venendo così condannato alla sedia elettrica.

I veri anarchici sono a Ferruzzano, si sarebbe poi vantato con i tiepidi rivoluzionari americani di Paterson, dove lavorava come muratore con in tasca la tessera del partito repubblicano.

R.T.

di Matteo Cosco

info@meravigliedicalabria.it

Foto di copertina Calabria Film Commission

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