Fabrizio Tavernelli

Fabrizio Tavernelli Quando gli alieni rapivano le mucche


Editore Oligo, Collana Oro, 2023, 96 pagine, 13 euro Filosofia | Saggi

19/09/2023 di Roberto Codini

Fabrizio Tavernelli, classe ’65, emiliano, già cantautore e produttore musicale attivo nella scena underground dagli anni ’80 e “agitatore culturale” negli anni’90 quando pubblicava sotto il nome di “Nomade psichico”, ci regala Quando gli alieni rapivano le mucche, un romanzo incredibile e sconvolgente, geniale e onirico, fantastico e profetico, un racconto che è al tempo stesso un saggio e che utilizza la fantascienza per descrivere un Paese alla deriva, partendo dal territorio nel quale è cresciuto, la Pianura Padana.


L’autore, in un'intervista, ha dichiarato: “In fondo ho sempre osservato le mutazioni del territorio attraverso le visioni della fantascienza. Prima la mia cameretta era piena di ritagli di giornale che documentavano avvistamenti UFO, oggi vedo atterrare dal nulla solidi, parallelepipedi, monoliti che si materializzano nelle campagne. Hub di logistica completamente robotizzati, nessun umano intorno, soltanto fantasmi di animali selvatici”.


Il suo romanzo è un’opera rivoluzionaria e visionaria, che prende a prestito non solo la fantascienza, ma anche la cultura pop e underground per raccontarci l’alienazione dell’uomo contemporaneo, condannato a vivere in un pianeta non più rassicurante che lo costringe ad adottare e ad assimilare nuovi linguaggi e nuovi significati. Così il paese di Marzano diventa “Marziano” e le Guerre Stellari si confondono pericolosamente con le guerre terrestri, con network radiofonici che imperano

come la Morte Nera e con il rock elettronico dei Devo che fa da sottofondo con “Space Junk”. “Il clima sociale era sul punto di collassare, la crisi mordeva da dietro, azzannava tutto il molle che strascicava sulle strade e ormai non c’erano più luoghi, ripari, rifugi o possibilità di fuga. Il paese era alla deriva, in default, con lo spread che si rizzava come una erezione notturna…gente che volava giù dai palazzi dell’economia…la cosiddetta antipolitica aveva portato la tensione a livelli altissimi”.


L’ “Homo Distopiens” (un paragrafo ha il titolo del suo album musicale) sa che l’estinzione dell’umanità non è poi così lontana. Che fine ha fatto l’Agenda Draghi? Che cosa significa la parola resilienza? Il caldo appiccica i soldi e i ricordi, ci dice l’autore nel paragrafo intitolato profeticamente “AFA 2023”. Oggi un immaginario negativo si è affacciato sulla nostra realtà quotidiana e stiamo vivendo in tempo reale la nostra distopia, tra politiche e tendenze sociali pericolose. L’Homo Distopiens sa che viviamo la possibile fine del nostro pianeta, in un’epoca in cui la dittatura tecnocratica si è trasformata in un incubo irrazionale, dove l’alta finanza è ormai una delirante setta religiosa e la tecnologia della rete ci ha mostrato una nuova era oscura.


Viviamo in un pertenne stato ansioso, in tensione per qualcosa che potrebbe arrivare: un asteroide che colpisce la terra, una invasione aliena o il cataclisma definitivo. Dopo le età del Bronzo e del Ferro, siamo entrati nell’età della Plastica. L’Homo Distopiens osserva in alta definizione lo spettacolo della sua stessa sparizione. L’autore, nella parte finale del suo romanzo, ci confessa che gli piace perdersi nelle campagne desolate, quando non c’è nessuno in giro e questa è la sua deriva “ciclo-psichica”, l’”ufociclismo campagnolo” della “Bycicle Exploitation”. Altro che monopattino.


Tavernelli, genio assoluto (il libro è del 2023), ci racconta il mondo in cui potremmo essere destinati a vivere (e in parte già lo siamo). Non serve scendere dalla bicicletta alla ricerca di altri sopravvissuti. Gli Elohim, cioè “coloro che vennero dal cielo” torneranno tra noi quando gli uomini saranno pacifici, quando non ci saranno guerre e violenze, quando saremo tutti desiderosi di incontrarli. Forse gli angeli non sono tra noi, come pensava Wim Wenders nel suo indimenticabile “Il Cielo sopra Berlino” e non resta molto tempo. Dobbiamo fare qualcosa, metterci in movimento, magari in bici, magari partendo dai casali di campagna, senza avere paura degli Ufo. Parafrasando il titolo di un famoso libro-intervista di Martin Heidegger, ormai solo un alieno ci può salvare.


 


Fabrizio Taver Tavernelli – Cantante, produttore, musicista, scrittore. Attivo negli anni ’80 con En Manque D’Autre e dal ’93 al 1999 con gli AFA, con i quali incide per Sugar di Caterina Caselli e Dischi del Mulo/Consorzio Produttori Indipendenti . E’ideatore nel 1995 dell’evento “Materiale Resistente”. Dal 2000 presenta diversi progetti : Groove Safari , Roots Connection , Duozero , Ajello ,Babel, IRRS, Impresa Gottardo. Del 2011 è l’uscita del suo primo libro “Provincia Exotica” viaggio nella provincia italiana allucinata e distorta. Attualmente è impegnato in veste solista con una serie di devianti canzoni d’autore. Cinque gli album incisi : “Oggetti del Desiderio” , “Volare Basso” “Fantacoscienza” “Infanti”.Nel 2020 esce il concept “Homo Distopiens” l’ultimo manufatto prima della odierna apocalisse.