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Business

Giorgio Armani: «Una casa fatta su misura» 

Al Silos una serie di stanze immersive porta in scena le novità del marchio di interior con alcuni pezzi storici, in un continuum estetico. Ma al Salone rilancia anche il servizio di restyling made to measure della griffe. «Guido con attenzione il cliente nella scelta di un ambiente personalizzato, per un lifestyle completo», ha spiegato a MFF lo stilista

di CRISTINA CIMATO
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Giorgio Armani (courtesy Giorgio Armani)
Giorgio Armani (courtesy Giorgio Armani)

La nuova collezione Armani/casa, un servizio di tailoring dedicato all’interior e un progetto di riqualificazione urbana firmato A|X Armani exchange. La piazza di Milano, in fermento per la design week e per il Salone del mobile, amplifica la creatività di Giorgio Armani, che per presentare la collezione 2022 di arredi ha scelto il suo luogo d’elezione, il brutalista Silos, diventato per l’occasione una sorta di scatola scenica con una sequenza di ambienti suggestivi che fanno dialogare le novità di prodotto con alcuni arredi storici della maison. 

Il racconto diventa così espressione di un’estetica che definisce in modo inconfondibile il mondo dell’abitare firmato Armani. Seguendo un linguaggio fatto di rielaborazioni e sottrazioni, lo spettatore immagina il viaggio creativo che dallo spunto conduce fino all’arredo finito attraverso otto temi portanti, sintesi delle passioni dello stilista, dall’Estremo oriente all’Art déco fino al mondo animale. Questo libero percorso attraversa oggetti iconici come la coiffeuse Antoinette e il letto sospeso Morfeo, il mobile bar Club, la chaise longue Onda e la poltrona Pascal, affiancati ad alcuni nuovi pezzi, come il servo muto Suite, un piccolo contenitore con ante pieghevoli in legno massello sagomato di Paulonia.

Una novità di Armani/Casa 2022 presentata all’Armani/Silos (courtesy Armani)
Una novità di Armani/Casa 2022 presentata all’Armani/Silos (courtesy Armani)

Ma il mondo dell’interior per Giorgio Armani si arricchisce anche del progetto Armani/casa At your home, un servizio di restyling nato durante la pandemia e ora in una fase di rilancio. E per rinsaldare il legame del creativo con le giovani generazioni e la città capitale del design, è appena stato varato un progetto di riqualificazione e manutenzione di sei campi da basket e mini-basket situati in zone centrali e periferiche di Milano, di cui con la label A|X Armani exchange è sponsor tecnico. «Ho concretizzato negli anni un lifestyle completo», ha raccontato Giorgio Armani in questa intervista.

Il progetto Armani/casa At your home sembra declinare nell’interior la sartorialità tipica della moda. Quali sono i segreti per riuscire a intervenire in uno spazio con un restyling che porti con sé un tocco di Armani?

È proprio questa l’intenzione, guidare il cliente nella scelta di un ambiente personalizzato, su misura, rispettandone desideri e richieste. Posso dire, con soddisfazione, di essere riuscito negli anni a concretizzare il progetto di un lifestyle completo, coerente, di cui la realtà progettuale consolidata di Armani/casa è parte integrante. Il segreto sta nell’applicare all’interior design la stessa filosofia della mia moda, senza mai dimenticare che la persona sta al centro, e lo stile è al suo servizio. Le aree specifiche della casa interessate dal restyling saranno quindi ridefinite dai dettagli curatissimi e dall’equilibrio tra estetica sofisticata, funzionalità e comfort tipicamente Armani.

Il servizio made to measure del vostro studio di interior design ha anche una componente emozionale. È un risvolto importante del progetto e lo è per entrambe le parti?

La casa stessa è uno spazio emozionale, un luogo intimo, in cui esprimiamo a pieno la nostra personalità. Creare o rinnovare un ambiente della propria abitazione è un investimento emotivo, perché nasce da un bisogno o da un desiderio. Armani/casa At your home raccoglie ogni richiesta coinvolgendo il cliente con un approccio esperienziale e non puramente tecnico, e si occupa dell’ideazione e della realizzazione del progetto, in modo fluido, perché sia il risultato di un vero dialogo. Il mio team interno di architetti esperti, gli stessi che mi affiancano ogni giorno, è guidato dalla mia visione personale, ma io stesso supervisiono alla fine il lavoro. Che si tratti di un importante developer o di un privato, la cura e l’attenzione è la stessa.

Le sue collezioni sono spesso ispirate alla natura e all’arte. Quest’anno cosa ha disegnato per la linea 2022? E che tipo di esperienza ha immaginato per la presentazione al Silos?

Quest’anno la collezione comprende diverse riedizioni di mobili che hanno fatto la storia del marchio e alcuni nuovi pezzi, come il servo muto Suite, che amo molto, perché condensa la suggestione narrativa di memorie di viaggi e desideri di nuove scoperte. Chiuso, appare come un piccolo prezioso baule di legno massello, di quelli che si usavano nei viaggi d’epoca, ma una volta aperto si rivela sorprendentemente accessoriato e funzionale. Il viaggio, l’Oriente, l’estetica degli anni 30 e 40 e la natura, sono alcuni dei temi che nel corso del tempo hanno delineato lo stile dell’intero mondo Armani/casa e ai quali ho voluto dedicare l’allestimento del Salone del mobile.Milano all’Armani/Silos. Un’esposizione che sintetizza in una cornice emozionale e suggestiva le principali fonti di ispirazione del mio design, attraverso una serie emblematica di ambienti pensati come quadri evocativi.

Una novità di Armani/Casa 2022 presentata all’Armani/Silos (courtesy Armani)
Una novità di Armani/Casa 2022 presentata all’Armani/Silos (courtesy Armani)

Di recente ha lanciato un nuovo hotel in Arabia Saudita, il suo terzo. Qual è il suo obiettivo e ci sono in vista altri progetti?

L’Armani hotel Diriyah è un progetto pionieristico che mi emoziona. Anche in questo caso ha avuto la meglio la fascinazione del genius loci, punto di partenza fondamentale per tutte le mie scelte. I miei hotel e tutte le collaborazioni di real estate nascono da una scelta legata al luogo geografico e al suo significato, rispettato e integrato nell’estetica Armani. Perché il contesto fa la differenza e modula il messaggio architettonico. Nel caso di questo hotel, sarà davvero un progetto unico, per sviluppo planimetrico e ambientale.

Quali sono gli altri suoi progetti per il futuro?

Non ragiono in termini di desideri da realizzare, ma di opportunità. E quelle si presentano di continuo, offrendomi la possibilità di mettermi alla prova e di evolvere il mio gusto in direzioni sempre nuove. Il futuro non è scritto, e non c’è nulla di più bello. Lo si costruisce nell’impegno di ogni giorno, che per me è immutato da che ho iniziato a fare questo lavoro. Certo, non sono più un ragazzo, ma l’energia e la determinazione non mi abbandonano. Sul lungo termine, immagino il futuro del mio gruppo come un proseguimento di ciò che Armani è oggi. (riproduzione riservata)



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Mff - Numero 113 pag. 1 del 10/06/2022
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