Pensieri intrusivi: cosa sono, come riconoscerli e consigli per gestirli

Pensieri intrusivi: cosa sono, come riconoscerli e consigli per gestirli
Ultima modifica 27.09.2023
INDICE
  1. Introduzione
  2. Pensieri intrusivi: che cosa sono
  3. Segnali per riconoscerli
  4. Esempi di pensieri intrusivi
  5. Come gestirli

Introduzione

La mente umana genera continuamente pensieri, spesso in maniera involontaria e incontrollata. Fortunatamente però solo alcuni  sono pensieri intrusivi, ossia invadenti e persistenti, che non se ne vanno facilmente e si associano a emozioni negative. Perché si formano e come gestirli?

Pensieri intrusivi: che cosa sono

Per pensieri intrusivi si intendono pensieri involontari e indesiderati, che non passano inosservati come succede a molti altri pensieri, ma restano nella mente e generano sensazioni negative, di paura o angoscia e possono arrivare a interferire con la vita quotidiana. Non di rado possono sembrare difficili da gestire e da eliminare e spesso includono anche delle immagini.

In realtà, in una certa misura, moltissimi pensieri sono automatici, involontari e difficilmente controllabili. Tuttavia, è solo nel caso dei pensieri intrusivi che la persona vive sensazioni spiacevoli ed emozioni come timore, senso di colpa e vergogna.

Nel momento in cui questi pensieri interferiscono con la vita quotidiana e portano la persona a mettere in atto comportamenti ossessivi per tenerli sotto controllo si potrebbe essere in presenza di un Disturbo Ossessivo Compulsivo (DOC). I pensieri intrusivi possono essere correlati anche ad altri disturbi mentali, come depressione, disturbo post traumatico da stress, disturbi del comportamento alimentare.  

Segnali per riconoscerli

  • Sono insoliti: sono diversi dai classici pensieri che vanno e vengono, sono atipici e per questo inaspettati e preoccupanti.
  • Insorgono rapidamente ma sono persistenti: anche se arrivano all'improvviso, non se ne vanno altrettanto facilmente. Sembrano difficili da eliminare o gestire. 
  • Generano inquietudine: spesso sono inquietanti, se non sconvolgenti e angoscianti. La persona vorrebbe scacciarli dalla propria mente, ma non sembra in grado di riuscirci.
  • Sono ripetitivi: spesso ritornano più e più volte, sebbene talvolta con alcune variazioni. Rimangono impressi in testa senza che la persona riesca a controllarli.
  • Non sono associati all'azione: il soggetto spesso è terrorizzato dai suoi pensieri intrusivi e non vorrebbe mai fare la cosa a cui pensano. Per esempio, può pensare di farsi male ma non attuerebbe mai questo pensiero.
  • Sono disfunzionali e generano domande: dopo che sono insorti la persona si pone domande "difficili" e scomode e può sentirsi in colpa. Può chiedersi per esempio se è una brutta persona, se è malata, se è disturbata e così via.

Esempi di pensieri intrusivi

  • Paura di ammalarsi: fra i pensieri intrusivi più comuni ci sono quelli relativi alla paura di contrarre germi, ammalarsi, sviluppare infezioni.Paura che porta ad avere comportamenti ossessivi ed esagerati nell'intento di proteggersi, come lavarsi continuamente le mani, sottoporsi continuamente a esami, evitare il contatto con le altre persone.
  • Pensieri violenti: rientrano in questo gruppo i pensieri relativi alla paura di far male a se stessi o agli altri, per esempio con oggetti contundenti tipo coltelli, lanciandosi o lanciando qualcuno da una finestra e così via. Coloro che hanno pensieri di questo tipo potrebbero iniziare a chiedersi se sono persone cattive o pericolose.
  • Pensieri sessuali: sono pensieri intrusivi anche quelli che riguardano la sfera sessuale, da quelli su atti sessuali con qualcuno o qualcosa a quelli su parti del proprio corpo.
  • Pensieri sull'azione: in questo caso i pensieri riguardano le attività e possono essere per esempio dubbi sul fatto di aver eseguito o completato un compito. Possono portare a comportamenti di controllo ossessivi in cui si continua a controllare qualcosa per essere certi di non aver commesso sbagli.
  • Blasfemia o pensieri sulla fede e sulla moralità: i pensieri intrusivi possono riguardare la sfera religiosa e portare a interrogarsi su eventuali peccati commessi (come bestemmiare in chiesa) e punizioni. La persona potrebbe finire con il pregare continuamente o sentire il bisogno di parlare con gli anziani o i leader spirituali della comunità.
  • Pensieri di relazione: si tratta di timori irrazionali sul non essere degni dell'amore degli altri o su tradimenti del partner.

Come gestirli

I pensieri intrusivi sono normali e la maggior parte delle persone li sperimenta sporadicamente in relazione a determinate situazioni; basti pensare che secondo uno studio pubblicato dall'American Psychological Association, quasi il 94% dei partecipanti ha ammesso di avere almeno un pensiero intrusivo.

Non tutti però sono in grado di gestirli. È importante imparare ad accettarli e a considerarli per quelli che sono: contenuti che spesso non hanno alcun significato e non vanno ad alterare né il carattere né il valore di un individuo. Invece di iniziare a discuterne il contenuto, la cosa migliore sarebbe lasciarli andare senza farsi troppe domande.

Per accettarli per ciò che sono può essere utile una disciplina come la mindfulness, che aiuta a porre un'attenzione particolare al momento presente, intenzionale e non giudicante.

Quando i pensieri intrusivi diventano problematici, invadenti, causano angoscia e rendono difficile concentrarsi sul lavoro, sulla scuola e su altri aspetti della propria vita, allora è meglio consultare un professionista della salute mentale. Una delle terapie più efficaci per i pensieri intrusivi è la terapia cognitivo comportamentale che aiuta a riconoscere i pensieri e a distinguere fra quelli funzionali e quelli disfunzionali.