Dieta del gruppo sanguigno: come si fa? Cosa mangiare e cosa no? È attendibile?

Dieta del gruppo sanguigno: come si fa? Cosa mangiare e cosa no? È attendibile?
Ultima modifica 11.10.2022
INDICE
  1. Cos'è la dieta del gruppo sanguigno? In cosa consiste?
  2. Come si fa? Quali sono i princìpi?
  3. Cosa mangiare e cosa non mangiare
  4. E' attendibile? Funziona?

La descrizione della dieta del gruppo sanguigno ha uno scopo puramente informativo; l'autore si dissocia da qualunque teoria in merito e si limita a un commento racchiuso nell'ultimo paragrafo.

Cos'è la dieta del gruppo sanguigno? In cosa consiste?

La dieta del gruppo sanguigno è un regime nutrizionale con finalità salutistiche e dimagranti.

Ideata e promossa dal naturopata italo americano Dr. Peter D'Adamo, questa dieta si fonda sulla teoria che il gruppo sanguigno possa incidere pesantemente sul rapporto tra alimenti e metabolismo.

Come vedremo, non esistono prove a sostegno di questa ipotesi e, al contrario, alcune ricerche ne hanno confutato totalmente ogni validità di incidere sullo stato di salute in maniera specifica o comunque indipendente da altri fattori quali il dimagrimento e l'attività motoria.

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Come si fa? Quali sono i princìpi?

L'ideatore di questa dieta parte dal presupposto che la differenziazione dei gruppi sanguigni nell'essere umano sia avvenuta durante il corso dell'evoluzione darwiniana.

In qualche modo, il gruppo sanguigno dovrebbe rappresentare la traccia genetica di una predisposizione innata verso un certo tipo di alimentazione, comportamento e attività motoria (compreso lo sport).

Secondo D'Adamo, in alcuni alimenti sono contenute particolari proteine, chiamate lectine, in grado di influenzare in modo diverso i vari gruppi sanguigni (A, B, AB e 0).

Nota: le lectine non sono le lecitine (miscela di fosfolipidi contenuta soprattutto nella soia e nel tuorlo d'uovo dotata proprietà emulsionanti), bensì delle proteine.

Ogni persona, in relazione al proprio gruppo sanguigno, si dimostra intollerante nei confronti di alcune lectine.

Questi peptidi, una volta introdotti nell'organismo attraverso gli alimenti, sarebbero in grado di attaccare i globuli rossi "agglutinandoli" (termine solitamente utilizzato per la reazione specifica degli anticorpi agglutinine).

Secondo D'Adamo, assumere queste lectine "nemiche" con la dieta equivale a subire una piccola trasfusione da un donatore con gruppo sanguigno differente.

Tale danno spiegherebbe l'epidemia di intolleranze alimentari e disturbi legati a determinate scelte dietetiche.
E' così che - dalle pagine del suo primo libro "Eat Right 4 Your Type", pubblicato nel lontano 1997 - il Dr. D'Adamo lancia un vero e proprio appello al mondo intero:

"seguite la mia dieta del gruppo sanguigno e i problemi digestivi, la spossatezza e persino alcuni disturbi cronici saranno soltanto un ricordo".

Cosa mangiare e cosa non mangiare

Per le ragioni che abbiamo descritto sopra, secondo D'Adamo, per impostare una dieta sana ed efficace è necessario tenere conto del gruppo sanguigno, per modificare certe variabili rispettando le proprie inclinazioni fisiologiche.
Vediamo come.

Differenze tra i gruppi sanguigni

Gruppo sanguigno 0

Il gruppo 0 è il capostipite dei vari gruppi sanguigni.

E' tipico dei cacciatori, caratterizzati da un fisico atletico e con una forte predisposizione ai cibi di origine animale (carne).

Questi soggetti trarrebbero dunque benefici dalle cosiddette diete iperproteiche e chetogeniche, come la Paleodieta.

Sono invece sconsigliati i latticini, le leguminose, i cereali e i derivati, come il pane, la pasta, il riso, i fagioli, i ceci ecc.

I soggetti con gruppo sanguigno zero avrebbero una maggior tendenza alla celiachia.

Proprio come i veri cacciatori primitivi, queste persone dovrebbero svolgere regolarmente attività lavorative di tipo fisico o sportive, pesanti, caratterizzate dall'impegno massiccio della forza e della velocità di breve durata.

Gruppo sanguigno A

Il gruppo A è tipico degli agricoltori.

Nella storia evolutiva dell'uomo questa attività di sostentamento è comparsa tardi, ma ha determinato un cambiamento radicale della dieta collettiva.

I portatori del gruppo sanguigno A beneficiano di una dieta ricca di alimenti vegetali, tra cui ortaggi, frutti, cereali, leguminose e pseudocereali (altre granaglie); va invece limitato il consumo di carne.

Anch'essi devono evitare i latticini.

Partendo dal presupposto che quello dell'agricoltore "dovrebbe essere" un lavoro meno pesante del cacciatore, si consiglia di associare alla dieta una quantità rilevante di attività fisica "rilassante" o comunque non troppo impegnativa (golf, yoga ecc).

Gruppo sanguigno B

Il gruppo B caratterizza le popolazioni nomadi.

Le caratteristiche principali di queste popolazioni sono il sistema immunitario molto forte e un apparato digerente tendenzialmente efficace.

Queste persone dovrebbero essere le uniche a poter consumare tranquillamente i latticini.

Gli unici alimenti sconsigliati sono quelli ricchi di conservanti e di zuccheri semplici.

Data la tendenza agli spostamenti frequenti, durante i quali c'è molto tempo di pensare, sarebbero più idonee le attività fisiche leggere, con un importante componente mentale, come il tennis e la camminata.

Gruppo sanguigno AB

il gruppo AB, infine, è descritto come "l'enigmatico" e sta nel gradino più alto della scala evolutiva.

Dal punto di vista dietetico e sportivo, l'enigmatico si pone a metà tra il gruppo A e il gruppo B. Può quindi consumare con moderazione un po' tutti i cibi, senza esagerare con i latticini.

E' attendibile? Funziona?

La dieta del gruppo sanguigno è un sistema alimentare fondato su principi di "opinabile" correttezza scientifica.

Vediamo perchè.

Facciamo chiarezza: cosa sono i gruppi sanguigni?

Come spiegato approfonditamente nell'articolo "il gruppo sanguigno", da più di un secolo si sa che esistono quattro diversi gruppi sanguigni, chiamati rispettivamente A, B, AB e 0.

  • Il soggetto portatore del gruppo sanguigno AB è il più fortunato dato che, essendo privo di anticorpi specifici, può eventualmente ricevere sangue da donatori di tipo A, B, AB e 0 (per questo, è definito ricevitore universale).
  • Discorso contrario per chi ha gruppo 0, che può ricevere soltanto sangue dello stesso tipo, ma può donarlo a tutti (donatore universale).
  • L'individuo di gruppo A può invece ricevere sangue dai gruppi A e 0, mentre il sangue di tipo B è compatibile soltanto con i gruppi B e 0.

Nel caso NON si rispettino tali combinazioni, gli anticorpi presenti nel plasma (agglutinine) aggrediscono i globuli rossi del sangue trasfuso, neutralizzandoli (reazione di agglutinazione) e formando piccoli grumi che occludono i vasi sanguigni causando danni molto seri all'organismo.

La dieta del gruppo sanguigno è un sistema scientificamente fondato?

I problemi per la dieta del gruppo sanguigno iniziano quando si vanno a esaminare più approfonditamente i suoi presupposti scientifici.

In base ai risultati di alcuni studi indipendenti, pubblicati e riconosciuti, i vari tipi di lectine sono contenuti contemporaneamente nella stragrande maggioranza dei cibi, e non sarebbero quindi in grado di attaccare selettivamente un solo gruppo sanguigno.

Inoltre, l'attività di queste sostanze molto spesso è nulla e il fatto che possano legarsi alle cellule non significa automaticamente che possano dare agglutinazione.

Senza scomodare illustri scienziati e teorie incomprensibili ai non esperti in materia, per smontare i presunti benefici della dieta del gruppo sanguigno basta pensare per un attimo al divieto di consumare latticini (fatta eccezione per il gruppo B, che in Italia rappresenta soltanto l'8-10% della popolazione).

Questi alimenti, che non potremmo definire fondamentali, sono tuttavia molto utili. Grandi apportatori di calcio, fosforo, vitamine del gruppo B, vitamina A e proteine ad alto valore biologico, i latticini sono ad oggi più sostenibili della carne e del pesce, e consentono alla popolazione vegetariana di scongiurare carenze e livelli sub-ottimali per diversi nutrienti.

Ai soggetti con gruppo sanguigno 0, oltre a una dieta povera di latticini, viene consigliato di assumere molti alimenti proteici con l'alimentazione. Oltre ad essere scarsamente sostenibile (sia sul piano ecologico che economico), una scelta del genere è anche "poco sensata". Ogni organismo ha un consumo minimo di glucosio che, se derivante dai carboidrati, offre un minor impatto digestivo e metabolico.

Analogo discorso può essere fatto per i soggetti appartenenti al gruppo sanguigno A; l'eccessivo consumo di fibre ostacola infatti un corretto assorbimento nutrizionale, anche a causa del cospicuo pool di anti-nutrienti al quale si correla.

Per rimediare a tali deficienze dietetiche, D'Adamo suggerisce e incentiva per tutti i il consumo di latte di capra e derivati. Si tratta di una raccomandazione in totale contrasto con quanto esposto sui latticini.

L'eccessiva limitazione dei prodotti animali suggerita al gruppo A potrebbe inoltre causare livelli sub ottimali di EPA e DHA, ferro, e, soprattutto, vitamina B12.

Il colpo di grazia proviene dagli studi statistici che smentiscono clamorosamente le teorie di questa dieta.

Dato che i soggetti del gruppo B possono tranquillamente consumare latticini, ci si aspetta che tra le persone appartenenti a questo gruppo sanguigno l'incidenza di intolleranze al latte sia minore. Peccato che tale ipotesi non sia minimamente confermata dai dati statistici attualmente disponibili.

Per approfondire, leggi le conclusioni del nostro articolo: Dieta del gruppo sanguigno: funziona? Cosa può e cosa non deve mangiare ogni gruppo sanguigno

Autore

Dott. Riccardo Borgacci

Dott. Riccardo Borgacci

Dietista e Scienziato Motorio
Laureato in Scienze motorie e in Dietistica, esercita in libera professione attività di tipo ambulatoriale come dietista e personal trainer