Tendini della Spalla: Quali sono? Funzioni e Tendinopatie

Tendini della Spalla: Quali sono? Funzioni e Tendinopatie
Ultima modifica 08.11.2021
INDICE
  1. Generalità
  2. Cosa sono
  3. Quali sono
  4. Funzione
  5. Infortuni

Generalità

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"Tendini della spalla" è l'espressione che, in modo vago, si riferisce ai quattro tendini della cuffia dei rotatori e al tendine d'origine del capo lungo del bicipite brachiale.
Questi tendini sono importanti perché provvedono a stabilizzare la testa dell'omero all'interno della cavità glenoidea durante i movimenti dell'articolazione gleno-omerale.
Tale azione preserva l'articolazione stessa da infortuni: infatti, senza l'intervento dei tendini della cuffia e del capo lungo del bicipite brachiale la testa dell'omero sguscerebbe fuori dalla cavità glenoidea, andando a urtare contro le strutture articolari limitrofe.
I tendini della spalla sono, loro malgrado, tra i principali responsabili delle sindrome dolorose e disfunzionali che colpiscono la spalla e più nello specifico l'articolazione gleno-omerale.

Cosa sono

Tendini della Spalla: Cosa s’intende?

"Tendini della spalla" è l'espressione che fa riferimento a quelle importanti strutture tendinee che contribuiscono a stabilizzare l'articolazione gleno-omerale della spalla e, in alcuni casi, anche a controllarne parte dei movimenti.

I tendini della spalla rappresentano un tema di forte interesse, specialmente in ambito clinico-riabilitativo, poiché sono protagonisti, loro malgrado, di numerose sindromi dolorose e/o da instabilità della spalla.

Cos’è un Tendine: un breve ripasso

Un tendine è una fascia di tessuto connettivo fibroso, dotato di una certa flessibilità e ad alto contenuto di collagene, che unisce un muscolo scheletrico a un elemento osseo dell'impalcatura scheletrica.

Quali sono

I tendini della spalla intesi come quelle strutture tendinee che rafforzano il legame tra testa dell'omero e cavità glenoidea (articolazione gleno-omerale) sono sostanzialmente cinque:

Tendini della Cuffia dei Rotatori

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La cuffia dei rotatori è un complesso di quattro muscoli e dei loro rispettivi tendini, che avvolge, come fosse appunto una cuffia da nuotatore, l'articolazione gleno-omerale della spalla.

I muscoli che la costituiscono sono:

  • Sovraspinato (o sovraspinoso)
  • Sottospinato (o infraspinato)
  • Piccolo rotondo
  • Sottoscapolare

Tutti e quattro questi muscoli originano a livello della scapola e si dirigono verso la testa dell'omero, dove, tramite un tendine ciascuno, s'inseriscono concludendo il loro decorso.

A dispetto delle loro piccole dimensioni, i muscoli e i tendini d'inserzione della cuffia dei rotatori hanno un ruolo nel garantire la congruenza articolare tra testa dell'omero e cavità glenoidea.

Per approfondire: Cuffia dei Rotatori: Anatomia, Fisiologia e Infortuni

Tendine del Sovraspinato

Muscolo extrarotatore e abduttore di spalla, il sovraspinato nasce a livello della fossa sovraspinata (o sopraspinata) della scapola, sulla superficie posteriore di questa, al di sopra della spina scapolare (cresta ossea che percorre trasversalmente la superficie posteriore della scapola, separandola in fossa sovraspinata e fossa sottospinata).

Da qui, si dirige verso la testa dell'omero passando, con le sue fibre tendinee, sopra l'articolazione gleno-omerale.

L'esatta sede d'inserzione è sulla faccetta superiore del tubercolo maggiore dell'omero.

Il tendine d'inserzione del sovraspinato è, senza dubbio, il tendine della spalla più soggetto a infortuni.
Le ragioni di tale predisposizione sono da ricercarsi essenzialmente nel particolare decorso anatomico del tendine stesso: il tendine del sovraspinato, infatti, transita sotto il tetto del cosiddetto spazio subacromiale, uno spazio anatomico affollato da altri tessuti molli i quali, complice vari fattori, presentano una certa tendenza a irritarsi per effetto di sfregamenti o schiacciamenti reciproci.

Cos'è lo Spazio Subacromiale?

Componente fondamentale dell'articolazione acromion-omerale, lo spazio subacromiale è lo spazio anatomico delimitato, inferiormente, dalla superficie superiore della testa dell'omero e, superiormente, dalla volta coraco-acromiale; quest'ultima è costituita da due prominenze caratteristiche della scapola, l'acromion e il processo coracoideo, e dalla struttura che le unisce, il legamento coracoacromiale.
Lo spazio subacromiale è uno spazio soltanto virtuale, in quanto all'interno di interno transitano e trovano sede importanti strutture dell'articolazione gleno-omerale, tra cui: il tendine del sovraspinato, il tendine del capo lungo del bicipite brachiale, parte della capsula articolare superiore e la borsa subacromiale.

Tendine del Sottospinato

Potente extrarotatore di spalla, il sottospinato nasce a livello della fossa sottospinata della scapola, al di sotto della spina scapolare.

Da qui, si dirige verso la testa dell'omero, inserendosi, con il suo tendine, sulla faccetta mediana del tubercolo maggiore dell'omero.

Particolare da segnalare è che il tendine del sottospinato transita posteriormente alla capsula articolare della gleno-omerale, il che lo porta a evitare l'inclusione completa nello spazio subacromiale.

Tendine del Piccolo Rotondo

Muscolo extrarotatore e adduttore di spalla, il piccolo rotondo origina dal margine laterale (o bordo ascellare) della scapola.

Da qui, orientato in obliquo in direzione latero-superiore, si dirige verso la testa dell'omero, inserendosi, con il suo tendine, in parte sulla faccetta inferiore del tubercolo maggiore e in parte poco più in basso, sulla diafisi omerale.

Tendine del Sottoscapolare

Unico muscolo intrarotatore della cuffia dei rotatori, il sottoscapolare nasce, con un origine ampia, a livello della fossa sottoscapolare (da cui il nome), sulla superficie anteriore della scapola, immediatamente dietro la gabbia toracica.

Da qui, le sue fibre convergono - il che restringe gradualmente il muscolo – in un'inserzione tendinea che s'inserisce, in parte, sulla porzione anteriore della capsula dell'articolazione gleno-omerale e, in parte, sulla tubercolo minore dell'omero.

Capo Lungo Bicipite Brachiale

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Muscolo bi-articolare, il bicipite brachiale è noto per essere il più importante flessore del gomito; in realtà, però, questo muscolo è coinvolto anche in alcuni movimenti della spalla, che sono la flessione e l'abduzione (specie quando l'omero parte in extrarotazione).

Il bicipite brachiale è formato da due capi muscolari, noti come capo lungo e capo breve.

Entrambi i capi originano a livello scapolare, con il capo breve che nasce dall'apice del processo coracoideo, mentre il capo lungo dal tubercolo sovraglenoideo.

Durante il tragitto che li conduce all'avambraccio, i due capi del bicipite brachiale si uniscono circa a metà braccio, finendo poi per inserirsi in parte sulla tuberosità radiale e, in parte, sull'aponeurosi bicipitale del lato ulnare.

Per approfondire: Bicipite Brachiale

Tendine del Capo Lungo del Bicipite Brachiale

Tra i vari tendini del bicipite brachiale, quello che è coinvolto nella fisiologia dell'articolazione gleno-omerale è il tendine d'origine del capo lungo del bicipite brachiale.

Per capire il ruolo di tale tendine occorre analizzarne l'anatomia.

Come anticipato, il tendine in questione origina dal tubercolo sovraglenoideo, una piccola proiezione ossea posta superiormente alla cavità glenoidea.
Occorre precisare, tuttavia, che una parte delle sue fibre prende contatti anche con il cercine glenoideo, ossia l'anello di fibrocartilagine che circonda il bordo della cavità glenoidea e che ha il compito di rinforzare l'interazione tra le superfici articolari della gleno-omerale.

Studi presenti in letteratura suggeriscono che, tramite il legame al cercine glenoideo, il tendine d'origine del capo lungo del bicipite brachiale partecipi alla stabilizzazione della testa dell'omero all'interno della cavità glenoidea, il che lo rende dal punto di vista funzionale paragonabile ai tendini della cuffia dei rotatori sopra descritti.

A ciò è doveroso aggiungere poi un'altra importante evidenza, supportata anch'essa dalla letteratura scientifica: il tendine d'origine del capo lungo alloggia nel solco intertubercolare dell'omero; stando a quanto riportano alcuni autori, questa localizzazione contribuirebbe ad attribuire al tendine un ruolo di stabilizzatore articolare della gleno-omerale.

Lo sapevi che…

Il tendine d'origine del capo lungo del bicipite brachiale è lungo in media 9 centimetri e presenta un diametro medio di 5-6 millimetri.

Funzione

Tendini della Spalla: A Cosa Servono?

L'articolazione gleno-omerale è per sua natura un giunto articolare poco stabile.

L'evoluzione ha portato questa articolazione a rinunciare alla stabilità in favore di una grande mobilità.

Ecco quindi che la testa dell'omero è decisamente più grande della cavità glenoidea con cui interagisce, il tutto con logiche ripercussioni sulla cosiddetta congruenza articolare.

In cambio, tuttavia, l'articolazione beneficia di una grande capacità di movimento, la quale consente all'essere umano di svolgere, con le braccia, una grande varietà di gesti su diversi piani.

Questa premessa serve a introdurre gli stabilizzatori dell'articolazione gleno-omerale, tra i quali figurano anche quelli che, in questo articolo, sono stati definiti "tendini della spalla".

Essendo un giunto articolare poco stabile, l'articolazione gleno-omerale ha un enorme bisogno di strutture stabilizzatrici che rinforzino il precario rapporto tra testa dell'omero e cavità glenoidea.

Tra queste strutture ce ne sono sia di passive, che di attive.
Tra le passive si segnalano la capsula articolare, il cercine glenoideo e i legamenti gleno-omerali (superiore, medio e inferiore), coraco-omerale, omerale trasverso e coraco-acromiale; tra le attive, invece, figurano i muscoli della cuffia dei rotatori, con i loro rispettivi tendini, e il tendine d'origine del capo lungo del bicipite brachiale.

La cuffia dei rotatori, con i suoi muscoli e i suoi tendini, e il tendine d'origine del capo lungo del bicipite brachiale provvedono a centrare la testa dell'omero all'interno della cavità glenoidea, durante i movimenti della spalla; evitano, quindi, che le superfici articolari della gleno-omerale perdano contatto, fenomeno che causerebbe la collisione della testa dell'omero con le altre strutture limitrofe comprese quelle dell'articolazione stessa.

Tendini della Cuffia dei Rotatori

Chiarita la funzione stabilizzatrice dei tendini della cuffia dei rotatori, vale la pena analizzare in relazione alla biomeccanica alcuni aspetti funzionali di queste strutture così importanti per l'articolazione gleno-omerale.

Durante i movimenti di abduzione/adduzione, flessione/estensione, rotazione esterna/rotazione interna propri dell'articolazione gleno-omerale, la testa dell'omero compie dei movimenti di rotolamento e scivolamento sulla cavità glenoidea della scapola.

Questi movimenti sono noti come movimenti accessori dell'articolazione gleno-omerale e rientrano nel complesso capitolo dedicato alla biomeccanica di questa articolazione.

I muscoli e i tendini della cuffia dei rotatori agiscono in modo sinergico con lo scopo di regolare finemente i movimenti di rotolamento e scivolamento della testa dell'omero sulla cavità glenoidea.

Tale azione concorre a quanto detto in precedenza: la conservazione delle strutture articolari limitrofe e la prevenzione del dolore derivanti dalla collisione della testa dell'omero con le componenti adiacenti.

Tendine del Capo Lungo del Bicipite Brachiale

In base alle informazioni presenti in letteratura, il tendine d'origine del capo lungo del bicipite brachiale ha il compito di evitare l'eccessiva migrazione verso l'alto della testa dell'omero durante i movimenti di flessione del gomito e durante la supinazione dell'avambraccio.

Infortuni

I tendini della spalla sono, loro malgrado, tra i principali responsabili delle sindromi dolorose e disfunzionali della spalla; essi, infatti, sono strutture particolarmente suscettibili a degenerazioni e lesioni che, ovviamente, hanno poi ripercussioni a livello funzionale.

La degenerazione e la lesione dei tendini della spalla rientrano in quell'insieme di condizioni che si suddivide tra la tendinopatia della cuffia dei rotatori e la tendinopatia del capo lungo del bicipite brachiale.

Tendinopatia della Cuffia dei Rotatori

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Nella tendinopatia della cuffia dei rotatori, i tendini della spalla sofferenti possono essere quello del sovraspinato, del sottospinato, del piccolo rotondo e/o del sottoscapolare.

Il tendine della cuffia che più spesso sviluppa tendinopatia è quello del sovraspinato, questo per via della sua particolare disposizione anatomica; transitando per lo spazio subacromiale, infatti, questo tendine rientra tra le strutture a rischio impingement subacromiale, ossia la condizione caratterizzata dall'intrappolamento e dallo schiacciamento dei tessuti molli tra la superficie superiore della testa dell'omero e la superficie inferiore della volta coraco-acromiale.

Per approfondire: Impingement Sub-Acromiale: Cause, Sintomi e Rimedi

Cause di Tendinopatia della Cuffia dei Rotatori

Vari fattori contribuiscono alla tendinopatia della cuffia dei rotatori.

L'età che avanza è senza dubbio uno di questi; sopra i 40 anni, infatti, il tessuto tendineo è sottoposto a un fisiologico processo di degenerazione che può sfociare in dolore.

Altri fattori determinati sono il sovraccarico funzionale, la rigidità articolare, le alterazioni posturali, i disequilibri muscolari e la ripetizione di movimenti combinati dal risvolto critico (es: abduzione + intrarotazione della spalla).

Tra queste circostanze, merita una nota particolare il sovraccarico funzionale: con tale espressione si fa riferimento a una stimolazione continua di un dato comparto muscolo-scheletrico (nel caso in questione, l'articolazione gleno-omerale), che non rispetta i tempi di recupero e condizionamento tendineo, e che sottopone le strutture muscolo-tendinee a sforzi non graduali; il sovraccarico funzionale riguarda generalmente gli sportivi, ma può interessare anche le persone sedentarie e inattive da molto tempo che riprendono un'attività.

Infine, concludendo questa parentesi dedicata alle cause di tendinopatia della cuffia dei rotatori, possono favorirne l'insorgenza anche fattori genetici e anomalie scheletriche congenite (es: acromion uncinato).

Sintomi Tendinopatia della Cuffia dei Rotatori

Il sintomo tipico di una tendinopatia della cuffia dei rotatori è il dolore alla spalla.
Tale dolore si presenta solitamente con ben specifiche caratteristiche; ecco, brevemente, quali sono:

  • Dolore intermittente e riproducibile ogni volta che si esegue un determinato movimento all'interno di uno specifico range.
  • Dolore localizzato sulla parte anteriore, posteriore o laterale della spalla e limitato a un'area ristretta, che non è mai oltre l'inserzione del deltoide.
  • Dolore descritto come il "contatto di uno spillo" o "qualcosa che punge".
  • Dolore insorto lentamente, senza cause apparenti (es: traumi), che con il passare del tempo è peggiorato.

Tendinopatia del Capo Lungo del Bicipite Brachiale

Nella tendinopatia del capo lungo del bicipite brachiale, il tendine della spalla coinvolto nel processo degenerativo o lesivo è, ovviamente, quello d'origine del capo lungo del bicipite brachiale.

Come il tendine del sovraspinato, anche il tendine del capo lungo del bicipite brachiale è a rischio impingement subacromiale, in quanto rientra anch'esso tra le strutture comprese nello spazio subacromiale.

Cause di Tendinopatia del Capo Lungo del Bicipite Brachiale

I fattori favorenti la tendinopatia del capo lungo del bicipite brachiale ricalcano a grandi linee quelli analizzate per la tendinopatia della cuffia dei rotatori:

  • Età superiore ai 40 anni;
  • Sovraccarico funzionale;
  • Rigidità articolare;
  • Alterazioni posturali;
  • Disequilibri muscolari;
  • Fattori genetici e anomalie scheletriche congenite.

Sintomi Tendinopatia del Capo Lungo del Bicipite Brachiale

La tendinopatia del capo lungo del bicipite brachiale è anch'essa causa di dolore alla spalla.
Sotto molti aspetti, questo dolore ricorda quello evocato dalla tendinopatia della cuffia dei rotatori; tuttavia, sono da segnalare anche alcune differenze (utili poi in campo diagnostico):

  • Dolore intermittente e riproducibile ogni volta che si esegue un determinato movimento all'interno di uno specifico range. Nella tendinopatia del capo lungo del bicipite brachiale, il movimento doloroso è tipicamente il sollevamento del braccio overhead (sopra la testa).
  • Dolore localizzato prevalentemente nella parte anteriore della spalla, esattamente dove transita il tendine d'origine del capo lungo del bicipite.
  • Dolore descritto come il "contatto di uno spillo" o "qualcosa che punge".
  • Dolore insorto lentamente, senza cause apparenti (es: traumi), che con il passare del tempo è peggiorato.

Infortuni Traumatici ai Tendini della Spalla

In precedenza si sono volutamente tralasciati, per riservare loro un capitolo a parte, tutti quegli infortuni ai tendini della spalla aventi natura traumatica-acuta.

Le lesioni traumatiche dei tendini della spalla sono infortuni seri, caratterizzati da un'interruzione della continuità della fibra tendinea (tendini della cuffia dei rotatori o da un distacco dalla sua sede di ancoraggio (tendine d'origine del capo lungo del bicipite brachiale).

Infortuni di questo genere ai tendini della spalla possono osservarsi in seguito a:

  • Fenomeni di lussazione di spalla;
  • Cadute accidentali a braccio teso;
  • Sollevamento di un oggetto molto pesante;
  • Traumi diretti alla spalla;
  • Movimenti di trazione di oggetti pesanti, con spalla in abduzione e massima extrarotazione.

Le lesioni traumatiche-acute a carico dei tendini della spalla sono ottime candidate alla chirurgia riparativa; tuttavia, occorre precisare che ogni lesione rappresenta un caso a sé stante, che necessita di approfondite valutazioni mediche.

Autore

Dott. Antonio Griguolo
Laureato in Scienze Biomolecolari e Cellulari, ha conseguito un Master specialistico in Giornalismo e Comunicazione istituzionale della scienza