Sindrome della rassegnazione: sintomi, cause e trattamenti

Sindrome della rassegnazione: sintomi, cause e trattamenti
Ultima modifica 17.01.2023
INDICE
  1. Sindrome della rassegnazione: cosa è
  2. Come è stata scoperta la sindrome della rassegnazione
  3. Sindrome della rassegnazione: i sintomi
  4. Trattamento della sindrome della rassegnazione

Sindrome della rassegnazione: cosa è

La chiamano "sindrome della rassegnazione", ma anche "sindrome del rifiuto persuasivo", "sindrome del sonno profondo" o "sindrome della Bella Addormentata". Chi ne è colpito, si paralizza fino a lasciarsi andare ad un torpore profondo, nel quale gli stimoli esterni non ricevono alcuna risposta, al punto di smettere anche di mangiare e di bere

Come è stata scoperta la sindrome della rassegnazione

La sindrome della rassegnazione è stata descritta per la prima volta in Svezia nei primi anni del 2000, quando diversi medici svedesi riscontrarono una particolare sintomatologia nei figli degli rifugiati richiedenti asilo provenienti dalla ex Jugoslavia. In quell'occasione si notò che i minori, testimoni di terribili violenze nei loro paesi d'origine e che avevano visto rifiutare il loro permesso di soggiorno, presentavano un comportamento di "ritiro dal mondo", espresso con rifiuto, isolamento e una generale regressione. Il grande malessere psicologico immobilizzava quei bambini e adolescenti e, sebbene questo sia stato il primo caso rilevante dal punto di vista scientifico, sintomi riconducibili a questa sindrome sono stati notati anche in precedenza in bambini e ragazzi che vivevano una condizione di grande sofferenza e instabilità, come, ad esempio, nei giovani nei campi di concentramento o nei rifugiati dell'Ex Unione Sovietica. Più recentemente la sindrome della rassegnazione è stata riscontrata anche nei richiedenti asilo provenienti dalla Siria.

Per approfondire: Apatia

Sindrome della rassegnazione: i sintomi

La sindrome della rassegnazione è una condizione psicologica che porta a uno stato di riduzione della coscienza. A essere colpiti sono soprattutto bambini e ragazzi a seguito di un grande malessere psicologico che si manifesta attraverso sintomi quali rifiuto per il cibo, e conseguente perdita di peso, mutismo, isolamento sociale, staticità e resistenza a qualsiasi stimolo esterno.

I bambini e gli adolescenti con questa problematica presentano inizialmente sintomi di ansia e depressione, in particolare apatia e letargia e, successivamente, questa condizione può dar luogo a un allontanamento progressivo dal mondo, con un forte disinteresse a impegnarsi nelle attività quotidiane, quali, ad esempio, scuola, sport, gioco.

I minori a cui viene diagnosticata la sindrome della rassegnazione hanno un vissuto ricco di ansie e paure dovute al loro passato, alla violenza subita nei loro Paesi d'origine, alla separazione con i loro familiari e caregiver, ma queste forti preoccupazioni riguardano anche l'incertezza sul loro stesso futuro e quello della propria famiglia, a causa dei frequenti rifiuti della domanda d'asilo e dell'instabilità della vita nei centri di accoglienza. I sintomi della sindrome della rassegnazione non sono dovuti a disfunzioni dal punto di vista neurologico ma si spiegano come una reazione a fattori ambientali considerati traumatici.

Il sonno profondo è la risposta a una sofferenza intensa ed espressa a livello corporeo, come se l'assenza assoluta della capacità di interagire a qualsiasi stimolo fosse un meccanismo di protezione. Il ritiro dal mondo è un comportamento che viene messo in atto per evitare una situazione insostenibile, una dissociazione che nei gruppi di bambini può innescare un vero e proprio "contagio emotivo". Questa condizione può essere aggravata anche dalla familiarità per disturbi mentali. A seconda della variabilità individuale, la sindrome può regredire e di conseguenza vengono ripristinate gradualmente tutte le funzioni cognitive e motorie. Questo, però, può verificarsi anche dopo alcuni anni di tempo.

Trattamento della sindrome della rassegnazione

Chi soffre di sindrome della rassegnazione si dimostra resistente ai tentativi di sostegno e per niente reattivo agli stimoli; questo innesca un torpore profondo che può durare mesi o anni e che può portare all'ospedalizzazione come unico mezzo per sopravvivere e nutrirsi.

Nella sua fase acuta, il trattamento della sindrome della rassegnazione si basa, pertanto, sul mantenimento in vita dell'individuo in stato di torpore. Per garantire la sopravvivenza del minore, sono spesso necessari dei supporti artificiali, quali la nutrizione tramite sondino nasogastrico, l'idratazione endovenosa, oltre che il controllo delle funzioni corporee. Nei casi più gravi si interviene anche dal punto di vista farmacologico, attraverso la somministrazione di benzodiazepine per mitigare i sintomi della catatonia.

Fin dalle fasi iniziali, è necessaria una terapia di tipo psicologico con l'obiettivo di offrire supporto ai bambini e alle loro famiglie nellarielaborazione del trauma e delle emozioni spiacevoli vissute. L'intervento deve comprendere molteplici livelli di azione, all'interno dei quali è di fondamentale importanza anche la presenza di un supporto sociale, che possa facilitare la risoluzione delle problematiche riguardanti le richieste di asilo e accompagnare l'individuo e la sua famiglia all'inserimentonel nuovo ambiente. Solo operando su molteplici ambiti e coinvolgendo diversi attori sarà possibile superare questa grave condizione e offrire la speranza di un futuro più sereno e stabile, un aspetto spesso determinante per la guarigione di bambini e ragazzi che soffrono di questa sindrome.

Autore

Dott.ssa Ilaria Albano
Dr. Ilaria Albano, psicologa con formazione in Psicologia Cognitiva e Neuroscienze, si occupa di divulgazione scientifica, benessere e empowerment. Founder del progetto "Psicologa Scortese", ogni sabato mattina ha una rubrica in diretta su Radiofreccia.