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Gesù e le origini del cristianesimo: una storia da riscoprire

Questo numero speciale di National Geographic Italia, in edicola dal 5 aprile, ripercorre le origini della religione che ha cambiato il mondo.

da Jean-Pierre Isbouts

pubblicato 04-04-2022

FOTOGRAFIA DI PavleMarjanovic/Shutterstock

Un mosaico di Gesù creato per la magnifica Hagia Sofia di Costantinopoli.

FOTOGRAFIA DI PavleMarjanovic/Shutterstock

Articolo estratto dal numero speciale “Gesù e le origini del cristianesimo” del magazine National Geographic Italia in edicola dal 5 aprile.

Come ha fatto il cristianesimo, partendo da una piccola comunità di pescatori della Galilea, a trasformarsi in un movimento che conquistò l’impero romano e quindi il resto del mondo? Perché l’idea di un Dio compassionevole ebbe così successo tra i romani, attecchendo praticamente ovunque, mischiandosi alle culture originarie?

Sono queste le domande che hanno ispirato la creazione di questo volume speciale di National Geographic Italia, disponibile in edicola dal 5 aprile.

Per un terzo della popolazione mondiale, circa due terzi degli americani, i valori cristiani continuano a essere rilevanti ancora oggi. Cosa li ha resi così trascinanti per due millenni? In generale si potrebbe dire che il cristianesimo ha lasciato un’impronta indelebile nella condizione umana, nella nostra etica, cultura, e nel nostro senso del sé. Attraverso gli sconvolgenti cambiamenti degli ultimi duemila anni, l’ideale cristiano ha avuto la funzione di bussola morale, per quanto i suoi precetti siano stati spesso ignorati nella pratica.

Per questo, la fede cristiana ha sempre rappresentato un fondamento della civiltà. Non solo ha ispirato le grandi cattedrali europee e le magnifiche opere d’arte e musicali, ma anche lo sviluppo delle leggi, dell’etica, delle scuole, delle università, delle biblioteche e degli ospedali grazie ai quali l’Europa è lentamente uscita dal medioevo.

Lo spettacolare scavo dell’antica Magdala, città nativa di Maria Maddalena, sul Lago di Tiberiade.

FOTOGRAFIA DI Duby Tal/Albatross/Alamy Stock Photo

La dimensione umana

Ci sono molti modi in cui si può analizzare l’evoluzione del cristianesimo dai tempi dell’antica Roma al giorno d’oggi. Uno di questi consiste nel seguire la sua lunga e frammentata storia istituzionale, fino alla miriade di denominazioni odierne. Quello che ci proponiamo di fare con questo volume invece, è esplorare la dimensione umana della fede, il tessuto sociale, culturale e politico della cristianità, e il modo in cui si è evoluta attraverso i secoli. Così facendo, cercheremo di comprendere perché le idee di un riformatore ebreo proveniente dalla Galilea abbiano incontrato il favore del mondo greco-romano, finendo con il dar vita a una nuova civiltà, quella occidentale. 

La ricerca moderna ha mostrato che la strabiliante diffusione del cristianesimo fu dovuta in qualche misura a un’improbabile concomitanza di eventi. Uno fu la nascita dell’impero romano, che fuse gli eterogenei possedimenti della repubblica romana in un’unità politica ed economica. Un altro fattore fu rappresentato dai 33 anni di regno dello spietato Erode, che devastarono la società rurale della Bassa Galilea. La terza causa consistette nell’erosione della religione di stato romana, che si trasformò in poco più di un culto propagandistico, lasciando nel mondo greco-romano una profonda necessità di una nuova religione basata su una spiritualità genuina. 

Tale desiderio spinse a un interesse verso varie religioni asiatiche, non limitate ai culti pagani come quelli di Isis e Serapide ma comprendenti tradizioni monoteistiche come lo zoroastrismo e il mitraismo, nei decenni precedenti e successivi la nascita di Cristo. La maggior parte di queste religioni, tuttavia, manteneva l’accento su una qualche forma di esclusività: solo a una certa classe, gruppo o parte della popolazione era permesso unirsi ai ranghi dei fedeli. 

La Rocca di Cashel è legata alla leggenda del missionario irlandese Patrizio del V secolo.

FOTOGRAFIA DI SOPA Collection/eStock Photo

Un messaggio per il mondo

L’idea cristiana di Dio era diversa. La visione di Gesù era quella di un Regno di Dio aperto a tutti, indipendentemente dalla classe, dalla razza e dal genere. Prometteva salvezza eterna in uguale misura ai poveri e ai ricchi, agli schiavi e ai senatori. È questa l’idea che sconvolse il mondo greco-romano e infine conquistò l’impero stesso.

Infine, senza il ruolo chiave rappresentato dalla conversione di Paolo di Tarso, il mondo greco-romano, e per estensione neanche noi, non avrebbe forse mai sentito parlare del carismatico rabbino di Nazareth. Fu Paolo che, a Gerusalemme, sostenne fortemente l’opportunità di predicare in Asia Minore, la porta verso il resto dell’impero romano, e di amministrare il battesimo sia agli ebrei che ai gentili. Fu inoltre Paolo ad articolare il messaggio di Gesù riguardo il «Regno di Dio» in un’idea che potesse essere compresa e accettata dalla popolazione pagana. In questo modo, gli insegnamenti di un messia ebraico, venuto a redimere la propria gente, il suo «gregge di Israele» furono tradotti in un programma di redenzione che avrebbe coinvolto il mondo intero.

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