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salute mentale

Psicosi

di Monica Vaccaretti

Disturbo di salute mentale, la psicosi è caratterizzata da una profonda alterazione nella percezione e nell'interpretazione della realtà che appare con una visione distorta. Si manifesta con gravi disturbi della memoria, dell'attenzione, del ragionamento, dell'affettività e del comportamento. Si tratta di una condizione acuta transitoria a breve termine, curabile, in cui risulta difficile pensare in modo lucido, formulare giudizi sensati, rispondere emotivamente in maniera congrua, comunicare in modo efficace, comprendere la realtà e comportarsi in maniera adeguata. Si distingue dalla psicopatia che invece consiste in un disturbo della personalità con caratteristiche antisociali.

Cause e fattori di rischio di psicosi

Chi è affetto da psicosi soffre di un'alterazione profonda nella percezione e nell'interpretazione della realtà.

Secondo i dati epidemiologici, la psicosi risulta un disturbo comune e può insorgere a qualsiasi età, senza distinzione di genere, anche se risulta rara prima dei 15 anni. Le stime evidenziano che 3 individui su 100 sviluppano un episodio psicotico almeno una volta nella vita.

Per il Manuale Diagnostico e Statistico dei Disturbi mentali (DSM-5), la psicosi è un sintomo tipico comune a molte malattie psichiatriche, dai disturbi dell'umore come la depressione e di quello delirante sino alla schizofrenia. La psicosi può essere ossessiva come nel disturbo ossessivo-compulsivo oppure breve o allucinatoria cronica.

L'eziologia è varia ma non sono attualmente noti i meccanismi fisiopatologici che portano allo sviluppo del disturbo. Le evidenze suggeriscono che cause psicologiche, traumi alla testa durante l'infanzia, pregresse malattie psichiatriche (schizofrenia, disturbo bipolare, depressione), patologie neurologiche degenerative e autoimmuni (morbo di Alzheimer, morbo di Parkinson, sclerosi multipla, lupus eritematoso), neoplasie al cervello, patologie endocrine e cerebrovascolari (ictus, emicrania) ed uso di sostanze psicoattive (alcolici, cannabis, cocaina, anfetamine...) possono causare forme più o meno gravi di psicosi o ne aumentano il rischio.

Alcuni studi scientifici condotti sui familiari dei soggetti psicotici suggeriscono che tra i fattori di rischio potrebbe esserci una predisposizione genetica. Risultano inoltre essere particolarmente a rischio di sviluppare una forma di psicosi successiva a schizofrenia i soggetti affetti dalla sindrome da delezione del cromosoma 22.

Diagnosi di psicosi e trattamento

La diagnosi di psicosi è formulata dopo un’attenta valutazione psichiatrica. Esami strumentali ed ematochimici possono essere utili per individuare la causa. Se il disturbo viene accertato precocemente, il soggetto risponde meglio al trattamento terapeutico e la prognosi è buona.

Per guarire o perlomeno tornare ad una vita normale pur avendo altri episodi, è necessario un trattamento adeguato e una buona compliance del paziente. La terapia è causale, volta a curare le cause, e farmacologica.

La terapia psicologica e la psicoterapia cognitivo-comportamentale sono efficaci come terapie di supporto. I farmaci psicotici o neurolettici, somministrati per via orale o endovenosa, hanno un effetto calmante – antiallucinatorio e stabilizzante dell'umore - perché agiscono sulla dopamina.

In caso di rifiuto alle cure urgenti da parte di un soggetto colpito da episodi psicotici gravi è previsto per legge il trattamento sanitario obbligatorio (TSO) che prevede il ricovero sanitario anche senza consenso. In caso di comportamenti violenti o aggressivi che risultano tuttavia rari, è ammesso il contenimento fisico e la somministrazione di sedativi anche se rifiutati dal paziente.

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