Prevenzione del dissesto, al via “Adotta la terra” in 8 comuni di montagna foto

Il Progetto «Adotta la Terra» mette finalmente radici. Con la sigla dell’accordo in Provincia l’iniziativa prende finalmente il via, con l’affidamento di una serie di interventi da realizzare negli 8 Comuni di montagna aderenti al progetto

Il Progetto «Adotta la Terra» mette finalmente radici. Con la sigla dell’accordo in Provincia l’iniziativa prende finalmente il via, con l’affidamento di una serie di interventi da realizzare negli 8 Comuni di montagna aderenti al progetto. La Provincia stanzia, ricorda il presidente Massimo Trespidi, 250 mila euro. «Il mio auspicio e’ che in futuro anche altri enti si prendano a cuore – dice – la tutela del territorio e la prevenzione al dissesto idrogeologico, e che stanzino quindi risorse adeguate».

«Grazie ai Comuni, molto veloci nella stesura degli interventi da realizzare – commenta l’assessore Manuel Ghilardelli – e che potranno essere cantierati a breve. Non e’ cosa da poco, di questi tempi, vedere anticipare da parte della Provincia 250 mila euro». I Comuni aderenti sono Bobbio, Morfasso, Ferriere, Farini, Pecorara, Bettola, Coli, Travo.

Lodovico Albasi, sindaco di Travo, fa notare come questo sia un progetto veramente utile. «Dobbiamo metterci in testa che la prevenzione e’ fondamentale, per cercare di evitare di ritrovar si di anno in anno a fare la conta delle frane. Fondamentale il ruolo della Provincia: se l’ente non avesse anticipato i soldi, il mio Comune non ne avrebbe avuti per mettere a punto questi interventi». «L’anno prossimo speriamo che partecipino, stanziando risorse, anche la Regione Emilia Romagna e il a consorzio di bonifica» commenta il presidente Trespidi. Sono 101 le aziende che hanno aderito al bando, all’interno del quale i Comuni andranno a scegliere gli affidatari dei cantieri da aprire.

Sandro Busca, primo cittadino di Bettola, osserva che queste sono le politiche virtuose che servono a mantenere gli agricoltori sul territori. «Nel nostro bilancio siamo riusciti a stanziare una cifra integrativa del contributo della Provincia. Questo deve comunque diventare un impegno permanente». La dirigente provinciale, responsabile del progetto. Bianca Rossi, ringrazia i tecnici dei Comuni interessati, per la velocità e l’aderenza al progetto.  «E’ un eredità che lasciamo a chi verra’ dopo di noi, e che si ispira al principio di sussidiarietà: noi aiutiamo i Comuni, e i Comuni a loro volta sostengono le aziende presenti sul territorio» conclude Massimo Trespidi.


Il comunicato della Provincia

E’ stato siglato ufficialmente questa mattina il patto locale di “Adotta la terra”, il progetto sperimentale della Provincia di Piacenza dedicato alla realizzazione di opere o impegni di manutenzione a beneficio del territorio realizzati dalle aziende agricole locali. Il documento condiviso dall’Amministrazione provinciale con gli otto Comuni coinvolti (Bobbio, Farini, Morfasso, Travo, Bettola, Coli, Ferriere, Pecorara), di fatto, sancisce l’avvio degli interventi sul territorio e la possibilità per i Comuni di affidare le opere alle aziende iscritte all’albo delle imprese agricole multifunzionali (che al momento sono complessivamente 111) che aderiscono a Adotta la terra.
A firmare il Patto sono stati questa mattina il presidente della Provincia Massimo Trespidi e l’assessore provinciale all’Agricoltura Manuel Ghilardelli; insieme a loro firmatari del documento sono Lodovico Albasi (Travo), Marco Rossi (Bobbio), Antonio Mazzocchi (Farini), Massimo Poggi (Coli), Enrico Croci (Morfasso), Sandro Busca (Bettola), Franco Pochintesta (Pecorara) e  Giovanni Malchiodi (Ferriere).

“Un ringraziamento particolare – ha detto il presidente Trespidi – va all’ex assessore all’Agricoltura Filippo Pozzi, che ha avviato e seguito dall’inizio il progetto Adotta la terra, e all’assessore Ghilardelli che sta portando avanti l’iniziativa. La Provincia ha messo a disposizione del territorio circa 250mila euro che potranno essere spesi immediatamente dai Comuni: si tratta, in un periodo difficile come è quello attuale, di fondi importanti che vanno a beneficio della manutenzione del territorio. Accanto alla buona volontà della Provincia auspico che presto altri soggetti, quali la Regione Emilia Romagna e il Consorzio di Bonifica di Piacenza, possano non solo dare un seguito al progetto, che oggi si trova nella sua fase sperimentale, ma anche offrire il proprio sostegno all’iniziativa. Adotta la terra incarna e caratterizza il valore della sussidiarietà della Provincia nei confronti dei Comuni e dei Comuni verso le aziende agricole”. “La firma del Patto – ha aggiunto Ghilardelli – consente di dare il via nell’immediato ai lavori. Positiva, in questo senso, la possibilità offerta dalla Provincia di anticipo dei contributi.  Adotta la Terra dimostra un’attenzione particolare al territorio montano nel tentativo di valorizzare il lavoro e il valore di chi vive quotidianamente lontano dalla pianura. A loro occorre riconoscere quanto da anni probabilmente hanno fatto con l’obiettivo di tutelare, preservare ma soprattutto rilanciare la nostra montagna”.

“Adotta la terra – hanno ribadito gli amministratori dei Comuni presenti – è un’iniziativa lodevole messa in campo dalla Provincia e fondamentale per l’attività di prevenzione del territorio provinciale, purtroppo oggi pesantemente messo alla prova da fenomeni di dissesto. Il progetto porta con sé un messaggio culturale innovativo e in grado di offrire nuovamente fiducia in chi quotidianamente vive e lavora nelle aree più svantaggiate della provincia”.

Così come stabilito dal patto, ciascun Comune si impegna a: affidare la realizzazione degli interventi previsti dai progetti a idonei imprenditori agricoli selezionati dall’Albo provinciale delle imprese agricole multifunzionali e a curare l’esecuzione degli interventi; la Provincia si riserva in qualsiasi momento la verifica diretta in merito alla regolare finalizzazione del contributo, nonché alla corretta esecuzione degli interventi. Due le scadenze previste: il 31 ottobre 2013 quale termine per la fine lavori e il 30 settembre 2013 quale termine per presentazione di varianti o proroghe al termine di fine lavori (fino ad un massimo di 4 mesi). L’aiuto per la realizzazione dei progetti è pari ad un importo massimo di 30mila euro per ogni Comune coinvolto.

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