Cerignale a carbonio zero: ecco la nuova centralina idroelettrica amica dell’ambiente

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Un paese a carbonio zero, che potrà utilizzare tutta l’energia necessaria da fonti rinnovabili. È il ‘miracolo’ di Cerignale, nel Piacentino, dove viene inaugurata la centralina idroelettrica realizzata con quasi 300mila euro di contributi messi a disposizione dalla Regione Emilia-Romagna attraverso il Piano di sviluppo rurale.

Un impianto all’avanguardia – evidenzia la Regione -, la cui energia confluirà nella rete nazionale per coprire le esigenze di illuminazione pubblica e l’utenza del Municipio: a regime contribuirà dunque ad azzerare le emissioni dell’intero comune, grazie ai numerosi progetti di uso razionale delle fonti rinnovabili che sono stati realizzati.

Il taglio del nastro con il sindaco Massimo Castelli e il presidente della Regione, Stefano Bonaccini, che ha anche ricevuto il riconoscimento “Amico della montagna”, attribuito dal Consiglio comunale di Cerignale a persone che abbiano a cuore i temi della terra, del contrasto allo spopolamento, della valorizzazione delle aree montane; premiati anche Carlin Petrini, Ermete Realacci e Michele Serra. Poi la due giorni di visita del presidente in Val Trebbia, iniziata nella frazione di Perino (comune di Coli) per un confronto con amministrazione e cittadini, proseguirà a Bobbio, Corte Brugnatella e Lugagnano.

“Coniugare salvaguardia dell’ambiente e sviluppo del territorio – sottolinea il presidente Bonaccini -, soprattutto nelle zone agricole di collina e montagna più svantaggiate, è uno degli obiettivi di buon utilizzo dei fondi europei che ci siamo dati a inizio legislatura, e la struttura che oggi inauguriamo ne rappresenta in pieno l’idea. Il futuro di queste aree si gioca sulla possibilità di garantire servizi essenziali per la popolazione e sulla capacità delle Amministrazioni di rispondere ai bisogni dei cittadini: penso alla fibra ottica, alle strutture socioassistenziali e di pubblico servizio, ai trasporti”.

“Come Regione – aggiunge Bonaccini – abbiamo lavorato proprio in questa direzione, rendendo disponibili, per la sola Alta Val Trebbia, 5 milioni e 600 mila euro dal Piano di sviluppo rurale, che hanno permesso di finanziare più di 600 domande nell’intero territorio. Ma siamo andati oltre, con due provvedimenti, il primo già diventato legge, pensati proprio per contrastare lo spopolamento e favorire la presenza delle aziende nelle aree montane: il taglio dell’Irap e i contributi a fondo perduto alle giovani coppie e famiglie per comprare o ristrutturare casa”.

“Infine – ricorda Bonaccini – anche le risorse che abbiamo voluto destinare a botteghe storiche, piccoli negozi, bar e pubblici esercizi vanno in questa direzione: sostenere realtà fondamentali per i tanti piccoli centri, urbani e montani, dell’Emilia-Romagna. Perché- conclude il presidente- non può esserci crescita per la nostra regione se non c’è crescita per il nostro Appennino”.

Oltre 1,7 milioni per interventi pubblici in Alta Val Trebbia – 
Sul totale delle risorse del Psr 2014-2020 destinate all’Alta Val Trebbia, il 30% – quindi circa 1 milione 750mila euro – è stato destinato alla realizzazione di interventi pubblici “extra agricoli”: 3 impianti per la produzione di energia da fonti rinnovabili (Cerignale, Corte Brugnatella e Ferriere); 2 centri polifunzionali socio-assistenziali per la popolazione (Cerignale e Ottone) e 1 struttura per servizi pubblici a Corte Brugnatella.

4 milioni di euro dello stesso plafond hanno permesso di finanziare, su tutto il territorio regionale, la costruzione di impianti per la produzione di energia da fonti rinnovabili che utilizzano risorse naturali presenti nelle zone rurali, come acqua e legname: si va dalle centrali con caldaie alimentate a cippato o a pellet alle reti di teleriscaldamento, da strutture per la distribuzione del calore a più fabbricati a soluzioni ‘intelligenti’ per lo stoccaggio dell’energia prodotta, ai piccoli impianti idroelettrici.

La nuova centralina idroelettrica di Cerignale
 – Il Comune di Cerignale ha ottenuto dalla Regione un contributo di quasi 300mila euro, a finanziamento totale dell’intervento, per la realizzazione di un impianto idroelettrico con microturbina di potenza media pari a 16,82 KW e potenza massima di 40 KW. L’alimentazione è garantita dalle acque turbinate da altro impianto idrogenerativo di acqua pubblica proveniente in parte dalle eccedenze di serbatoi di accumulo dell’acquedotto di Cerignale e in parte da drenaggi posti nello stesso comune.

L’impianto è costituito da una vasca di raccolta delle acque, una conduttura forzata, una centralina dotata di turbina e alternatore; altre risorse statali sono poi state utilizzate per interventi di abbellimento dell’area, con rifacimento dell’acciottolato e dell’illuminazione.

Foto Regione Emilia Romagna

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