Si doveva e si poteva intervenire prima nella gestione dell’emergenza Covid 19. Ma il governo adesso dovrà  recuperare il tempo perduto con  risposte decise e nette  alle imprese e alle  famiglie che  inevitabilmente si ritroveranno in difficoltà. Esprime concetti diretti la vice presidente dei senatori di Forza Italia Gabriella Giammanco

Come giudica i provvedimenti presi dal governo per l'emergenza virus?

Insufficienti nella fase iniziale dell’epidemia, perché l’Esecutivo non ha prontamente adottato misure efficaci a prevenire i contagi, insoddisfacenti per quanto riguarda la gestione dell’emergenza sanitaria vera e propria, il nostro Paese piange oltre 13 mila morti, inadeguate a rispondere alla drammatica emergenza economica, a cui serve dare risposte immediate e più coraggiose. Ciò che stava accadendo in Cina era noto eppure il Governo inizialmente ha tentennato molto prima di muoversi con convinzione. Attualmente trovo corretto avere sospeso quasi tutte le attività lavorative e le occasioni di assembramento e mi auguro che il Governo non vanifichi i timidi passi in avanti nei numeri del contagio per la fretta di tornare alla vita normale. È opportuno, invece, che il Governo dia risposte più incisive a famiglie, imprese e lavoratori. Il cosiddetto decreto “Cura Italia” non basta e non curerà un’economia paralizzata. Serve mettere in campo maggiore liquidità. Il Governo ha rinviato molte delle misure che chiediamo a un altro decreto prima di Pasqua, ci attendiamo che le risorse messe in campo siano però nettamente superiori a quelle stanziate fino a oggi.

Le regioni maggiormente colpite si lamentano per la gestione dell'emergenza. Che ne pensa?

Sto con le regioni. Trovo surreale che molte continuino a non ricevere il minimo indispensabile a fronteggiare l’emergenza, mi riferisco a mascherine e tamponi per effettuare i test. Molte regioni, al Nord come al Sud, si sono tutelate con le iniziative dei loro intraprendenti governatori che, al contrario del Governo, hanno saputo gestire l’emergenza con maggior vigore. Un fattore determinante, degli errori dell’Esecutivo, è stato il tempo: si è agito molto in ritardo. Si è sbagliato a non mettere in quarantena chiunque provenisse da zone a rischio, un altro errore è stato quello di aspettare troppo prima di chiudere i voli dalla Cina. Il Governo ha, inoltre, deciso troppo tardi di far diventare la Lombardia zona rossa, preannunciando fra l’altro alla stampa il provvedimento prima che il decreto fosse esecutivo, errore che ha causato la fuga di massa verso il Sud sottoponendo i cittadini meridionali a un enorme rischio!

 Quali sono le vostre proposte per la ripresa dell'economia?

A sostegno di un’economia immobile occorrono sicuramente maggiori risorse e una semplificazione dei procedimenti burocratici per garantire subito a chi ne ha diritto, gli aiuti predisposti dal Governo. Non basta rinviare il pagamento delle tasse, il Governo deve azzerarle a chi si è visto dimezzare il fatturato a causa della pandemia. I cittadini non posso onorare i loro debiti con lo Stato, piuttosto deve essere il contrario. Solo dopo, a emergenza terminata, le tasse si potranno gradualmente reintrodurre. Chiediamo, inoltre, la cancellazione del codice degli appalti e una riforma della Pubblica amministrazione. Per far ripartire il Paese servirà riavviare la realizzazione delle Grandi Opere e riformare il fisco, per renderlo più compatibile al periodo storico che siamo vivendo.

Alla luce delle posizioni di alcuni paesi del nord Europa, secondo lei ha senso parlare ancora di Unione Europea?

Mai come oggi l’Unione europea si trova di fronte a un bivio. Può confermare di essere quella che molti pensano, solo una realtà fittizia tenuta in piedi semplicemente dalla moneta unica, oppure può far ricredere i suoi detrattori e dimostrare di essere un’unione politica ed economica preziosa e indispensabile a fronteggiare le sfide che un mondo globalizzato ci sottopone.

La sopravvivenza dell’Europa dipende dal modo in cui saprà rispondere all’emergenza che stiamo vivendo, è  un momento storico e molto importante per tutti noi. O l’Europa si comporta davvero come un organismo unico, mettendosi a disposizione dei suoi Paesi membri, ricorrendo ad esempio all’utilizzo dei fondi del Mes senza vincoli o all’emissione dei Coronabond , oppure la strada del processo di integrazione rischia di essere bruscamente interrotta. Sono i Paesi rigoristi ad alimentare i sentimenti antieuropei, se prevarrà la loro linea saranno responsabili del fallimento di un progetto che se fosse davvero come i suoi padri costituenti l’hanno sognato sarebbe una grande fonte di opportunità.

Si aspettava maggiore coinvolgimento delle opposizioni per la gestione dell'emergenza nazionale?

In una situazione così drammatica e delicata sarebbe servito coinvolgere sin dalla prima ora tutti i gruppi politici presenti in Parlamento, anche per dare un grande esempio alla Nazione, per farci portatori di un messaggio di collaborazione e solidarietà. Così non è stato e, ahimè, ne abbiamo preso atto. Dopo aver diverse volte fatto notare al Governo la sua mancanza di attenzione nei confronti delle nostre proposte, il Presidente Conte si è convinto ad ascoltarci. Mi auguro che gli incontri tra maggioranza e opposizione producano qualcosa di buono e non rimangano fini a sé  stessi. Abbiamo tante proposte valide, le abbiamo tradotte in emendamenti al decreto “Cura Italia”, ci aspettiamo che il Governo abbia l’umiltà di ammettere che il provvedimento può e dev’essere migliorato per dare maggiori garanzie a famiglie, lavoratori e imprese.

Lei è molto legata alla sua regione , la Sicilia. Come stanno andando le cose ?

Grazie alla prontezza e all’intuito del nostro Presidente, Nello Musumeci, al momento la Sicilia sembra aver scongiurato il peggio. Abbiamo saputo giocare d’ anticipo, se il virus si abbattesse al Sud con la stessa forza con cui si è propagato al Nord per noi sarebbe una catastrofe. Non disponiamo delle stesse strutture ospedaliere che esistono nelle regioni del Settentrione e il nostro tessuto economico e’ davvero fragilissimo. La questione meridionale, di fatto, non è mai stata risolta e la grave crisi economica che viviamo da svariati decenni si è acuita ancora di più a causa dell’emergenza. Ci sono famiglie che non riescono più nemmeno a fare la spesa e il nostro Governatore ha già stanziato 100 milioni per l’emergenza alimentare.

Anche il lavoro dei nostri sindaci è Si esemplare e li ringrazio tutti, uno a uno, per essere ogni giorno in trincea. Ci auguriamo che il Governo capisca che il Sud andrà aiutato tanto quanto le regioni più colpite perché da noi la situazione era già precaria ma con quest’epidemia si rischia il peggio.

Sezione: Esclusive / Data: Ven 03 aprile 2020 alle 15:30
Autore: Alessandro Santarelli
vedi letture
Print